Quando quel lunedì mattina suonò la sveglia mi sembrò il rumore più odioso che avessi mai sentito in tutta la mia vita.
Spostai le coperte dal mio corpo e mugugnai qualcosa incomprensibile anche a me stessa.
Mi misi seduta sul letto. Appoggiai i piedi sul pavimento gelido e automaticamente le mie gambe si mossero da sole verso l'armadio.
Infilai un paio di jeans chiari, la t-shirt della divisa e la giacca con il mio nome ricamato sopra. Molto simile a quella della squadra di football, ma uguale a quella di tutto il resto della scuola.
Presi lo zaino che avevo già preparato la sera prima e scesi le scale dirigendomi poi verso il bagno.
Mi guardai allo specchio ripetutamente, spostando il viso da destra verso sinistra.
Mi sembrava di aver pianto tutta la notte. Occhi stanchi e gonfi. Mal di stomaco e un gran mal di testa.
Cercai il mascara nel cassetto dei trucchi e misi anche un po' di rossetto. Tirai i capelli in una coda spettinata e poi uscii dal bagno.
La sera prima avevo detto a Noah che sarebbe stata mia madre a portarmi a scuola e lui mi aveva risposto che andava più bene, con una emoji che piangeva.
In realtà non era per niente vero. Avevo chiesto ad Emily se poteva passare lei, e senza troppe domande mi disse di si.
Sentì il clacson della sua auto suonare due volte mentre mi infilavo le scarpe da ginnastica bianca e poi uscì di casa chiudendo la porta a chiave.
Camminai velocemente lungo il vialetto e salì in macchina della mia amica. Misi la cintura e mi lasciai scivolare sul sedile.
"Posso sapere che cos'è successo?" - mi chiese lei mettendo in moto
Alzai le spalle - "Probabilmente c'è un'altra" - dissi solamente
"E non potevi chiederlo direttamente a lui?" - mi chiese di nuovo
Scossi la testa. - "Non voglio fare la parte di quella gelosa dato che non siamo niente"
Siamo già arrivate nel parcheggio della scuola e non c'è quasi nessuno. Tranne lui, accanto alla sua auto insieme a Jamie e Jason.
"Merda" - dissi cercando di nascondermi
Emily mise di nuovo in moto spostandosi nel parcheggio del retro dell'edificio e mi fece scendere in fretta.
"Forza vai" - mi disse - "Dirò che avevo dimenticato una cosa a casa e sono tornata indietro"
La ringraziai ed entrai dall'entrata del retro della scuola.
***
Avevo evitato Noah per tutta la mattinata. Non ero neanche andata in mensa insieme ad Emily proprio per evitare domande.
I suoi messaggi erano quasi al limite dell'esasperazione.
Continuava a chiedermi dov'ero. Se ero a scuola. Se andava tutto bene. Perché lo ignoravo.. e via dicendo.
Un comportamento infantile da parte mia lo so, ma come avrei spiegato poi il fatto di essere gelosa? E se lui si fosse arrabbiato perché avevo guardato il suo telefono?
Non puoi saperlo se non gli e lo chiedi.
Vero, ma no.
Avevo pranzato in biblioteca. Proprio dov'ero anche in nel preciso istante in cui mi arrivò un messaggio dalla mia migliore amica.
STAI LEGGENDO
Al di la di te -Noah Centineo-
Novela JuvenilEmma ha un migliore amico di cui è innamorata dalla terza media. Il migliore amico di Emma è fidanzato però con una sua cara amica. Quando lei deciderà di mettere da parte tutto e non volere più nessuno.. tornerà qualcuno a bussare alla porta.