capitolo 51

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‘I drove by all the places we used to hang out getting wasted
I thought about our last kiss, how it felt the way you tasted
And even though your friends tell me you’re doing fine’

Disattivo la sveglia e controllo subito il cellulare, nessun messaggio. È successo qualcosa? Sono nel panico, e se ha un problema con me? No, perché dovrebbe? Devo stare calma. In corriera sono agitata, aspetto con ansia l’arrivo di Luke e finalmente lo vedo barcollare lungo il corridoio dell’autobus

Io: ciao Luke, stai bene?

Luke: ehm sisi, sono solo molto stanco – mi alzo per farlo sedere sul sedile interno e mi metto sopra di lui dandogli un bacino sulla guancia. Lui fa un accenno di sorriso, ma non scolla i suoi occhi dal finestrino. Vederlo così mi spezza il cuore, sembra triste, ma se non si confida, io non posso aiutarlo e nemmeno bombardarlo di domande per capire se la sua è reale tristezza o stanchezza come dice lui. Anche quando arriva Calum, il viaggio è silenzioso, c’è qualcosa e devo saperlo, sono la sua ragazza, deve fidarsi qualsiasi cosa sia, confidarsi, ma rimane a guardare fuori dal finestrino con aria persa. A scuola non riesco a concentrarmi, i miei pensieri sono tutti dedicati all’umore di Luke e al suo atteggiamento strano. Quando suona la campanella dell’una, ringrazio il cielo e mi precipito all’uscita. Arriva Luke, ma ha sempre l’aria distratta

Io: hey, com’è andata?

Luke: abbastanza bene, a te?

Io: le ore sono passate lente

Luke: anche per me

Io: ehm … vuoi una gomma? – perché gliel’ho chiesto? Non ha senso, sono una stupida

Luke: sì, grazie – prendo la gomma alla menta dalla tasca e gliela porgo. Il viaggio di ritorno è silenzioso, esattamente come prima e la mia voglia di sapere cosa sta succedendo aumenta. Non perché sia curiosa e che mi voglia fare i suoi affari, ma sono preoccupata per lui, moltissimo. Arrivata a casa, butto lo zaino per terra e pranzo immersa nei miei pensieri. Perché non mi dicono cosa sta succedendo? C’entra con il lavoro di ieri? Non si fidano? Mi vuole mollare? No, non può essere. Devo calmarmi, ho i muscoli tesi e la testa in confusione. Mi faccio una camomilla e mamma mi guarda male, ma non mi chiede nulla. Sorseggio lentamente la camomilla calda e mi sento un pochino meglio, ma mi chiedo ancora perché mi tengono allo scuro di tutto, c’entro io? Basta, non posso più aspettare, chiamo Calum, lui lo saprà per certo, ma la mia chiamata va direttamente alla segreteria. Ashton è a lavoro, mi rimane soltanto Michael da chiamare, spero risponda

Io: rispondi, ti prego

Mike: pronto

Io: Michael, sono io, Angel

Mike: lo so, dimmi

Io: volevo dirti che oggi ho visto Luke molto triste, ma non mi ha detto nulla e sono preoccupata per lui, sai cos’ha?

Mike: no, aspetta, oggi che giorno è?

Io: 9 dicembre – sono confusa, cosa c’entra la data?!

Mike: oh merda

Io: cosa?

Mike: non posso dirtelo al telefono, vengo subito e te lo dico, aspettami – riattacca. Cosa non può dirmi al telefono? È grave? È così brutto? Dentro sono un casino, la mia agitazione per Luke sale, so che c’è qualcosa adesso e in questo qualcosa c’entra una data, oggi, 9 dicembre. Dio mio, aiuto. Sono nella mia stanza e cammino avanti e indietro sfregando le mie mano sudate per l’agitazione. Stringo forte la collana che mi ha regalato Luke per il compleanno, la tengo sempre al collo. Spero che Luke stia bene, non sopporterei di vederlo piangere o anche solo di vederlo triste un secondo di più. Sento il campanello e corro ad aprire. È Michael, lo prendo per un braccio e lo tiro dentro casa, finalmente, non arrivava più

The Only Reason || Luke Hemmings - 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora