15.Reflection

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Hoseok sentì la porta della sua stanza spalancarsi, e chiudersi con un rumore sordo, poi dei passi, ed una mano che si posava sulla sua schiena.
"SeokSeok, calmati." la voce di Yoongi era quasi un sussurro, poi lo tirò su di peso, anche se con fatica, e lo accompagnò a letto.
"Respira, riesci?" Hoseok annuì.
"Bravo, ora dimmi, cosa ti senti?" il maggiore si sedette accanto a lui, visibilmente preoccupato.
"Mi sento la nausea, mi gira la testa, ho paura, Yoongi."
L'altro lo avvolse tra le sue braccia, confortandolo. "Calmati, sono qui. Gli incubi continuano a tormentarti, SeokSeok?"
Hoseok annuì. "Y-Yoongi non andare via. Sono troppe notti che faccio incubi, non lasciarmi." lo pregò, facendogli spazio nel letto: gli era mancata la presenza rassicurante del suo hyung.
La mano del corvino tra i suoi capelli lo rilassò e lo fece stare meglio, mentre il suo cuore cominciò a battere forte. "Hoseok, non me ne andrò. Te lo prometto, okay?"
Yoongi lo fece sentire al sicuro, ma allo stesso momento si sentì triste, quasi ferito, perchè lui per il più piccolo provava qualcosa, lo provava veramente, e faceva dannatamente, incredibilmente male.
Solo, non sapeva che anche l'amico provava quei sentimenti, gli stessi.
"Grazie, Yoongi-hyung."
Anche lui addormentò in quel letto, la sua mano ancora sui capelli del rosso, nel silenzio del primo mattino, quando il sole doveva ancora sorgere.
Non dormirono molto, infatti poco prima delle 8 il più giovane si svegliò, in preda ad un attacco di panico, a causa di un incubo, sembrava che i brutti sogni continuassero a tormentarlo. Piangeva, gridava il nome del corvino, fino a quando quest'ultimo gli strinse la mano e gli sollevò il volto. "Va tutto bene, SeokSeok, ci sono io qui."
Con gli occhi lucidi, Hoseok lo osservò, quasi avesse visto qualcosa di irreale, non vero. "Sei... reale?" chiese, impaurito. "T-tu eri morto, morto!" 
Yoongi gli prese la mano e la posò sul suo petto. "Mi credi, se ti dico che sono proprio io? Sono reale, e sono qui per te. Davanti a te, Hoseok."
L'altro cominciò a piangere, mentre i loro visi erano sempre più vicini.
"Hyung io non voglio perderti." sussurrò, mentre avvicinava le sue labbra a quelle di Yoongi.
Il corvino posò le sue su quelle rosee del più piccolo, unendole in un dolce bacio.
"Nemmeno io voglio perderti, stupido, stronzo e bastardo che si è permesso di rubarmi il cuore, cretino e idiota a pensare che io me ne sarei andato." Il più grande asciugò le lacrime del ragazzo che amava con il dito, per poi finire il proprio discorso.
"E soprattutto, sei stato sensibile e dolcissimo con una persona come me che ad occhi esterni pare avere la sensibilità di un cactus."
Hoseok sorrise. "Grazie per tutti i complimenti tipo 《cretino》, Yoongs" disse ridendo, mentre il suo cuore esplose dalla felicità, quando il maggiore rise assieme a lui: era davvero, davvero la più bella rista che avesse mai sentito.
Yoongi si rilassò, con la testa appoggiata contro il petto del ragazzo, che con dolcezza giocava con i suoi capelli.
"SeokSeok?" chiese, cercando di non addormentarsi al tocco delicato dell'altro.
"Dimmi."
"Mi ami?" Quelle due parole uscirono incerte dalle sue labbra, come se avesse paura della possibile risposta.
"Certo che sì, hyung. Mi dispiace solo di averlo capito tardi..."
Il corvino si spostò, e Hoseok si ritrovò con quello che sperava potesse diventare il suo futuro fidanzato accoccolato come un gattino,  abbracciato a lui.
Finalmente riposò tranquillo, ed anche il rosso potè rilassarsi.
Quando l'infermiera entrò per la colazione, lasciò tutto sul tavolo e coprì le tazze di tè per non farlo raffreddare, per poi uscire, in silenzio, con un sorriso: li trovava teneri.
Il sonno ristoratore dei due innamorati venne interrotto verso le 10:30, quando il telefono di Yoongi suonò.
Era Jin.
"Yoongi, non so cosa fare, ieri Namjoon ha bevuto e..." il ragazzo lo invitò a continuare. "e porca puttana, Yoongi, mi sono trovato nudo con il mio worldwide sederino all'aria e poi boom, ha fatto il suo ingresso il signor Namjoon Jr." spiegò, in modo carino e senza essere troppo serio: tipico di Jin.
"Ma avete fatto sesso oppure amore? È diverso, lo sai?"
Seokjin rise. "Amore, fratellino. Solo che appena mi sono svegliato lui ha cominciato a fare un discorso inquietante su quanto fosse bello il mio culo e sul fatto che aveva dimenticato di dirlo ad Hoseok per messaggio."
Yoongi rese partecipe anche quest'ultimo alla telefonata tramite il vivavoce, e fu abbastanza divertente.
Passarono la mattinata assieme, dopo quella telefonata, e fu davvero il giorno in cui Yoongi cominciò per davvero a vivere nuovamente.
Si guardò, osservò il suo riflesso allo specchio e finalmente ci riuscì: sorrise all'immagine che vide, ovvero sè stesso, come non faceva da tempo.
"Ti serve una mano?" Hoseok lo abbracciò da dietro.
Cambiò le bende a Yoongi, curandosi di disinfettarle per bene.
"Grazie, SeokSeok." disse quest'ultimo, dopo aver indossato la felpa.
"Yoongi, sei riuscito a fare i conti con te stesso?" chiese, dolcemente.
"Sono riuscito a guardarmi senza farmi troppo schifo." sussurrò il corvino, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo che amava, per poi lasciarsi avvolgere dalle sue braccia.
"Sono molto felice, anche perchè sei meraviglioso e certamente non meriti di sottovalutarti."

Yoongi era felice.
Ormai era passata una settimana da quel bacio, e si sentiva sempre più legato ad Hoseok, ed il loro amore aveva intenerito così tanto il medico da lasciare al rosso il permesso di tornare in stanza con il più grande.
Per Yoongi non era un problema portare la mascherina, anche se non lo faceva sempre: dopotutto, doveva pur baciare il suo ragazzo e mangiarci assieme.
Lo accompagnò più volte agli incontri con il medico, anche se spesso e volentieri queste visite erano causa di crisi di pianto da parte del più piccolo.
Era pesante sopportare tutto quel carico e lo sapeva bene, ma non poteva fuggire alla malattia.
"Nella vita fuggire è difficile, quasi impossibile, ma la speranza è sempre l'ultima a morire." aveva detto un giorno Hoseok. "Mi piacerebbe poter essere la luce che guida le persone o la loro forza sai, vorrei essere un piccolo pezzo di pace."
Aveva anche scritto una canzone, Piece of peace, che Yoongi amava ascoltare quando si sentiva giù.
Hoseok era un poeta di vita, che dall'empatia trascinava i sentimenti negativi e li rendeva positivi, delicati.
Era la sua piccola speranza.

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora