Capitolo diciotto

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Il lunedì successivo alla gita sulla neve ero rimasta a casa da scuola.

Noah mi aveva obbligata ad andare a pattinare insieme a lui sia il sabato che la domenica mattina prima di partire e ammetto che era stato anche abbastanza divertente.

Avevo riso come una pazza quando Jamie per venirci incontro aveva tirato giù come un birillo anche il mio ragazzo. Emily era appoggiata alla staccionata di legno e si teneva letteralmente la pancia a forza delle risate.

Subito mi ero spaventata perché pensavo che si fossero rotti qualcosa, poi quando Noah aveva tirato un cazzotto al mio migliore amico e si erano rialzati dandosi una scrollata, ero scoppiata a ridere anche io.

Ero sdraiata nel letto con la coperta di pile fino ai fianchi mentre cercavo di guardare un film su Netflix senza addormentarmi, quando suonò il mio telefono.

*Da: Noah❤️*

Ciao piccola, come ti senti?

Vale rispondere: uno schifo?

Effettivamente era così. Purtroppo non ero rimasta a casa per mia volontà ma perché mi ero beccata una bella influenza.

Cercai di tirarmi su ma la testa mi girava tremendamente.

*A; Noah❤️*

Uno starnuto dietro l'altro ma.. la febbre è scesa leggermente.. tu come te la passi?

Sapevo che mi avrebbe risposto, non subito ma lo avrebbe fatto, anche perché era a lezione.
Emily mi aveva scritto che Noah era tutta la mattina che chiedeva di me dato che non gli avevo risposto prima, ma proprio non riuscivo a tenere gli occhi su qualcosa di luminoso.

Già la televisione mi stava dando un gran fastidio, ma non avevo più voglia di dormire.

Mi puntellai sui gomiti, accesi la bajour sul mio comodino e chiusi immediatamente gli occhi cercando poi pian piano di abituarmi.
Alzai la testa, appoggiai le mani sul letto e mi tirai su con le poche forze che mi erano rimaste, poi infilai le ciabatte decisa a scendere al piano inferiore.

Quando raggiunsi il salotto il fuoco del camino era ancora accesso e si stava benissimo. Il mal di testa continuava a martellarmi le tempie, ogni gradino, ogni passo, ogni colpo di tosse sembrava fosse sempre peggio.

Provai la febbre: 38.0

Mi buttai a capofitto sul divano, coprendomi con la coperta di pile e accesi la televisione tenendo il volume molto basso.

Può sentirsi una persona così schifosamente male?

Sentì il telefono vibrare sul tavolino in cui lo avevo appoggiato ma non riuscì ad alzare di nuovo la testa dal cuscino per raggiungerlo. Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi e stare almeno un po' meglio.

***

Quando aprii gli occhi ero talmente frastornata che non sapevo neanche che ore erano.

Fortunatamente quando alzai la testa dal cuscino non mi sentivo più come se dovesse scoppiare, così allungai il braccio per recuperare il telefono.

14.15 e svariati messaggi da Emily, Noah, Jamie e mia mamma.

Lessi velocemente quelli di mia madre rispondendole che stavo meglio, che si, avevo preso la tachipirina e che, no, non avevo più rimesso.

Ignorai totalmente i messaggi dei miei migliori amici concentrandomi a rispondere prima a quelli del mio fidanzato.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora