16.Boys meets evil

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La notte tranquilla del corvino fu interrotta da un essere saltellante che si aggirava sul suo letto. "Yooooooongi? Sveeeegliaaaa!" Hoseok poggiò le labbra sulle sue, e Yoongi si sentì molto biancaneve in quel momento.
"Aish, SeokSeok, ma sono solo le otto del mattino!"
Non c'erano dubbi: il ragazzo dai capelli rossi era praticamente guarito dall'influenza, e si poteva dedurre dalla sua energia, sembrava un cavallo imbizzarrito, oppure un bambino con una dose extra di disagio iniettata nell'anima.
Non potè che accontentarlo, alzandosi dal letto, dopo essersi stiracchiato come un gatto.
Fecero colazione, poi si vestirono entrambi: Yoongi avrebbe avuto l'incontro con la psicologa quella stessa mattina, e avrebbe portato con sè il più piccolo per sentirsi meno a disagio.
Si sarebbe voluto sotterrare, ma almeno finito l'incontro avrebbe passato del tempo con Hoseok, a sistemare il testo della sua canzone.
Aveva una voce molto dolce, ma raccontò di come si era sentito un perfetto inutile sentendo ragazzi molto più talentuosi, secondo lui.
"Hoseok, tranquillo. Canti bene, e poi la cosa importante è metterci sentimento. I cantanti partono prima dalle tonalità, gli empatici dalle parole e dalle emozioni nel canto." lo rassicurò.
"Yoongi, non è vero. Io non sono bravo. E poi... come posso cantare ancora?" chiese, prima di essere strozzato in un abbraccio. "Sta zitto, SeokSeok. Non dire queste cose, un giorno canteremo insieme, okay?"
Il rosso annuì, prendendo parte delle sue pillole giornaliere e dirigendosi verso il bagno. "Vieni qui, Yoongs; devi cambiare le bende. A proposito, come vanno le braccia oggi?" il maggiore sorrise. "Sei così dolce, mi ricordi tanto Jimin. Comunque oggi sto meglio di ieri, e ti ringrazio per questo, ti occupi sempre di me come se fossi la mia eomna."
Il tono con cui l'altro gli rispose era più freddo del solito. "Sono il tuo ragazzo, suppongo. È normale che io mi prenda cura di te."
Yoongi sorrise. "Ah, il mio piccolo SeokSeok." pensò, con un sorriso.
Più tardi, Hoseok scrisse a Namjoon.

A: Joonie
Hey...

Da: Joonie
Hope! Che succede?

A: Joonie
Joonie, Yoongi-hyung mi fa sentire un po' male...

Da: Joonie
Come mai?

A: Joonie
Spesso parla di Jimin e fa dei paragoni, so che non lo fa apposta, ma mi sento un po' il suo sostituto. E poi non ha risposto quando gli ho detto "quasi ragazzo."

Parlarono ancora un po' di questo, e Namjoon lo rassicurò: forse era stato solo un caso, ma Hoseok non ne era convinto per nulla.
Decise di non badare a quella sensazione negativa, mentre il ragazzo che amava era fuori per una visita di controllo.
Nel frattempo, Yoongi, con la scusa di un appuntamento dal medico, si era rifugiato nella stanza dove il pianoforte lo aspettava.
Era da quando aveva baciato Hoseok che desiderava dedicargli una canzone, sapeva quanto al ragazzo piacesse la musica. Una cosa che il rosso gli aveva confessato era che appena aveva sentito di amare un uomo, si era sentito in errore, pur sapendo che quel sentimento era dolce... ma proibito.
Sì, proibito e sbagliato secondo alcuni, o così dicevano alcuni compagni del corso di danza del suo... ragazzo?
Poteva definirlo ragazzo?
Si lasciò trasportare dalla sua ispirazione e scrisse quella canzone: un ragazzo, contro tutto ciò che si rivela all'apparenza dolce ma porta con sè una nota di amarezza.
Boys meets evil.
La dolcezza di un amore proibito come la mela per Adamo ed Eva, il padre di Hoseok era totalmente contro l'amore omosessuale.

My breath is getting shorter
I close my eyes every night from twisted reality
The music box of tragedy echoes
But in order to be free from this crime
It’s impossible to forget and give up
Because those lips were too sweet

Pensò al loro primo bacio, a quelle labbra rosee, delicate.

I threw my future away because I was drunk on dating
When I woke up, I was surrounded by land mines
Surrounded by people’s stares that can’t be touched
I shout for a miracle in this reality
It was crazy good
I was an idiot addicted to sweetness
Yeah an idiot
I didn’t want to let go of the devil’s hand

Idiota era come il padre di Hoseok chiamava suo figlio, da quando aveva scoperto la sua relazione con un ragazzo.
Min Yoongi.
Secondo quell'uomo, amare un uomo era come fare un patto con il diavolo, un campo minato di astio e

Too bad but it’s too sweet
It’s too sweet it’s too sweet
Too bad but it’s too sweet
It’s too sweet it’s too sweet

Finì di comporre con ancora quelle parole in testa, per poi trascrivere tutto sul proprio quaderno, sul quale ormai erano rimaste poche pagine con spartiti pronti per essere scritti, tutto il resto era pieno di note e testi.
Su quel quaderno c'erano tutti i brani della raccolta "Agust D" oltre al singolo "First Love" che aveva composto per fare in modo che Jimin vi potesse danzare sopra con la grazia, l'eleganza e l'energia che aveva racchiusa in quel piccolo corpo.
Quando tornò in camera, si accorse che mancavano pochi giorni all'anniversario della sua morte: un giorno che detestava, di solito accompagnato da un pianto più forte della sua volontà.
Sperò nella comprensione di Hoseok, desideroso di portarlo con lui fino al cimitero, l'amore del rosso era la sua unica forza e la sua fonte di coraggio.
L'empatia di quel ragazzo in teoria lo avrebbe aiutato a capirlo... forse.
Chiuse il pianoforte, per poi osservare il panorama fuori: era agosto, ma sembrava novembre, sarebbe stata una settimana piuttosto fredda.
Lasciò vagare lo sguardo ancora un po', perdendosi in mille pensieri.
"Hoseok, se fossi qui cosa faresti, saresti geloso? Mi abbracciaresti?" pensò, con un sospiro.
Non gli aveva nemmeno chiesto se desiderava essere il suo fidanzato, avrebbe davvero dovuto farlo.
Nonostante la vergogna, decise che la mattina successiva poteva andare: sarebbe stato un risveglio felice per il suo SeokSeok.
Gli voleva davvero troppo, troppo bene.
Sapeva della sua fragilità emotiva, ma ancora non era a conoscenza di ciò che stava facendo male all'emotività di Hoseok: la gelosia.

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora