27.My Angel

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Avviso: questo capitolo, essendo l'ultimo (al quale seguirà un epilogo) è intitolato come la storia, non è riferito a nessuna canzone dei ragazzi :3

Quando sua madre e sua sorella entrarono, il rosso vide dietro di loro la persona che più di tutte detestava al mondo: il suo patrigno, che per lui era sempre stato 《papà》, almeno fino a quando non aveva deciso di confessargli la sua omosessualità.
Sua madre teneva la mano a Sun, ed entrambe sembravano spaventate.
L'uomo si avvicinò al letto, impaurendo non poco il rosso.
"Buongiorno anzi, buon pomeriggio mio caro Hoseok." cominciò l'uomo. "Sono venuto a farti un salutino, contento?"
"Papà, per favore, vai via..." la voce di Hoseok tremava, era insicuro.
"Hoseok, dobbiamo parlare." il signor   Chong era immobile, con sguardo severo, sembrava voler prendere a pugni il figlio adottivo da un momento all'altro, e la sorella del ragazzo si era nascosta dietro alla madre.
"Ti ho chiesto di andartene." ripetè il rosso, spaventato.
"Io resto quanto mi pare, e tu devi solo stare zitto. Ricordi quando mi dicesti di essere omosessuale o quel cazzo che sei? Bene, voglio sapere se sei finalmente guarito, so che hai ricevuto la mia lettera." sibilò.
Il contatto visivo mise paura al giovane, che guardò la madre in cerca di un aiuto.
"N-No, sono fidanzato con un ragazzo, mi dispiace, papà..."
"STAI SCHERZANDO?!" L'uomo si avvicinò a lui, e gli lasciò uno schiaffo sulla guancia, talmente forte da far venire le lacrime agli occhi ad Hoseok, poi un secondo.
Lo prese per i capelli, obbligandolo a guardarlo in faccia. "Dillo ancora che sei gay, cretino! Io ti ho cresciuto come un figlio, voglio dei nipoti da te, trovati una ragazza!" urlò, per poi allontanarsi di scatto e pararsi davanti alla moglie e alla figlia, in modo da non farle intervenire nella discussione.
"P-Papà, ma io..." il ragazzo tentò di mettere fine a quella questione, volendo affrontare l'uomo a viso aperto.

Lo fece scendendo dal letto senza inciampare nei fili della macchinetta del battito cardiaco che per fortuna erano abbastanza lunghi, per avvicinarsi a lui.
"Dove vuoi scappare, piccolo codardo? Non ti reggi neanche in piedi, e hai quella stupida macchinetta che si spera possa smettere di funzionare, così come avresti dovuto fare tu!" il tono sempre più acido del signor Chong rese Hoseok vittima della paura, mentre si avvicinava sempre di più al suo patrigno, ma cercò di farsi forza.
Poi, la porta si aprì.
"Non osi toccarlo di nuovo." la voce di qualcuno di ben conosciuto interruppe quel momento.
Era Yoongi, seguito da alcuni medici e da un paio di poliziotti.
"Yoongi..." Hoseok era sorpreso.
"Signor Chong, in alto le mani, e ci segua." comandò uno dei poliziotti, e l'uomo fu costretto ad obbedire, dopo aver visto estrarre una rivoltella

"Siete liberi." disse poi, rivolgendosi al resto dei componenti della famiglia. "Non vi farà più alcun male. Signorino Min, la ringraziamo per averci chiamato."
Yoongi si congedò e corse da Hoseok.
"Piccolo, ehi." lo abbracciò stando attento a non fargli male, mentre il rosso rimase in silenzio, calmandosi grazie al ritmico battito del cuore dell'altro. Chiuse gli occhi, pensando a tutte quelle volte che suo padre lo aveva aggredito fisicamente e verbalmente per la sua omosessualità. Eppure, prima della sua confessione era un padre modello...
"Hoseok, va tutto bene." il tono del corvino era dolce, rassicurante.
"C-come hai...?"
"Ho sentito il vostro litigio da fuori. Mio padre, il signor Kim, lavora alla centrale di polizia, non è stato difficile richiedere il loro intervento. Lui era di pattuglia da un'altra parte, ma ha mandato dei colleghi, sono arrivati subito. Non era la prima volta che tuo padre si comportava così, da quello che ho saputo." spiegò.
La signora Jung gli sorrise. "Yoongi, sei un ragazzo d'oro. Non ti ringrazierò mai abbastanza. Io sono felice che vi siate incontrati, siete semplicemente bellissimi insieme."
Yoongi accompagnò Hoseok al letto, e successivamente ricevette un abbraccio anche dalla donna.
Prese in braccio la piccola Sun, ed Hoseok sorrise ad entrambi, erano troppo carini. "Quindi è il tuo ragazzo?" chiese la bimba, come aveva fatto in passato.
"Questa volta sì." rise il rosso, mentre la bambina si accomodava sulle spalle del corvino, felice. Aveva dimenticato la scena precedente, le lacrime e la paura avevano lasciato il posto alla sua convinzione, che si era rivelata vera dopo tanto tempo, che suo fratello e Yoongi stessero insieme.
"Hai visto mamma? Io l'ho sempre saputo!" esultò, felice.
I medici tolsero tutte la macchina presente nella stanza, confermando al ragazzo che era andato tutto a buon fine.
"Ultimamente; con le analisi accurate che facciamo, il caso di rigetto dell'organo da parte del corpo è davvero difficile. Lei potrà continuare a ballare e fare ogni cosa, signorino Jung, ma dovrà presentarsi per regolari controlli medici."
Hoseok passò la notte lì, mentre Yoongi si chiedeva esattamente che cosa sarebbe successo da quel momento in poi.
Presto anche lui sarebbe uscito dall'ospedale, che ne avrebbe fatto della sua vita?
Doveva recuperare un anno di scuola, e anche Hoseok doveva continuare gli studi alla sua scuola di danza.
"Hyung, ancora sveglio?" la mano del rosso si posò sulla sua.
"SeokSeok, tu come mai non dormi?"
Il più piccolo lo abbracciò. "Io volevo la tua compagnia, Yoongs."
Il corvino, intenerito, si alzò e lasciò che l'altro si coricasse nel suo letto, seguito da lui.
"Sono qui vicino a te ora." disse, beandosi della vicinanza del ragazzo che amava, erano stretti in quel letto singolo, ma stavano meglio che mai.
"Yoongi, so che stai pensando al futuro." rise Hoseok, nel silenzio della stanza.
"Come lo sai?"
"Lo so e basta, gatto. Ora dormi però."
Il maggiore lo redarguì. "Cavallo strafottente! Dormi prima tu, che sei piccino e devi fare tanta nanna..." lo prese in giro, ma alla fine fu lui il primo ad addormentarsi.

Prima di partire definitivamente per il mondo dei sogni, si rese conto di una cosa.
Non si era mai sentito così felice in vita sua, tante cose erano cambiate.
Ricordò il primo giorno nel quale aveva visto Hoseok, il loro primo abbraccio.
La prima volta in cui gli aveva parlato della sua malattia, tutte le lacrime che aveva versato. La sua mente viaggiò al momento in cui si erano dati il primo bacio, sullo stesso letto d'ospedale dove avevano fatto l'amore... e dove ora, accanto a lui, era sdraiato il suo SeokSeok.
Era il suo angelo, il suo mondo**
Finalmente, Morfeo lo prese tra le sue braccia, e per una notte nessuno di loro due ebbe più incubi.

**Reference a Serendipity :3
Angolo autrice
And now piango.
Come ho detto prima, questo è l'ultimo capitolo, il prossimo sarà l'epilogo.
Vi ringrazio per aver letto fino a qui!
~Ely❤

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora