Capitolo due

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Primo ma non primo giorno di scuola.

Guardo l'istituto dall'alto verso il basso e i miei piedi si muovono automaticamente verso l'entrata. Salgo i quattro gradini che dividono il cortile esterno con il corridoio e mi dirigo verso il mio armadietto.

C'è tanta gente nuova tra i primini ma ora mai degli altri anni conosco tutti. Non sono mai stata la più popolare della scuola, ma facendo molti corsi extra scolastici e aiutando qualcuno con i corsi di recupero mi sono fatta conoscere da gente a cui non pensavo minimamente di interessare.

Giro il lucchetto cercando il codice giusto e poi apro l'armadietto notando subito la foto mia di Emy e di Jamie di qualche anno fa. Nascosta più in basso c'è una mia foto con Jamie. Eravamo così piccoli e innocenti. Probabilmente quella foto era stata scattata da mia madre quando avevamo cinque anni, all'ultimo giorno di asilo.

Chiudo l'armadietto cercando di non pensarci e subito dopo passa proprio lui, con la giacca da football della squadra insieme ai suoi amici.

Alza la mano per salutarmi e io faccio solo un cenno con il capo. Ultimamente il nostro rapporto si è ristretto più di quanto già non lo fosse da quando è sentimentalmente legato ad Emily, ma come biasimarlo: studio, sport e amici sono tutto ciò che ha.

Prendo i libri che mi servono per le lezioni di oggi e aspetto la mia amica bionda. La vedo attraversare il corridoio di corsa dopo aver lasciato un bacio fugace a Jamie e poi mi raggiunge.

"Scusami, sono rimasta tra le braccia di Morfeo" - dice tra uno sbadiglio e l'altro

Alzo le spalle e le faccio cenno con la testa di andare verso l'aula. Un intensa ora di matematica ci aspetta.

Faccio due passi e poi mi accorgo di aver dimenticato gli occhiali dentro l'armadietto. Dico ad Emy di andare avanti e tenermi un posto mentre io torno indietro a recuperare gli occhiali.

Apro l'armadietto velocemente e prendo l'astuccio dentro il beauty case. Odio farmi vedere con gli occhiali in dosso, mi fanno ancora più secchiona di quanto già non lo sia.

Chiudo l'armadietto e dal lato opposto del corridoio noto lo sguardo curioso di un ragazzo moro su di me. Abbasso la testa cercando di non farmi vedere ma penso che ora mai mi abbia notata.

"Ciao Emma" - dice

Sono combattuta sul da farsi. Fare la maleducata non è una cosa che fa per me così alzo la testa e prima di entrare in classe lo saluto.

"Ciao" - dico solo timidamente

Brava idiota.

Lui mi fa un mezzo sorriso e poi entra nell'aula di chimica.

Non so se mi faccia più strano il fatto che Noah Centineo mi abbia salutata o il pensiero che il suo sorriso sia qualcosa di stupendo.

Almeno per una volta non pensi a Jamie.

***

Inizia la scuola e iniziano di nuovo gli allenamenti. È da quando ho sei anni che faccio parte della squadra di nuoto della piscina della città e mi alleno praticamente tutti i giorni per almeno un ora o due.

Proprio adesso sono sul vialetto di casa. Non so con che forza ho raggiunto casa. Mi sento abbastanza frastornata e stanca. Ho le gambe molli e la testa pesante, se dovessi appoggiare la testa sul cuscino dormirei da adesso fino a domani mattina.

Apro la porta di casa e urlo un ciao generale senza ricevere risposta. Chiudo la porta e tolgo le scarpe da ginnastica lasciandole accanto al tappetino poi mi dirigo verso il salone.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora