Capitolo otto

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Sono le 4 del mattino quando io e Noah cerchiamo di tornare a casa. O per lo meno, Noah cerca di portare a casa me.

Probabilmente accettare tutti quegli shot da Jamie è stato uno sbaglio m uno tirava l'altro e non riuscivo più a fare a meno di bere un sorso di vodka alla pesca.

So che la mattina vomiterò l'anima come l'ultima volta che mi sono ubriaca. Ricordo come se fosse ieri. Sia il giorno in cui sono stata con la testa dentro il water. Sia la sera in cui mi sono messa a cantare a squarciagola sul tetto di casa mia.

Non credo che Noah se lo possa ricordare e meno male. Ero in uno stato pietoso e avevo bevuto così tanto perché sapevo che Jamie non sarebbe mai stato mio.

La scusa di stasera?

Ero felice. Finalmente dopo non so quanto tempo mi sentivo bene. Fin troppo forse.

Ricordo che Noah mi aveva ancora detto di scrivere un messaggio a mia madre dicendole che sarei andata a dormire da Emily e ricordo anche che la mia amica bionda era d'accordo, e quindi probabilmente lo feci. Questo non lo ricordo molto bene.

"No" - dissi urlando - "Ho scritto a mia madre?"

Sentí la sua risata provenire dal profondo. Barcollai un secondo cercando di tenermi a Noah e lui rise ancora di più.

"Si l'hai fatto" - mi disse trattenendo le risate

"Smettila di ridere di me"- dissi mettendo il broncio

Se fossi stata sobria e una qualsiasi persona mia conoscente ubriaca probabilmente l'avrei picchiata. Potevo anche picchiarmi da sola. Ma al solo pensiero di alzare un braccio mi veniva il volta stomaco.

Ad un tratto non sentì più i piedi toccare terra. Noah mi aveva afferrato da sotto le ginocchia e mi aveva preso in braccio. Lasciai andare la testa come se stessi svenendo ma in realtà ero ancora ben sveglia.

L'aria fresca mi batteva sul viso e i capelli lunghi sembravano quasi toccare terra ma sicuramente era solo una mia impressione.

Poi pensai ad una cosa fondamentale.

"Ma scusa" - dissi alzando le testa, Noah si fermò a guardarmi. Sembrava un principe. Mi persi. Sapevo che dovevo dire qualcosa di intelligente ma non ricordavo più che cosa. - "Sei bellissimo"

Ecco sicuramente non era questo quello che volevo dire.

Lui mi sorrise. - "Sei ubriaca marcia, ma pur sempre stupendamente sincera"

Mi lasciò un attimo per prendere le chiavi di casa dalla tasca dei suoi pantaloni e poi le infilò nella toppa. Prima di aprire la porta si voltò verso di me.

"Ora non fiatare per favore, i miei dormono" - mi disse

"I tuoi?" - domandai scioccata cercando di tenere la voce bassa

Ecco, ora ricordo qual'era la domanda intelligente che dovevo fare.
Lui rise e poi chiuse la porta alle mie spalle. Mi prese di nuovo in braccio cominciando a salire le scale.
Le mie braccia si avvolsero automaticamente al suo collo e appoggiai la testa sulla sua spalla.

"Ho pensato che andare a dormire con Emily e Jamie non era la miglior cosa ma non potevi nemmeno direi ai tuoi che restavi da me.. sarebbe un po'.. presto" - mi disse sussurrando al mio orecchio

Cercò si aprire la porta della sua stanza e al secondo tentativo riuscì. Mi mise a sedere sul suo letto e si allontanò a chiudere la porta a chiave. Cercai di togliermi gli stivali senza alcun risultato e lo sentì ridere di nuovo di me.

Al di la di te -Noah Centineo- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora