È di nuovo l'inizio della settimana.
Fortunatamente siamo quasi vicini al periodo natalizio e lo si sente già nell'aria.La notte precedente ha dato che una spruzzata di neve, solo qualche centimetro, giusto da non far sembrare che alla fine di novembre debba già nevicare, cosa che invece, negli anni passati, era ben successa.
Guardo fuori dalla finestra dell'aula di matematica. Il campo da football è completamente imbiancato. I ragazzi non si allenano più fuori da metà ottobre ora mai, quindi resterà così fino alla fine di marzo.
Continuo a pensare alla conversazione che avevano avuto ieri Noah e suo padre. Più che conversazione, una bella litigata.
Io ero davanti alla porta di casa che aspettavo che mi accompagnasse e sfortunatamente non mi ero persa proprio niente.
I genitori di Noah erano delle persone più che per bene, ma su certe cose, come lo studio e la scuola non transigevano. Noah non era uno dei più bravi a scuola, eccelleva in alcune materie mentre in altre arrivava alla sufficienza.
Suo padre voleva a tutti i costi che andasse a studiare medicina come aveva fatto lui e come stava facendo suo fratello Aaron.
Non avevo mai pensato al fatto che a giugno Noah si sarebbe diplomato e avrebbe dovuto prendere una strada, che molto probabilmente, era molto diversa da quella che mi aspettavo.
Mi si era spezzato il cuore quando avevo saputo che sarebbe dovuto andare a San Francisco alla UCFS.San Francisco dista almeno cinquecento kilometri di distanza da Santa Barbara.
Quando avevo sentito Noah urlare a gran voce che se fosse andato a studiare medicina l'avrebbe fatto più vicino, ero sollevata.
C'erano tante altre università in cui si poteva studiare medicina, non molto lontane da Santa Barbara.
Sento qualcuno stringermi il braccio e scuotermi. Sicuramente Emily.
Mi giro nella sua direzione ed è già in piedi che aspetta solo me. Mi guardo in giro e non c'è più nessuno nell'aula, la lezione è finita."Dov'eri stamattina Emma?" - mi chiede la mia migliore amica mentre cerchiamo un posto libero ai tavoli della mensa
Scrollo le spalle, non lo so neanche io.
"Stavo solo pensando" - dico io sedendomi al primo tavolo che vedo libero.
In realtà dall'altra parte ci sono dei ragazzi del primo anno che conosco solo di vista.
"E fino a li" - mi dice lei - "a che cosa?"
"A questo weekend, a cos'è successo"- dico giocherellando con le posate
La mensa della scuola non è mai stata super fornita di prelibatezze. Oggi ci tocca l'insalata mista con del pollo.
Emily alza lo sguardo dal suo piatto e mi guarda. Non capisco se sta cercando di capire quello che sto pensando o se solamente aspetta che io parli.
"Avete fatto sesso?" - quasi urla
Le tiro un pezzo di pane che prende al volo. Mi guardo in giro cercando di trovare Noah ma non c'è. Al tavolo delle cheerleader tutte mi guardano. C'è chi mi sorride, ma so che è un sorriso falso. Poi c'è Megan che mi guarda in cagnesco.
Non siamo mai state amiche, ma neanche nemiche. Probabilmente perché non avevo mai provato ad uscire con un ragazzo della squadra di football, soprattutto non con qualcuno con cui lei era uscita per più di un anno.
"Si ma.. non è quello" - dico io cercando di non pensare agli sguardi perfidi delle oche del tavolo accanto
"E cosa allora?"
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Al di la di te -Noah Centineo-
Teen FictionEmma ha un migliore amico di cui è innamorata dalla terza media. Il migliore amico di Emma è fidanzato però con una sua cara amica. Quando lei deciderà di mettere da parte tutto e non volere più nessuno.. tornerà qualcuno a bussare alla porta.