capitolo 17

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Finalmente la campanella suona, saluto i miei compagni e mi dirigo verso il cancello della scuola e noto che Luke era già là ad aspettarmi

Io: come mai sei arrivato prima d me? - uso una tono da finta offesa e lui sorride

Luke: mancava il professore dell'ultima ora, così ci hanno fatto uscire prima. Sono andato a fare un giro con Nico e, 10 minuti fa, mi sono incamminato per venirti a prendere. Non potevo andare da solo in corriera senza nemmeno avvisarti

Io: che carino, grazie - mi fa molto piacere il fatto che sia tornato indietro per me ... mi rende felice - andiamo?

Luke: certo - mi fa strada per passare e ci mettiamo a camminare tra la folla di studenti - allora, com'è andato il tuo cambiamento di posto?

Io: quando ho raggiunto la classe, la prof era già arrivata e ... - mi interrompe

Luke: non ti ha sgridata, vero? - la sua espressione era un po' preoccupata, si preoccupa sempre per tutti, è così carino

Io: no, ho fatto la finta dispiaciuta, mi sono scusata gentilmente e non mi ha detto nulla di particolare

Luke: ahahah la finta dispiaciuta

Io: a dire il vero ero più dispiaciuta di averti lasciato così bruscamente in quel momento

Luke: ah ... tranquilla fa nulla - sembrava un pochino dispiaciuto ripensando a quel momento, e come dargli torto! Sono stata proprio una stupida egoista. Vorrei ritornare indietro nel tempo per sistemare le cose e trattenermi con lui, tanto in ritardo ci arrivavo comunque! Mi insultavo per punirmi mentalmente per la sciocchezza che ho combinato, quando i miei pensieri vengono interrotti da Luke - non fa nulla, sul serio, la campanella era suonata, dovevamo comunque dividerci - stavo per rispondere, ma cambia argomento - quindi alla fine non ti sei più spostata?

Io: alla quinta ora sì, sono andata nel banco vuoto vicino a Aurora, erano io posti da tre quindi c'eravamo io, lei e Martina

Luke: ah ... - aveva una faccia leggermente disgustata, quindi gli chiedo qual era il problema - niente, è solo che quelle due non mi vanno molto a genio, per carità potrei sbagliarmi, non ci ho mai conversato veramente, ma preferisco evitarle. A te come sembrano?

Io: a dire il vero non saprei, il primo giorno mi erano sembrate un po' troie - Luke sorride - cioè intanto sono bellissime a mio parere - Luke sbuffa - poi ... boh, non saprei spiegare il perché del mio pensiero, ma le ho reputate così - faccio una piccola risata nervosa

Luke: beh, anche a me danno quest'impressione, cioè mi salutano ogni volta che mi vedono e conoscono a mala pena il mio nome

Io: in realtà sanno un po' di più - Luke si ferma per un momento preoccupato

Luke: cosa sanno? - aveva gli occhi un pochino sbarrati e il tono di voce sorpreso

Io: non saprei cosa esattamente, sicuramente che l'anno scorso hai rischiato l'espulsione, che sei un bravo alunno e poi non ricordo, ma cose stupide sicuramente - tira un sospiro di sollievo e ricomincia a camminare con me

Luke: meno male

Io: nascondi qualcosa, eh?!

Luke: ahah mannò, è solo che non voglio che delle tipe come loro sappiano cose sul mio conto

Io: ma forse le abbiamo giudicato troppo in fretta, oggi erano molto socievoli e divertenti. Non abbiamo parlato più di tanto perché c'era lezione, ma è stato abbastanza piacevole

Luke: se lo dici tu, però non voglio comunque la loro amicizia, non per cattiveria, ma non fanno per me - sono abbastanza felice di sentirlo parlare così, ho ancora in mente quando Martina lo ha definito 'figo'. Non vado pazza per questo aggettivo, mi da una sensazione di qualcosa di rozzo e grossolano, preferirei essere chiamata 'bella' piuttosto che 'figa'. Mi ritorna in mente anche quando mi hanno proposto un'uscita noi quattro, l'avevano fatto in modo veramente sgarbato! Faccio una smorfia di disgusto ripensando a quei momenti, per fortuna Luke non se ne accorge, era incantato dalle vetrine della pasticceria che mostravano dei dolci davvero invitanti. È davvero tenero, sembrava quasi un bambino. Arrivati in corriera, cerchiamo Calum

Luke: beh, ti accorgi subito se c'è o no ... è un palo della luce - scoppiamo a ridere, ci avviciniamo alla seconda porta del bus e ci appoggiamo sui sedili alle nostra spalle. I posti sono per la maggior parte occupati, quindi stiamo in piedi

Cal: eccovi qui

Io: ciao Calum

Luke: hey Cal

Cal: sei scappato da scuola?

Luke: no, perché?

Cal: ti ho visto gironzolare davanti alla mia scuola

Luke: ahh, il prof dell'ultima ora mancava, così siamo usciti prima

Cal: senza permesso!?

Luke: non ci serve, siamo maggiorenni

Cal: ah, è vero - ci mettiamo a ridere e parliamo fino alle nostre rispettive fermate. Il tratto di strada tra la fermata di Luke e la mia non è tanto lunga, ma odio quel tragitto perché sembra sempre interminabile da quanta noia provo senza i ragazzi. Arrivata a casa, butto lo zaino sul pavimento della mia camera e lo calcio sotto la scrivania, poi mi rifaccio il letto e apro la finestra per far rinfrescare la stanza agevolando anche un piacevole cambiamento d'aria. Mi sposto in cucina per preparare la tavola e chiedo a mamma il menù

Mamma: polpette col sugo - mi viene l'acquolina in bocca. Dopo pranzo, vado in camera mia, infilo il CD 'midnight memories' e inizio a cantare mentre faccio i compiti e, quando li ho finiti, inizio il libro ' Harry Potter e i doni della morte'. Oggi nessuno mi aveva invitata ad uscire così approfitto per passare un pomeriggio tranquillo. Verso le 16 vado con mamma a fare merenda fuori con alcuni pasticcini, ho già resistito alle 13, non posso farlo anche adesso!

POV'S LUKE

Ieri io e Ashton avevamo deciso di trascorrere un po' di tempo insieme da soli. Un pomeriggio perfetto sarebbe giocare a FIFA, ma a lui non piace, anche se non ne capisco il motivo ... a tutti piace FIFA! Vabbé dai .. che poi gli piace il calcio, ma non FIFA, non ha senso!

Ash: allora cosa vuoi fare? - FIFA CAZZO, VOGLIO GIOCARE A FIFA!

io: ehm ... facciamo qualche tiro col pallone?

Ash: in due non è bello

io: cosa starà fac ... - stavo per chiedere ad Ashton cosa stava facendo Angel senza di noi, ma mi fermo per non combinare guai

Ash: cosa?

io: no, niente, mi sono risposto da solo - rido nervosamente e cerco di trovare presto una scusa credibile, non vorrei, ma sono costretto a mentire

Ash: ah ok, per curiosità, cosa volevi sapere? - nella mia testa ho solo il vuoto, non ho la minima idea di come potrei rispondere. Spero di non essere diventato rosso per l'imbarazzo - ti vergogni a dirmelo adesso? - ride

io: sì perché era una domanda stupida

Ash: ahah vabbé, non è che mi incuriosisca tanto saperlo, non insisto - tiro un sospiro di sospiro per eliminare la tensione accumulata, sono salvo. Dovrei stare più attento, devo passare una giornata con Ashton, non devo pensare ad Angel - allora cosa facciamo? Io avrei bisogno di una bandana nuova

io: ma se ne hai tantissime

Ash: non centra nulla, anche tu ha tanti plettri

io: non centra assolutamente niente

Ash: visto

io: ma ... ma non ha senso

Ash: andiamo? Tanto non sappiamo comunque cosa fare

io: hai ragione ... dai andiamo! - camminiamo verso il piccolo centro commerciale e andiamo al reparto abbigliamento

The Only Reason || Luke Hemmings - 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora