Logan

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Una fresca domenica di Dicembre trovai, appena mi svegliai, un bigliettino nero ricamato con delle rose rosse sul mio comodino di legno.

"Conta i passi che fara1, e in men che n0n si
dica mi ritroverai."

Incredula girai il bigliettino, sperando ci fosse il proprietario ma non trovai nulla.
Decisi di fare i misteriosi passi, che portarono alla porta di ingresso.
Aprii la porta e trovai un altro bigliettino sotto i miei piedi.
Non mi venne in mente di chi fosse il matto che aveva creato tutto ciò, ma sembrava interessante, quindi lo presi.

"Bella be1la tu sarai, se un vestito miglior3 indosserai."

Sorrisi, pensando a chi potesse essere il malefice di tutto ciò.
Dopo che mi preparai uscii contando i miei passi per tredici.
Arrivai sulle scale del dormitorio, dove sulla ringhiera c'era il solito bigliettino che però questa volta, era accompagnato da una rosa rossa.

"Questa è per te mia belissima damig3lla, spero che sia gradita questa umile r0sella."

Feci i trenta passi, atteggiandomi von una rosa rossa in mano passando tra i collegiali infastiditi dalla mia presenza.
Il bigliettino fu proprio vicino alla porta di uscita.

"Siamo arrivati alla conclusione Jasmine, apri la porta e vedrai chi troverai lì."

Feci un gran respiro e aprii la porta che conduceva all'uscita.
I miei occhi stentavano a crederci per quel che avevano visto.
Fuori di lì, era posizionato Logan Paul.
<LOGAN?>
Era posizionato di spalle, con un enorme gonfiabile a forma di cuore nelle sue mani.
Appena si girò, corsi da lui, abbracciandolo come non mai.
Cominciai a piangere. L'emozione che provavo in quel momento nessuno poteva colmarla, al di fuori di lui, con il suo affetto e il suo calore.
<Jasmine, amore mio..>
Mi sussurrò, tenendo la mia testa tra le sue mani, calde e morbide.
Fu così che lo baciai. Un bacio che mi mancava tanto, un bacio dove solo io e lui eravamo a conoscenza di tutte le emozioni che ci poteva trasmettere.
Un semplice bacio, che si trasformò in pura passione e desiderio, da accedere un fuoco lento dentro le nostre bocche.
Ci staccammo senza fiato, guardandoci nei nostri occhi che urlavano palesemente di continuare.
<Logan non sai quanto mi sei mancato>
Dissi tra le lacrime, stringendo più forte il suo corpo tra il mio, come se in quel momento ci fosse un meteorite pronto a sotterrarci e che lui fosse il mio scudo.
Lui sorrise, prendendo un ciocca dei miei capelli, facendola ondeggiare fra il suo dito.
<Non sai quanto per me>
Lo amavo più di qualunque altra cosa al mondo. Stando senza di lui per tutto questo tempo ha fatto capire a me stessa che il primo amore non può mai essere dimenticato, e che se la nostra mente poteva anche rimanere su quel punto fisso, il nostro cuore può affermare il contrario.
<Perché ci siamo allontanati Logan? Soffocavo ogni giorno i nostri momenti passati insieme, sperando che quei ricordi sorgevano ancora nella tua mente. Se avessi saputo di quelle lettere fin da subito non ti avrei fatto soffrire per tutto questo tempo. Pensavo avessi concluso la tua vita con un lavoro stabile e una fidanzata degna di te, e invece no. Hai pensato a me, scrivendo ogni giorno una lettera, ed hai continuato a scriverle senza una risposta>
Dissi tra le lacrime, abbassando la testa, sentendomi in difetto, anche se la colpa di tutto ciò era di Derek, nascondendo le mie lettere e tenendomi all'oscuro di tutto.
<Jasmine, dai basta. A causa tua sono diventato un inguardabile romantico quindi smettiamola qui, non vorrei peggiorare>
Il mio Logan non era cambiato affatto. Era il solito Logan estroverso, ironico e amorevole di sempre. Lo amavo così, e lo amo tutt'ora.

"In una coppia vince l'ironia, non un volto semplice."

<Certo che sei proprio un buffone!>
Ironizzai, allontanando la sua spalla possente dal mio corpo con una leggera spinta.
<Il tuo buffone>
Lo presi con tale forza da farlo sobbalzare dallo stupore, per avvicinarlo alle mie labbra che imploravano le sue.
Le sue labbra erano come una barretta di cioccolato, insaziabile.
<Jasmine, tu mi ammazzi così> sussurrò con un gemito che mi fece scoppiare il cuore nel petto.
Lo presi per mano, e lo condussi nella mia dimora, mentre continuavo a baciarlo. Mentre inserivo le chiavi nel cilindro della porta, vidi Derek che si avvicinava lentamente da noi.
Aprì velocemente la porta e spinsi Logan nella mia camera prima che potesse accorgersene della sua presenza.
Chiusi la porta il più velocemente possibile e la serrai.
<Amore, ho capito la foga del momento, ma abbiamo tutto il tempo del mondo>
Soffermò, posando la sua mano sulla mia guancia calda.
L'ultimo pensiero di quella splendida giornata era incontrare Derek, e scatenare una terza guerra mondiale.
Lo abbracciai e incominciai a respirare nuovamente, facendo un sospiro molto lungo.
<Certo che non vivi tanto male, hai una bella camera>
Mi disse, analizzando ogni minimo dettaglio della mia camera.
Si soffermò su un quandro d'argento, dove c'era un immagine che proiettava una donna nuda in preda alle sue lacrime, esprimendo tutto il suo dolore e la malinconia verso il proprio corpo.
Mi avvicinai, accarezzando la sua spalla possente che in quel momento era molto contratta.
<È di tuo padre, vero Jasmine?>
Io annuì, analizzandola allo stesso modo.
Mia madre mi diede quel quadro prima di partire a New York, per lasciarmi almeno un ricordo di quel che è stata la mia casa, e di come quei quadri la riempivano facendola diventare una galleria d'arte moderna.
Amavo quando mio padre dipingeva, nel suo solito angolino vicino la mensola della cucina, ammaccando la testa per focalizzarsi sulla sua opera, per poi passare un occhio su di me, con il suo solito sorriso.
Mi ricordo che un giorno presi un brutto voto a scuola, e lui per non far saltare mia madre dalla sua irrascibile ira, le fece un ritratto con varie sfumature di grigio, nero e rosso. Il grigio esprimeva depressione, il nero amarezza, e il rosso un sangue, tale da sopprimermi in quella sua cerchia. Alla fine si addolcì, l'intento di mio padre era stato effettuato con successo, e io potevo uscire illeso per un giorno o due.
Improvvisamente Logan mi abbracciò, sentendo tutto il suo calore mentre le sue braccia mi stringevano a se.
<Sto bene, amore>
Lui mi guardò con malumore, accarezzando il mio braccio freddo e ossuto.
<Logan, ora lui sta bene, e non vuole vedermi così, quindi ora annulliamo i pensieri maligni e concentriamoci su di noi>
Lui mi sorrise e mi baciò delicatamente, dove ci spostammo sul letto unendo i nostri corpi.
<Mi sei mancato così tanto>
Sussurrai dolcemente, baciandoli sulla tempia, per poi scendere sulle sue malleabili labbra.
<Non sai quanto tu per me, Jasmine>
Ci baciammo con passione, mentre nostre labbra danzavano, come una bachata con i suoi ritmi caustici e intensi. Iniziai a sentire le sue mani sul mio corpo mentre toccarono con delicatezza l'estremità tra i miei due seni, da farmi percorrere un'ondata di piacere.
Feci lo stesso, alzai il suo corpo e gli sfilai la T-shirt ferocemente. Mi guardò e scoppiò a ridere.
<Amore, non troverò mai una donna come te, così selvaggia e piena di passione!>
Il suo tono era molto ridicolo, a fare caricatura.
Inizialmente lo guardai male, ma poi risi anche io, ricordandomi che la Jasmine degli anni passati non era così e che ha cambiato drasticamente la sua personalità, in meglio.

Passammo le ore gelide del pomeriggio abbracciati, fino a consumare l'ultima briciola del nostro amore.
Non potrei mai immaginare una vita senza di lui, senza i suoi abbracci, le sue adulazioni, non potrei mai.
Lo guardai, era sdraiato affianco a me, esponendo la sua nudità davanti ai miei occhi che non mettevano di fissarlo. Il suo corpo era una scultura di marmo, dove ci si poteva toccare anche solo con un dito per andare in paradiso.
Passai le dita lungo i suoi pettorali, per poi scendere ancora, finché non lo sentì fare le fusa.
<Jasmine...> disse aprendo gli occhi e guardandomi con aria di sfida.
<Sei così tremendamente sexy>
Lui sorrise, posando la mano sui miei capelli.
<Lo sei anche tu> mi sussurrò, baciandomi dolcemente l'orecchio.

Di sorpresa mi prese per i fianchi e mi portò a cavalcioni su di lui. Il suo viso era tamente bello, che pensai per un istante che lui non meritasse la mia bellezza da oca.
A distrarre me e Logan dagli sguardi intensi fu una suoneria proveniente dal mio cellulare.
<Rispondo io> si offrì Logan.

-Ehilà come butta Jasmine?
-Benissimo Seb!
-Dimmi, con chi sei? Ti sento molto contenta oggi!
-Smettila di fare il finto tonto, è ovvio che è con me stupido!
Disse Logan ridendo.
-Allora tu lo sapevi! Seb io ti uccido appena torno!
<Anche a te signorino, siete complici> dissi a Logan, ridendo insieme a loro.
-Non divertitevi troppo, non vorrei che la mia Jasmine si ritirasse a casa senza ossa. Grazie!
-Non posso farti questa promessa caro, forse sarà Logan a rimanerci secco dopo oggi.
Guardai Logan e gli feci l'occhiolino, con sguardo provocatorio. Lui contraccambiò lo sguardo.
-Credo che sia ora lasciarvi, sento puzza di sesso qui!
-Molto spiritoso Seb, ciao!
Chiusi la chiamata, e tornai al punto di partenza.
Mi sentivo la donna più fortunata al mondo, dove non mi serviva nulla in quel momento al di fuori di lui.
Finalmente i nostri cuori possono unirsi da formardone un unico cuore, l'unico che posso colmare il nostro amore e a non dividerci mai più.


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Ciao ragazze, spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!
Commentate e fatemi sapere, presto la continua...!
Un bacio, Anto♥️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 23, 2019 ⏰

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