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Yoongi sapeva che sarebbe successo, prima o poi l'amore gli avrebbe fatto nuovamente male, e così fu.
Hoseok si sentì male quella mattina, subito dopo colazione. Stavano giocando ad uno, ridevano e scherzavano come sempre, quando ad un tratto la macchinetta dell'ossigeno si mise a suonare ad intervalli irregolari, ed i medici corsero nella stanza. Il rosso lasciò andare le carte, che caddero dalla sua mano tutto d'un tratto troppo debole per reggerle, e cominciò a cercare aria, come se quell'ossigeno non fosse abbastanza. Chiamò Yoongi, con voce spaventata e stanca, per poi chiudere gli occhi tra le braccia di uno dei dottori, che gli tolse il respiratore, ormai la macchinetta emetteva solo un lungo suono continuo.
Il maggiore non capì più nulla, si ranicchiò di nuovo nell'angolino della stanza, così come aveva fatto con Jimin.
"Yoongi, cos'è successo?!" Seokjin corse ad abbracciarlo immediatamente, preoccupato.
"Hoseok è..." i singhiozzi presero il sopravvento, mentre suo fratello lo consolava tenendolo stretto a sè.
"Jin, io ho perso anche lui ora. L'amore mi ha tradito di nuovo e ora guardami, cosa mi è rimasto? Cosa mi è rimasto dei nostri sogni? Pensavo che avremmo potuto avere più tempo, mi sarebbe piaciuto uscire da questo ospedale con lui anche solo mezza giornata, passare del tempo in un ristorantino fuori città o passeggiare al parco guardando i bambini giocare, sederci sul prato a guardare le stelle. Sai Jin, ad Hoseok piacevano le stelle. Una sera, due settimane fa, mi parlò di quelle sui segni zodiacali, e scoprì di essersi sempre sbagliato sul suo, che era acquario e non pesci come credeva, ridendo per l'errore che aveva commesso per 17 anni. L'ho amato tanto, Seokjin, davvero tanto che ora mi sento a pezzi nel sapere che me lo hanno portato via per sempre. Avrei voluto tanto portare Hoseok a vedere le stelle con me, solo un'altra volta.""Hey, hyung! Ci sono le stelle, guarda!" il rosso aprì le tende, emozionato.
"Le ho viste, SeokSeok, lo so." Aveva risposto ridendo Yoongi.
"Secondo te ne vedremo qualcuna cadente?" aveva domandato, con gli occhi lucidi e la gioia di un bambino.
Sembrava stare bene quella sera, era felice e spensierato, come se il dolore e la stanchezza si fossero volatilizzati.
"Yooooongi, andiamo sul tetto?" Mi sento bene questa sera."
Il corvino aveva scosso la testa. "Hoseokie, no. Se poi dovessi sentirti male io non saprei cosa fare, okay?"
Il ragazzo dai capelli rossi perse tutta la gioia che aveva negli occhi. "Hyung, ti prego... starò bene."
"SeokSeok, ho detto di no." Il suo tono uscì più severo di quanto avesse voluto.
"Okay, hyung." si era arreso il più piccolo, sedendosi sul proprio letto, sembrava davvero triste per quella piccola cosa come vedere le stelle dal tetto, non sembrava così importante.
"Mi puoi dire perchè vuoi tanto vedere le stelle?" aveva domandato Yoongi, sedendosi accanto a lui e appoggiando la propria mano su quella dell'altro.
"Voglio abituarmi alla meraviglia del cielo, voglio sapere se tu mi vedrai. Brillerò per te, hyung, mi vedrai anche quando le nuvole maschereranno la luce delle stelle." sussurrò.
Il corvino trattenne le lacrime a stento, si alzò e si avvolse una coperta come se fosse stata un mantello, poi si fece forza e prese in braccio Hoseok, che trascinò con sè l'ossigeno.
Era leggero, e riuscì a farlo senza alcun problema.
Andò fino all'ascensore, piano piano, poi premette il pulsante e arrivarono fino al tetto.
Fece scendere il rosso, e poi lo invitò a sedersi accanto a lui, avvolgendo entrambi nella coperta, beandosi di quel calore confortante.
"Il cielo non ti ruberà dalle mie braccia." aveva promesso, baciandolo con amore, disperazione e passione.
"Sei tenero quando fai così, Yoongi."
"Tu invece lo sei sempre, Hoseok." rispose, facendo scontrare di nuovo le sue labbra con quelle soffici del più giovane, sentendo il cuore fare mille e mille capriole, era così felice.Prima che potesse riprendere il suo discorso, una persona si precipitò, quasi inciampando, nella stanza: era Namjoon, con i capelli scompigliati e gli occhi rossi di pianto. "Hyung, Jinnie, dovete venire con me." dichiarò, riprendendo fiato dopo la sua probabile corsa.
"Non è il momento." protestò debolmente Yoongi, ancora scosso.
"Si tratta della vita di Hoseok." il tono di Namjoon era diventato d'un tratto severo. "Hanno chiamato dal centro donatori di organi. Sembra che ci sia una possibilità."
Il corvino ci mise un momento per capire ciò che stava succedendo attorno a lui, quella frase sembrava non vera. "Forse potrei rivedere di nuovo le stelle con lui?" chiese, più a sè stesso che agli altri due ragazzi nella stanza.
"Andiamo." Seokjin lo trascinò fuori dalla stanza, ma a Yoongi stava bene così: quel filo sottilissimo di speranza era una lama a doppio taglio, ma almeno non avevano perso in partenza.
Corsero fino alla sala operatoria, dove trovarono la madre del ragazzo e sua sorella, in lacrime. La signora Jung corse verso Yoongi e lo abbracciò. "Mi dispiace, per tutto. Mio figlio mi ha parlato tanto di te, Min Yoongi." spiegò. "Aveva paura di farti soffrire, ma diceva che non aveva mai conosciuto qualcuno a cui si era legato così tanto come con te, ti descriveva sempre a me come un ragazzo dolce e riservato." sorrise.
Il corvino non si vergognò di farsi vedere in lacrime dalla donna, che al contrario, lo consolò come se fosse stato suo figlio.
Arrivarono anche i signori Kim, che erano venuti a saperlo da Seokjin.
"E se dovesse andare male?" sussurrò Yoongi, spaventato, ranicchiandosi su una sedia, in preda al panico.
"Andrà bene, Yoon. Hoseok è forte; supererà anche questa e tornerà a danzare meglio che mai." lo tranquillizzò suo fratello Jin.
"Yoongi, ascoltami." la signora Kim si avvicinò, prendendogli la mano. "Figlio mio, ogni tua singola lacrima è sinonimo del tuo amore per lui." disse. "Lui sa che ci sei tu ad aspettarlo qui, tu lo hai spinto a lottare. Chi è stata la persona che gli ha ricordato di combattere?" chiese poi, guardando negli occhi il figlio.
"Io..."
"Chi è stato accanto a lui per tutto il tempo? Chi ha chiamato i medici quella volta che si era sentito male?"
"Io." rispose ancora Yoongi, mordendosi il labbro nervosamente.
"Credi che Hoseok non sappia di quanto tu ora stia tenendo a lui?"
Il corvino, confortato da quelle parole, ringraziò tutti.
Abbracciò forte la sorella minore di Hoseok, per poi dirigersi in camera.
Frugando tra gli oggetti del rosso, finalmente trovò ciò che cercava: la cartellina dei disegni del suo ragazzo.
Guardò i disegni uno ad uno.
Il primo raffigurava Jeena, intenta a ballare come quello che forse doveva essere il suo ragazzo, visti i cuori.
Dietro al foglio, una scritta che recitava 《Bozzetto per il disegno di Jeena e Felix》.
Il secondo, questa volta ad acquerello, era un paesaggio di mare, non sapeva il luogo esatto. Il disegno subito dopo era a matita, e raffigurava Yoongi di profilo, ancora non si parlavano molto, ma sembrava già interessargli, questo almeno apprese dal disegno, confermando la sua tesi nel leggere la data dietro di esso.
Uno, che trovò davvero dolce, era un ritratto della sua sorellina minore.
Gli altri erano divisi tra disegni di loro due, qualche schizzo per un disegno da regalare a Namjoon e Jin e alcuni paesaggi, tra i quali il parco che aveva disegnato nel giardino dell'ospedale.
Amava ognuno di quei quadri, la potenza delle pennellate e delle linee a matita, e allo stesso tempo la delicatezza.
Sorrise, tornando alla sala d'aspetto di chirurgia, con un disegno particolare in mano: lui ed Hoseok, sotto un cielo stellato.
"Ti prometto." sussurrò, guardandolo. "Ti prometto che ti porterò di nuovo a guardare le stelle, ovunque vorrai. Non ti permetterò di volare via con le tue ali, amore mio."Spazio autrice crudele
Hey, mettete giù quei forconi! Aspettate i prossimi capitoli, daaai!
Okay, sarà che sto avendo una giornataccia io, ma non volevo essere troppo cattiva con voi, lo giuro~
Cercherò di aggiornare presto il prossimo capitolo uwu
Spero vi sia piaciuto comunque
~Ely❤
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𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢, 𝐢𝐧 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐮𝐧 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥�...