Preparo una borsa con della roba da portarmi da Noah, sembra quasi che stia andando via una settimana ma in realtà starò solo fuori due giorni. Per lo più a duecento metri da casa.
Mi viene in mente il momento in cui Noah ha chiesto ai miei se potevo restare da lui due giorni dato che i suoi erano fuori città.
Si erano guardati un po' riluttanti fin da subito ma poi dopo un mezzo sorriso del mio moro preferito avevano subito acconsentito.
Mio padre aveva cominciato con il suo discorso del giú le mani da mia figlia e io avevo alzato gli occhi al cielo mentre sentivo la mano di Noah fare pressione sul mio ginocchio.
A lui piace giocare con il fuoco e a me fa impazzire questa cosa. È al di fuori di qualsiasi regola che esista ed è bellissimo. Mi fa sentire bene, ma soprattutto mi fa sentire libera di poter essere me stessa senza nessun tipo di freno.
Prendo il mio pigiama anche se in realtà non è mai stato composto da maglietta e pantaloni uguali o da una maglietta e un paio di pantaloni in generale. Indossavo ciò che mi capitava quando tiravo via qualcosa dall'armadio.
Soprattutto maglie brutte o troppo grandi.Una volta avevo l'abitudine di indossare solo roba di due taglie più grande e poi, anche grazie ad Emily, avevo cambiato completamente il mio guardaroba.
Presi la borsa e scesi le scale di corsa mentre Noah mi stava già aspettando fuori sul vialetto.
Salutai i miei, avevo promesso che per qualsiasi tipo di problema sarei tornata a casa, e poi chiusi la porta alle mie spalle.
Lui era li. Girato di spalle, con entrambe le mani dentro le tasche dei jeans e le spalle strette nella felpa.
Mi avvicinai saltandogli poi sulle spalle e lui prese le mie gambe al volo prima che potessimo cadere entrambi.
"Pensavo avessi cambiato idea" - mi disse cominciando a camminare nel mio vialetto
Si fermò sul marciapiede per guardare che non ci fosse nessuno e attraversò la strada tenendomi sempre ben salda.
Baciai il suo collo. Era caldo e la sua pelle morbida.
Mi aveva detto che i suoi genitori erano già andati via al pomeriggio ed era per questo che aveva accettato subito quando mia madre l'aveva invitato a cena.
"Non potrei mai" - dissi
Mi lasciò andare per aprire la porta di casa e poi mi tirò dentro chiudendo la porta alle mie spalle e facendomi appoggiare la schiena contro.
"Tua madre si è raccomandata di usare i preservativi" - mi disse lui con un sorriso beffardo sulle labbra
Alzai gli occhi al cielo. Un classico. L'aveva fatto anche con Cole la prima volta che l'avevo invitato a casa. Diciamo che alla fine non era stato proprio un discorso necessario. Almeno non con Cole.
"Tanto non farò sesso con te Centineo" - gli dissi guardandolo negli occhi
Si avvicinò spingendomi, se possibile, ancora più contro la porta e facendomi sentire il calore del suo corpo contro al mio.
Una sua mano scivolò delicatamente sotto la mia felpa toccando la pelle nuda e sussultai perché le sue dita erano completamente congelate.
Continuava a tenere lo sguardo fisso sul mio e mi stava facendo impazzire.
"Non è mia intenzione portarti a letto Cooper" - mi dice lasciandomi un po' esterrefatta - "non per il momento"
Continua a giocare con l'elastico dei miei pantacollant mentre con l'altra mani sale più su verso il seno. Le sue dita si stanno scaldando a contatto con la mia pelle.
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Al di la di te -Noah Centineo-
JugendliteraturEmma ha un migliore amico di cui è innamorata dalla terza media. Il migliore amico di Emma è fidanzato però con una sua cara amica. Quando lei deciderà di mettere da parte tutto e non volere più nessuno.. tornerà qualcuno a bussare alla porta.