Capitolo ventisette

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Natale.

Natale significa amore,famiglia, colori, luci in tutte le case, cibo, tanto cibo ma soprattutto regali. La mia parte preferita del Natale. D'altronde, è la parte preferita da tutti o no?

Noah era con i suoi parenti a casa sua. L'avevo spiato dalla finestra. In realtà non era proprio spiare dato che lui mi scriveva dicendomi tutti i parenti che arrivavano. Io mi mettevo alla finestra e guardavo.

Mia cugina era già arrivata da qualche minuto e la sentivo parlare con i miei genitori ma non avevo proprio voglia di scendere a chiacchierare con loro. Avrei aspettato gli zii e la nonna.

Mia nonna era una donna molto grintosa per la sua età. La vedevo solo nel periodo natalizio e quando era il mio compleanno.
Dopo che mio nonno era mancato qualche anno fa, lei usciva poco di casa, e non avendo la patente era molto difficile che la vedessi.

Vivendo a tre ore di distanza,studiando, allenandomi e essendo praticamente sempre impegnata a me veniva impossibile trovare un po' di tempo per qualcuno così lontano.

Ci sentivamo spesso però.

Quando suonano al campanello sposto subito la tenda e la metto a posto, mi avvicino allo specchio per darmi ancora un'occhiata e poi scendo di corsa.

So che questa volta è la nonna e non posso farla aspettare.

Scendo gradino per gradino e quando arrivo davanti alla porta mia madre mi precede facendo in modo che una donna sulla sessantina, ben vestita e profumata, entri in casa.

"Nonna" - urlo quasi come una bambina fiondandomi fra le sue braccia

Lei mi avvolge in un abbraccio caloroso e poi mi lascia un umido bacio sulla guancia.

"La mia nipotina" - mi dice continuando a stringermi

Mi metto a ridere quando la sento sussurrare "preferita" ma faccio finta di niente e continuo ad abbracciarla. Il Natale resterà sempre la mia festa preferita anche se mi piace di grand lunga di più i caldo e il mare.

***

Avevamo da poco finito di sistemare la cucina e la sala io e mia mamma quando anche la nonna aveva detto che sarebbe tornata a casa.
Mio zio Daniel, l'avrebbe accompagnata a casa. Daniel era l'unico dei fratelli di mio padre ancora non sposato e senza neanche una fidanzata.

Aveva la passione per la fotografia e questo lo portava a viaggiare per tutto il mondo. Lavorava per uno dei giornali più famosi d'America. Le sue foto erano ovunque e ogni tanto, quando aveva tempo, me ne spediva qualcuna.

Nessuno sapeva che le più belle foto fatte erano di posti semplici. Quei posti che sembrano magici a vederli in foto, ma sei tu che devi essere bravo a coglierne ogni minimo dettaglio e farlo sembrare speciale.

Mi diceva sempre che i migliori posti in cui aveva fatto foto erano quelli in cui non c'era nessuno. Solo lui, la sua macchina fotografica e tanti pensieri.

In uno di quei posti avrei voluto andarci con Noah.

Strinsi mia nonna in un abbraccio ringraziandola per il regalo e poi chiusi la porta alle loro spalle, vedendoli nel vialetto andare via.

Salì di corsa le scale insieme alla borsa con i regali già spacchettati e appena entrata in stanza la svuotai sul letto lasciando cadere la scatolina della collana che mi aveva regalato la nonna e altri pensierini che mi avevano regalato gli zii e mia cugina.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora