Mi svegliai, accolta nei miei pensieri, pensando continuamente alla mia fonte di gioia, Logan.
Oggi lui non c'era, aveva un impegno con il padre, e quindi per tutta la giornata dovevo fare ammeno di lui, anche se non era facile.Andai in cucina, e mi preparai la colazione.
<Jasmine..> mi chiamò mia madre, dietro di me.
<mamma..> risposi sorridente.
Aveva una faccia troppo euforica, come se qualcosa di bello li fosse successo in quel preciso istante.
<tu e Logan..?> disse gesticolando in una maniera strana le sue mani.Mia madre aveva saputo che io e Logan eravamo andati a letto assieme?
Non può essere.<mamma ti prego!> la supplicai, odiavo parlare della mia vita privata con mia madre, anche se lei era l'unica di cui fidarsi.
<dai tesoro, com'è stato?> chiese curiosa, sedendosi di fianco a me, con gomiti appoggiati alla mensola della cucina.
<è stato..bello> risposi in fine, ripensando a quella sera magica.
<solo? È stato dolce?>
Sembrava un adolescente curiosa di sapere le notizie della sua migliore amica.
Mia madre era sempre stata così, e in questo periodo sta riacquistando la sua vitalità, che un tempo era molto più crescente.
Mi fece trattenere a stento una risata.
<si mamma, il più dolce di questo mondo. Ma ora sta a me fare una domanda, come lo sai?>
Mi chiedevo come potesse essere al corrente di ciò che fosse successo l'altra sera, con Logan.
<oh amore, eravate così tanto affiatati che non vi siete neache accorti del mio ritorno>
Mi fece diventare paonazza in viso.Sono stata talmente stupida da non sapere che mia madre fosse rientrata dal turno di lavoro?
<ho fatto un turno breve, i miei colleghi volevano sapere delle informazioni riguardanti l'indagine scorsa>
Spiegò, con un sorriso maligno tra le labbra.
<tu..tu hai sentito tutto?> chiesi balbettando dall'imbarazzo.
Lei annuì divertita, e se ne andò, lasciandomi insospesa.Mi preparai ed uscì da casa, per fare la spesa.
Ogni sabato mia madre mi obbliga ad andare nel supermercato, tant'è che non gli ho detto nemmeno dove dovevo andare. Lei sapeva già la risposta.
Andai nel supermercato più vicino, presi la roba e mi incamminai per andare a casa.Mentre camminai incrociai casa di Seb.
Mi vennero i brividi dietro la schiena, quel tetto mi fece ricordare i bei momenti passanti uscire a lui, che furono immediatamente eliminati quando lo vidi uscire, con tanti scatoloni, accompagnato dal padre.
Mi bloccai sul posto, non riuscì più a muovere un solo muscolo del mio corpo, quando lui incrociò il mio sguardo.
I suoi occhi divennero improvvisamente luce, tant'è che venne verso di me.
Sentì un "Sebastian dobbiamo caricare!"
Lui venne vicino a me nonostante la raccomandazione del padre.
<ciao Jasmine, sei venuta a salutarmi?> chiese lui, con uno sguardo felice.
Era come in quel momento fosse un bambino, dove stava aspettando un dolcetto per la festa di Halloween, dietro la porta di uno sconosciuto.
<no Seb, non sono venuta a salutarti, mi trovavo qui per caso>
Lui rimase deluso, ma poi si rassegnò, sapendo il perché della mia risposta.
<solo una cosa Jasmine...>
Iniziai a camminare, ma lui mi fermò.
<scusami ancora per quel che ho fatto. So che non mi perdonerai mai ma, mi manchi. Ogni giorno mi sveglio, e mi ripeto sempre "perché l'hai fatto". Tante volte mi auguro anche la morte, perché quel che ti ho fatto vale la morte>
Mi venne un colpo al cuore quando disse la parola "morte"
So che è dispiaciuto per quel che ha fatto, ma augurarsi la morte per un accaduto non troppo grave, no.
<Seb ma sei stupido? Hai fatto una cosa grave si, ma non ti meriti la morte che cazzo!> risposi a tono, arrabbiata.
<Jasmine ho sbagliato ok? L'unica persona che avevo al mio fianco eri tu, e dal mio comportamento sbagliato ho perso anche quella. Non mi perdonerò mai, tu per me eri la mia vita, ed ora è anche inutile vivere senza di te>
Si allontanò e riprese il discorso, con voce più docile.
<detto questo, accetto la tua decisione di non perdonarmi, non merito il tuo perdono. Stammi bene>
Non potevo non perdonarlo, queste parole mi hanno colpita molto dal profondo del mio cuore, ed ora sapevo ciò che provava per me.
Ero l'unico suo appoggio nella sua vita, dato che aveva un padre che lavorava ventiquattrore su ventiquattro.
Andai verso di lui e lo abbracciai.
<ti perdono Sebastian> dissi, sul punto del pianto.
Lui mi abbracciò più forte, sentendo i suoi respiri delicati sul mio collo.
<Jasmine scus..>
<shh, basta ora> li sussurai nell'orecchio.
Mi staccai da lui e vidi che aveva gli occhi lucidi dal pianto.
Una lacrima gli scese lungo il suo viso, atterrando sotto i nostri piedi.
<è acqua passata, so che ci tieni a me..> dissi, sorridendogli.
<buon viaggio, Seb>
Lui annuì, e mi abbracciò di nuovo, sussurrandomi un "grazie".
___________________________________________Dopo il saluto con Seb ritornai a casa mia.
Mi draiai sul mio letto, e vidi le vecchie chat con Sebastian. Mi venne voglia di mandarli un messaggio, so che glibavrebbe fatto piacere. Tant'è che lo feci.-ancora buon viaggio Seb, ricordati che ti voglio bene, un bacio :*
Lui mi rispose dopo pochi secondi.
-grazie orsetto Jass, anche io te ne voglio tanto :)
Ps. Grazie per avermi perdonato, sono stato un cretino..-lo so Seb, ma ora mettiti l'anima in pace!
-lo farò, grazie ancora.
Mi svegliai nel bel mezzo del pomeriggio.
Chiamai a Logan, per sapere come stesse procendendo il servizio.
<Jasmine!> rispose al primo squillo.
Appena sentì la sua voce, squittì dalla gioia.
<amore, mi manchi tanto> dissi, pensierosa.
<ma è da neanche 10 ore che non ci vediamo! So che non riesci a vivere senza di me..>
Mi trattenni una risata.
<Logan, comunque..> dissi ritornando seria.
Volevo raccontargli di oggi, e della partenza di Seb.
<ho incontrato Seb per strada è abbiamo parlato..>
<ok Jasmine, possiamo parlarne più tardi? Ho delle questioni da sbrigare. Tornerò in tarda serata>
Io annuì e ci salutammo.Aspettai Logan fino al suo ritorno.
Quando lo vidi uscire dalla macchina del padre gli corsi dietro e lo abbracciai.
<Jasmine, amore!> sussultò lui, dandomi un leggero bacio sulle labbra.
<mi sei mancato..>
<anche tu>
Andammo a casa mia, e ci sedemmo sul divano.
<cosa mi stavi dicendo al cellulare?>
Prese il discorso.
<ho parlato con Seb oggi. Mi aveva per l'ennesima volta scusa, ed io accettai. Aveva detto che per lui ero il suo unico appoggio, visto che il padre non li dà mai tregua..>
Logan vece una smorfia, come per dire
"Che cazzo vuole ora questo?"
Lui si alzò sopra il divano, e andò vicino alla finestra.
<cosa c'è, Logan?>
Era chiaramente arrabbiato.
<nulla Jasmine>
Noi donne quando diciamo un "nulla" significherebbe un sono incazzatissima con te.
Il linguaggio fra di noi cambia, ma alla fine il significato sempre lo stesso è.
Mi avvicinai a lui, e da quel gesto che fece mi fece capire chiaramente che era non solo geloso, ma anche deluso.
Mi allontanò con la mano, facendomi quasi perdere l'equilibrio.
<Logan..>
<come hai potuto perdonarlo, nonostante ciò che ti aveva fatto? Voi donne siete così, ad ogni minimo complimento cadete su di loro, credendovi chissà chi>Mi stava per caso scambiando per quella che non ero?
<Logan io l'ho solamente perdonato, ma se questo per te da fastidio io..>
Lui ribattè subito.
<Jasmine, no! Sapevi ciò che sarebbe successo per causa della mia reazione, quindi non dire non lo sapevi..>
Abbassò la testa, è andò vicino alla porta.
Voleva lasciarmi?
<cosa fai Logan...> dissi con voce rauca.
Mi spezzava il cuore vedere Logan così triste e deluso.
Tutto per colpa mia.
<per ora stare un po solo. Ci vediamo, Jasmine>
Non poteva essere.
Mi lasciò sulla soglia della porta, con lacrime che rigavano il mio volto.
Avevo perso tutto, la mia vita.
___________________________________________Ciao ragazze, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Vi ricordo di commentare e di votare la storia se vi è piaciuta!
Ogni giorno un nuovo capitolo😉
Un bacio, anto❣
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Tutto per caso
RomanceTi svegli in un corpo di una adolescente con vari problemi sentimentali e a peggiorare la situazione c'è il nuovo vicino che ti scombussolerà la vita. Logan Paul è un ragazzo molto ambito da tutta la scuola, con atteggiamenti irrispettosi nei conf...