capitolo 41

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È l’ora di storia e non ho la minima idea di cosa stia spiegando la prof, ma non mi potrebbe importare di meno. Il mio corpo è ancora un fuoco, la mia pancia è ancora in subbuglio ed io penso ancora a quello che è successo prima. È incredibile come Luke mi possa far sentire così bene, al sicuro tra le sue braccia, anche amata in parte. Trasferirmi qui è stato una delle cose migliori che potessi fare, non ho nessun rimpianto e sarebbe folle averli. Mastico la matita e mi ritrovo su una pagina a caso del libro, non so dove siamo, non so cosa sta dicendo l’insegnate, non so quanto manca alla fine delle lezioni, non m’importa nulla, ora vorrei avere soltanto Luke

Prof: signorina Thompson! – mi drizzo sulla schiena come un soldato sull’attenti e, per lo spavento, faccio cadere la matita che rotola sul pavimento

Io: ssì – balbetto, ho paura

Prof: cosa ho spiegato finora? – sembra molto irritata, aiuto, non ho idea di cosa rispondere

Io: ehm … storia – sento le risatine dei miei compagni dietro di me e mi rendo conto di aver fatto una figura colossale. Storia? Perché ho detto storia?! Aiuto, non riesco a ragionare, stranamente non entro neanche nel panico, è l’effetto che mi fa Luke? Ehm, sì, penso di sì. La prof diventa rossa in viso, è arrabbiata, ma non vuole esplodere

Prof: non prendermi in giro e pendi il libro giusto – abbasso lo sguardo e noto che il libro che ho sempre tenuto sul banco non è di storia, ma di economia aziendale. Guardo il libro leggermente imbarazzata, continuo a sentire le risate … vorrei sprofondare

Io: mi scusi, non me n’ero accorta – non voglio incontrare il suo sguardo, tengo la testa bassa e noto che mi ero fermata sulla pagina del ripasso delle fatture, quella dove c’è il disegno del panda col fumetto ‘ciao, sono Calum’ che ho visto quando Luke mi ha portato i libri il primo giorno in cui ci siamo incontrati. La prof mi sta richiamando, perché penso ancora a Luke? Non devo! All’improvviso suona la campanella, Dio mi ama! La prof sospira

Prof: non cercare di cavartela così facilmente Thompson, la prossima volta ci esporrai la lezione di oggi in sintesi, è chiaro? – era serissima e incute molto timore

Io: ssì

Prof: potete mettere via – tiro un sospiro di sollievo e inizio a mettere le mie cose nello zaino. Mi sento totalmente diversa da prima, questa sgridata mi ha rovinato la giornata, sbuffo

Carina: tutto bene?

Io: mh no - cerco di rivolgerle un sorriso, ma credo si noti che è tirato

Isabella: Carina, vieni?

Carina: sì, adesso – mi da un bacio sulla guancia – scrivimi dopo, se qualcosa non va

Io: d’accodo, grazie – mi sorride, si alza dalla sedia ed esce dalla classe con Isabella. Abbasso lo sguardo per chiudere lo zaino, non ho voglia di stare ancora qua, ho bisogno di un abbraccio di Luke

X: Angel – cerco chi mi ha chiamato e noto un ragazzo col cappuccio davanti al mio banco, ricordo che Carina me ne ha parlato il primo giorno di scuola, è nuovo come me, ricordo di averlo definito un sognatore

Io: dimmi

X: non so se ricordi il mio nome, mi chiamo Austin. Volevo darti i miei appunti di storia di oggi per … beh – è sicuramente timido, ma ho capito quello che vuole fare, non voglio metterlo ancora più in imbarazzo, così cerco di parlargli dolcemente per metterlo a suo agio

Io: per quando dovrò esporre?

Austin: sì

Io: li accetto più che volentieri, mi hai salvata, oggi non riuscivo proprio a concentrarmi – mi passa il quaderno ed io lo prendo ringraziandolo

The Only Reason || Luke Hemmings - 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora