Lettere misteriose

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<andiamo in discosteca?> mi chiese Derek intento a smanettare qualcosa sul cellulare.
Inizialmente, conoscendo me stessa, dopo l'ultima volta, preferivo dire di no.
Non risposi, feci scena muta.
Lui se la sentì molto,da venirmi in contro.
<non vuoi? Bastava dirlo> disse in tono molto dolce.
Non volevo che Derek sapesse tutto del mio passato, del resto, non eravamo fidanzati, quindi mi limitai a ricambiare il sorriso.

Sono già passati due anni da quando sono a New York. La città finalmente me la sento mia, ogni giorno che passa mi domando sempre perché non sia venuta qui tempo fa, senza conoscere gente che ha profondamente deluso il mio cuore, ma anche per quello, non c'è giorno che non riesca a pensare a quelle persona, in determinato modo lui.
Lui era stato un punto di riferimento nella mia adolescenza, tra scleri e canzoni depressive, che alla fine non sono serviti q nulla.
Lui era un Angelo custode che si rinchiudeva tra il mio petto, facendomi sentire la donna più fortunata al mondo.
Lui era stato il ragazzo della mia adolescenza, colui che ha conquistato il mio cuore sin dal primo momento, dal primo sguardo, dal primo secondo di cui i nostri visi si incrociarono.
Lui è stato il primo, il primo di tutto.

Logan

<Jasmin?> mi risuonò per la seconda volta Derek, risvegliandomi tra i miei pensieri.
Lui vide che ero distratta, così si alzò prese le sue cose.
<cosa fai?>
Lui continuò a fare ciò che stava facendo, non rivolgendomi uno sguardo.
<Derek...!> continuai, senza una risposta.
Così mi alzai, e andai verso di lui, prendendo il suo braccio.
<Jasmine, cosa ci faccio qui se non mi ascolti? In questo periodo sei sempre distratta, non so cosa ti stia prendendo> si dimenò, lasciandomi inaspettata dalla risposta.
In quel momento non sapetti cosa rispondere.
Il mio pensiero viaggiava su Logan, ma anche su di lui che era presente lì.
<Derek io...>
Lui si allontanò, aprendo la porta della mia stanza e andandosene, molto arrabbiato.
Non mi diede neache il tempo di spiegare che se ne andò, lasciandomi sola, a pensare a ciò che aveva detto due secondi fa.
In quel momento mi venne voglia di sfogarmi con mia madre, che non sentivo da parecchi giorni essendo indaffarata per il college. Così la chiamai.

-mamma...
-tesoro! Come stai?
Sorrisi a sentire la sua voce. Amavo quando mi chiamava tesoro o qualche suo nomignolo strano.
Mi manca tanto, e non so come farei se non ci fosse lei a sostenermi sempre.
-mi manchi mamma, non vedo l'ora di rivederti!
-anche tu tesoro mio, ma dimmi, ti sento un po strana, quasi affranta...?
-si mamma, ho litigato con Derek. Mi ha detto che quando lui cerca di parlarmi io sono sempre fuori dalle nuvole, ma io non so perché, forse...
-Jasmine, hai percaso dei rimorsi su tutte le lettere che ti scrive Logan ogni giorno?
La mia faccia sbianchì. Mi alzai di scatto dal letto e andai a controllare la posta senza risultati.
-mamma ma quali lettere, io non ho mai ricevuto lettere da...da Logan!
Mia madre rimase incredula di ciò che gli avevo esclamato poco tempo fa.
-come Jasmine, non hai ricevuto niente?
Insistette, ed io mi incuriosì ancora di più.
-cosa mamma?! Non ho ricevuto nulla da nessuno!
Mia madre borbottò qualcosa che non mi fece capire.
La mia curiosità stava per esplodere, rischiavo da un momento all'altro di diventare isterica.
-mamma rispondi!
Urlai.
Dall'altra parte del cellulare non rispose nessuno, quando dal nervoso mi gettai a terra.
Sentì delle voci provenienti dall'altra parte del cellulare, ma io quel momento non riuscì a decifrare nessuna parola. Ero troppo presa nell'incazzarmi sulle misteriose lettere che non sono mai arrivate.
-mamma, giuro che...
Ma per un secondo mi bloccai, ascoltando la voce di colui che mi ha spezzato il cuore, Logan.
Non sapevo che dire, se riattaccare o continuare la chiamata, in quel momento non ero pronta per affrontare una decisione simile.
Da una parte la mia mente diceva di riattaccare, ma il mio cuore tutt'altro.
Decisi di ascoltare il mio cuore, che batteva all'infinito, senza mai fermarsi.
La mia voce si schiarì da diventare secca.
Lui, era il motivo di tutto ciò. Panico, rabbia, timidezza, amore, era ciò che mi trasmetteva e che mi trasmette tutt'ora.

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