capitolo 22

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Finito di pranzare, continuo a prepararmi e, finalmente, alle 15 ho tutto pronto. Ho già indossato il costume sotto ai vestiti, nella borsa ho messo un telo-mare, una bottiglietta d’acqua, dei soldi e degli occhiali da Sole. Partirò da casa alle 15:15, quindi, aspettando quell’ora, sblocco il telefono e mi ritrovo dei messaggi

Luke: grazie :*

Cal: il moro nella tua foto è veramente bello! Comunque grazie per le foto ;) – mi viene da sorridere

Io: sembra un modello, ma neanche il biondo scherza!

Cal: nono, il moro è migliore, ma se preferisci il biondo va bene, non tutti hanno buon gusto ahahah – ridacchio. È impressionante l’autostima di certi ragazzi! Non rispondo più, ma continuo con i messaggi

Carina: hai cambiato foto profilo, che bella *-*

Io: che carina, grazie! – gli altri messaggi erano di alcuni miei compagni che chiedevano i compiti, ma a loro aveva già risposto Isabella. In un momento di assoluto silenzio, squilla il telefono fisso facendomi sobbalzare per lo spavento, ma non vado a rispondere, saranno le solite offerte pubblicitarie. Prima di partire, ho ancora 10 minuti, quindi esco fuori sul balcone per godermi un po’ di tranquillità. In cielo era di un azzurro intenso e bellissimo, non c’era neppure una nuvola, il Sole batteva, ma si sentiva anche una leggera brezza che rinfrescava l’aria, quindi il caldo era sopportabile. Il balcone è abbastanza grande, a me e mamma piacerebbe tanto fare i compiti qui o invitare qualcuno per una merenda, infatti abbiamo deciso di comprare un bel tavolino, se lo mettono in offerta. Mi avvicino ai fiori che colorano tutto e annuso il loro profumo sporcandomi leggermente il naso di polline, mi scappa una piccola risata

Mamma: Angel, vieni, devo dirti una cosa

Io: arrivo mamma – raggiungo mamma in salotto e la sua espressione è molto felice, anche se cerca di nasconderla con un’aria seria – cosa devi dirmi?

Mamma: ha telefonato papà – strabuzzo gli occhi e apro la bocca, papà lavora per una ditta importante, per questo non ha potuto trasferirsi con me e mamma. Una sua telefonata la aspettavo da due settimane e finalmente è arrivata

Io: cosa ha detto?

Mamma: ha detto che domenica viene a trovarci – mamma è raggiante appena comunicata la notizia e io porto le mani davanti alla bocca perché non ci posso credere, tra due giorni potrò vedere papà! Corro ad abbracciare mamma e mi accorgo che ha gli occhi un po’ lucidi, ci mancava molto e non possiamo essere più felici

Mamma: ma non devi andare al mare adesso? – mi sposto per vedere l’orologio

Io: ah sì, non mi ero accorta che il tempo ègià passato, vabbé, a dopo mamma

Mamma: divertiti e sta attenta sulla strada

Io: d’accordo – apro la porta di ingresso

Mamma: aspetta!

Io: cosa?

Mamma: ti sei dimenticata la borsa – scoppiamo a ridere – sei sempre la solita – la guardo continuando a sorridere e vado a prendere le cose che avevo preparato

Io: ora ho tutto e me ne vado, ciao mamma!

Mamma: non fare tardi, sta attenta per strada e in generale, che in spiaggia c’è molta gente non affidabile

Io: ok mamma, non mi metto nei casini, tranquilla – le mando un bacio volante ed esco per raggiungere il luogo d’incontro. C’erano molte macchine che sfrecciano veloci, ma almeno lasciano passare i pedoni sulle strisce e riesco ad arrivare puntuale all’hotel. Cerco Carina e la trovo seduta sulla panchina mentre si guarda attorno, probabilmente mi stava cercando

Io: hey Carina

Carina: ciao Angel

 Io: è molto che aspetti?

Carina: 2 minuti, ma non preoccuparti. Andiamo?

Io: sì

Carina: non c’è molta gente per fortuna, di solito ce n’è un sacco, si fa veramente fatica a trovare un posto all’ombra. Vorrei tanto che ci fossero posti più isolati – deglutisco, non posso dire del luogo di Luke, l’ho promesso. Faccio un piccolo respiro e cerco di mettere in gioco le mie abilità di attrice

Io: non ci sono? Scusa, ma non conosco il posto. Mi sono trasferita da poco

Carina: no, gli unici posti isolati che conosco sono i posti più fangosi e brutti

Io: ah, peccato

Carina: sì, posso farti una domanda?

Io: dimmi

Carina: a ricreazione non sei mai in classe e all’una ti affretti sempre per uscire, hai il moroso?

Io: nono, è un mio amico – solo amico purtroppo

Carina: ahh, è per caso il tizio della foto? Luke, se non sbaglio

Io: come fai a conoscere il suo nome?

Carina: ho ascoltato qualche discorso di Martina e Aurora – mi blocco

Io: cosa hanno detto? – il mio tono di voce era più alto e nervoso di quanto avessi previsto, una vampata di gelosia prende possesso di me

Carina: niente di particolare, che è figo, che ha una band, vorrebbero conoscerlo meglio …  queste cose qua – non mi ero sbagliata allora, sono delle troie, rabbia e gelosia si impadroniscono del mio corpo, ma improvvisamente mi vengono in mente tutte le volte che Luke le ha prese in giro e ha mostrato disinteresse chiamandole ‘ochette’. Mi tranquillizzo, poi non volevo rovinare la giornata, quindi metto da parte brutti pensieri, faccio un respiro profondo e raggiungo Carina che era qualche passo più distante da me

Io: hey guarda - indico uno spazio all’ombra – ci mettiamo lì?

Carina: sì, perfetto – sorrido, ci avviciniamo e stendiamo i nostri teli-mari  - ogni ricreazione andrai da lui?

Io: sì, penso di sì – ho paura che mi chieda di farglielo conoscere

Carina: sembra un ragazzo così carino – mi sorride e anche io pensando a Luke

Io: lo è

Carina: che carina, ti brillano gli occhi

Io:cosa!? Davvero?

Carina: sì, è una cosa così dolce – sorrido, quello che mi ha appena detto Carina è pazzesco, sono contenta di saperlo, mi ordina un pochino le cose che ho in testa, i miei sentimenti, adesso so che sono sinceri e che sono veramente presa da Luke – ti piace, vero?

Io: sì, molto

Carina: come l’hai conosciuto?

Io: ero andata in un negozio per ritirare i libri di scuola, ma non avevo la minima idea di dove andare, ho chiesto aiuto ad un ragazzo che lavorava là, Ashton, sai chi è?

Carina: no

Io: non importa, comunque ho chiesto aiuto a lui e mi ha accompagnata al bancone dove si prendevano e anche Luke era là per quello, così Ashton mi ha presentato a lui

Carina: aww, che carino

Io: prima io e Luke ci eravamo già visti in corriera, ma ci eravamo scambiati solo un sorriso, non pensavo che … - mi interrompe

Carina: dev’essere davvero importante per te

Io: Luke intendi?

Carina: sì, non più smetti di sorridere – mi guarda dolcemente

Io: sì, è assolutamente una delle persone più importanti, forse copre il primo posto con mia mamma

Carina: è così tenero, anche io vorrei trovare una persona così, sei davvero fortunata – inizia a ridere

Io: sì, io mi sento davvero fortunata

The Only Reason || Luke Hemmings - 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora