Capitolo tredici

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Finalmente è venerdì.

Entro velocemente in classe sedendomi al mio posto e la mia migliore amica è già li ad aspettarmi.

Guarda l'orologio al suo polso e scuote la testa. Sa perché sono arrivata in ritardo, o almeno, se lo immagina.

Mi siedo appena in tempo prima che entri il professor De Santis. Non mi era mai piaciuta biologia prima di incontrare lui. Non che ora sia una materia per cui vado pazza ma lui te la fa piacere ed è quasi piacevole studiarla.

Emily mi tocca la spalla mentre sono intenta a prendere il libro dallo zaino.

Mi alzo e poso lo sguardo su di lei.

"Sei arrivata in ritardo di ben dieci minuti" - sussurra mentre De Santis comincia la lezione

Scuoto la testa - "Non è vero, la campanella era appena suonata"

So cosa intende dire per "ritardo di dieci minuti" ma faccio finta di niente.
Da quando abbiamo iniziato il liceo avevamo deciso tassativamente di trovarci all'entrata della scuola almeno dieci minuti prima che suonasse la campanella.

Ma il mio ritardo aveva una buona scusante.

"Ero con Noah" - dico avvicinandomi e fingendo di scrivere sul quaderno

Lei sorride mentre guarda il foglio bianco di fronte a se.

"Allora sei perdonata" - dice - "Che stavate combinando?"

Alzo le spalle fingendo di non sapere a che cosa si stesse riferendo.

"Ci siamo persi in due baci in più" - dico

Lei si mette una mano in fronte e alza gli occhi al cielo.

Il professor De Santis zittisce il mormorio che si è creato e io alzo la testa cercando di concentrarmi.

"Solo due?" - chiede

"Forse qualcuno in più"

***

Le lezioni sono praticamente terminate e tutti gli studenti si dirigono come una mandria di bufali affamati verso l'uscita dell'istituto.

Emily mi afferra il braccio e mi tira a se senza lasciarmi uscire.

Poi dopo che mi ha preso sotto braccio cominciamo a camminare anche noi facendoci spazio fra la mandria.

"Sai che ieri.. " -

"Avete fatto sesso?" - mi chiede lei senza farmi finire la frase

Spalanco gli occhi e scuoto la testa.

"No però.." - dico, sono estremamente in imbarazzo.

Anche se lei è la mia migliore amica non sono mai stata a mio agio a parlare di certe cose.
Neanche privatamente.

Lei mi guarda e forse capisce che cosa vorrei dirle. Le parole sono ferme sulla punta della mia lingua e non sono molto convinta di riuscire a dirlo.

"Tu a lui o lui a te?" - mi chiede, capendo il mio imbarazzo

"Secondo te impacciata come sono posso aver fatto qualcosa io?" - domanda scontata, insomma, la risposta se la da da sola.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora