Capitolo ventiquattro

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Oh, we can do better.

La canzone di Matt Simons risuonava fra le pareti della mia camera mentre io ballavo e mi toglievo i vestiti di dosso.

Noah era in bagno a farsi una doccia e io stavo solo aspettando che uscisse così da intrufolarmi in bagno e fare una bella doccia calda anche io.

Il pomeriggio in ospedale era passato velocemente ma era finito con una guerra di brillantini. Ne avevo sparsi su tutta la testa e non avevo la minima idea da che parte iniziare per toglierli.

Sfilo la maglietta e la gonna e la butto nel cesto dei panni sporchi mentre sento il getto dell'acqua che si chiude.

La musica cambia e parte In my blood di Shawn Mendes.

Comincio a cantare fra me e me. Muovo le labbra mentre sento una voce familiare cantare le parole della canzone.

Mi giro e guardo Noah entrare in stanza solo in accappatoio. Si asciuga velocemente i capelli mentre continua a canticchiare. La sua voce è melodica ed è davvero bravo.

Ero certa che sapesse fare tutto ma non cantare.
Sicuramente non si era accorto che io fossi ancora li. Quando alza la testa, mi guarda e mi sorride.

I need somebody now
It isn’t in my blood.

Canta ancora venendo verso di me mentre la canzone finisce e ne sono grata. Non voglio che lui canti qualcosa per me perché finirei per piangere ne sono certa.

Mi prende il viso fra le mani e fa per darmi un bacio prima che parta You are the reason di Calum Scott.

La canzone già di per se mi fa venire i brividi. Lui mi guardare e chiude gli occhi cominciando a muovere i piedi come per ballare.

Le sue mani si spostano sui miei fianchi e mi attira a se. Con la sua mano destra prende la mia e comincia a ballare.

I'd climb every mountain
And swim every ocean
Just to be with you
And fix what I've broken
Oh, 'cause I need you to see
That you are the reason.

Comincia a cantare in ritornello facendomi venire i brividi. Continua a guardarmi negli occhi mentre pronuncia tutte quelle frase non sapendo che per me sono così vere da farmi star male.

Abbasso la testa imbarazzata e lui lo percepisce. Con la mano che aveva appoggiata alla mia schiena mi tira su il volto e pronuncia le ultime parole prima che finisca la canzone.

Cause I need you to see
That you are the reason.

Chiudo gli occhi mentre lui mi accarezza la guancia e mi lascia un leggero bacio sulle labbra.

"Forza piccola principessa" - mi dice a bassa voce - "va a farti una doccia"

Annuisco prendendo la mia roba e lo vedo che si avvicina al letto e si siede.

Chiudo la porta della mia stanza sperando che i miei non tornino proprio in questo momento e che mia madre abbia la geniale idea di entrare nella mia stanza.

Mi infilo sotto la doccia lavando bene i capelli. Una valanga di pensieri mi avvolge. È come se Noah fosse sotto la doccia con me e mi abbracciasse. Sono pensieri belli, come lui, e come i suoi abbracci.

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'accappatoio e asciugo velocemente i capelli con un asciugamano.

Metto l'intimo prima di entrare in camera mia e quando apro la porta vengo assalita letteralmente dal mio ragazzo che si era nascosto dietro la porta.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora