Capitolo sedici

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Quella che poteva essere una relazione fra me e Noah stava andando bene.

Eravamo già a novembre inoltrato e ciò voleva dire "gita sulla neve".

La gita sulla neve comprendeva un weekend intero in montagna, ed era un'esclusiva per le classi quarte e quinte.

Emily era emozionatissima, io un po' meno.
Non sapevo ne sciare ne tanto meno pattinare e al solo pensiero di dover mettermi un paio di sci mi veniva l'ansia.

Ero a casa da un paio d'ore, piazzata davanti al caminetto a leggere un libro quando sentì suonare il campanello.

I miei genitori erano al lavoro quindi doveva essere Emily per forza dato che Noah mi aveva detto che era uscito con Jamie e gli altri ragazzi.

Appoggiai il libro sul tavolino e mi alzai dirigendomi verso la porta. Il campanello suonò di nuovo.

"Arrivo" - urlai avvicinando.

Girai la chiave nella toppa e aprì la porta trovandomi davanti il mio presunto fidanzato.

Ancora non avevamo ufficializzato nulla ma ora mai a scuola tutti quanti dicevano che lui era il mio ragazzo e, ovviamente, che io ero la sua ragazza.

"Posso entrare?" - mi chiese sulla soglia della porta. Aveva la giacca completamente fradicia.

Neanche mi ero accorta che aveva cominciato a piovere abbastanza forte.

Mi spostai dalla porta facendolo passare. Si tolse le scarpe e appese la giacca all'appendino.

Continuavo a pensare che dopo due mesi io e lui eravamo sempre gli stessi, solo che probabilmente io sono quella che si sta prendendo una cotta stratosferica e non sa più come comportarsi.

Sono innamorata? Probabilmente si ma non riesco ad accettare che lui possa farmi del male. Potrebbe spezzarmi il cuore in qualsiasi momento.

Eppure se avesse potuto l'avrebbe già fatto.

Forse sono troppo insicura di me stessa e questo non mi da per niente stabilità. Mi rendo conto di essermi incantata quando lui mi sventola una mano davanti al viso per portarmi alla realtà.

"Hai qualcosa di asciutto?" - mi chiede sorridendomi

Inclino la testa guardandolo. Abita a duecento metri da casa mia è invece che andare a cambiarsi in camera sua è venuto qua.

"Non hai una casa Noah?" - gli dico ridendo mentre gli faccio cenno di seguirmi.

Salgo le scale mentre lui mi segue. Arrivo in camera e gli lascio una felpa che gli aveva rubato qualche giorno fa dal suo armadio. Forse ho anche un paio di pantaloni della tuta che potrebbero andargli ma non sono più sicura di dove siano.

Lui mi osserva mentre poso la roba asciutta nel letto e cerco ancora i pantaloni.

"Ho una casa in effetti ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedermi" - mi dice

Mi giro a guardarlo e prendo la prima cosa che trovo a portata di mano e gli e la tiro. - "È ovvio che mi fa piacere vederti"

"E qual è il problema?" - continua

Alzo gli occhi al cielo e prendo la roba dal letto dopo che sono riuscita a trovare i pantaloni.
Mi ero ricordata di averne un paio che Jamie anni fa aveva lasciato qua quando era venuto a dormire insieme ad Emily.

Tipo pigiama-party fra migliori amici.

Gli e li porgo e lui li afferra subito. Noto che ha i brividi sul collo. Effettivamente non fa per niente caldo.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora