22.Euphoria

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Hoseok lo tenne stretto a sè fino a quando Yoongi finalmente si calmò, affondando il viso nella felpa del più piccolo. "Stai meglio?" chiese il rosso, accarezzando delicatamente i suoi capelli.
"Sì." il maggiore alzò il viso, osservando l'altro negli occhi.
Hoseok era bellissimo in quel momento, quel suo sguardo preoccupato, le labbra che tremavano leggermente e le mani... le sue mani delicate, che giocavano nervosamente con i lati della felpa.
"Se mi permetti, hyung..."
Hoseok estrasse un foglio, poi si posizionò di fronte alla tomba di Jimin, con gli occhi lucidi. Poi, a bassa voce, lesse ciò che aveva scritto la sera prima, mentre Yoongi dormiva, parole sincere e con il cuore in mano.

Jimin,
pensando a tutto ciò che mi ha raccontato Yoongi-hyung e vedendo le tue foto, sono assolutamente certo di aver ballato assieme a te qualche volta.
Se la memoria non mi inganna, prendemmo parte allo stesso spettacolo, ti ricordi Lo Schiaccianoci?
Eravamo dalla parte dei buoni, è stato così bello quella sera, non trovi? Non puoi immaginare quanto mi dispiaccia essermi comportato da idiota, ma non ho mai amato qualcuno tanto quanto Yoongi, e tu come me sai bene che le persone si fermano alle apparenze e non fanno caso al vero carattere dello hyung, magari lo reputano pure stronzo. All'inizio nemmeno io lo capivo molto, ma con il tempo ho capito che persona stupenda sia.
Jimin ti prego, te lo chiedo davvero con sincerità, perdonami per tutto quello che ho fatto per colpa della gelosia. Sono però certo che osservi Yoongi da ovunque tu sia e ti prego, rendimi capace di renderlo felice per il tempo che avrò occasione di passare con lui.

Yoongi si avvicinò ad Hoseok, notando alcune lacrime scendere dai suoi occhi scuri, mentre invano cercava di sorridere.
"Mi sono permesso di ascoltare, ogni singola parola. Sono certo che Jimin non si sia nemmeno arrabbiato, era una situazione difficile per te. Per noi, e so che tutto questo è un casino, semplicemente una pazzia. SeokSeok, io starei bene con te anche per un singolo giorno, mi basterebbe sapere che lo passeremo insieme.
Non pensare a ciò che ci aspetta, viviamo il presente, facciamolo in due." stavano entrambi soffrendo, le loro emozioni erano connesse sulla stessa lunghezza d'onda, e poco dopo le loro labbra si avvicinarono, con un delicato bacio.
Salutarono Jimin, certi che il loro angelo custode gli avrebbe protetti.
Anche il viaggio di ritorno fu silenzioso, ma per motivi differenti.
Il rosso era davvero stanco dopo tutte quelle emozioni, e aveva chiesto a Yoongi di accompagnarlo in ospedale, nonostante la sua idea iniziale fosse stata di portarlo a mangiare qualcosa fuori per rendere meno triste quella giornata, e si era scusato almeno cinque volte per quel problema. Arrivato in ospedale nella sua stanza, si era addormentato praticamente subito, mentre l'altro lo osservava, chiedendosi cosa il più piccolo stesse provando esattamente in quel momento.
Aveva avuto un pensiero dolce scrivendo quella lettera, e Yoongi era sempre più convinto di aver trovato la sua persona speciale guardandolo.
"Ti amo." disse pianissimo.
Sulle sue labbra si formò un sorriso triste, dato dal fatto che prima o poi lo avrebbe dovuto salutare.

La notizia arrivò verso sera, il ragazzo dai capelli rossi dormiva ancora, quando una lettera venne lasciata sul comodino: mandata direttamente dal padre del ragazzo.
Si avvicinò ad Hoseok, prendendogli la mano. "SeokSeok, sveglia." sussurrò. "C'è una lettera per te."
Il rosso aprì gli occhi e lo guardò, confuso. "Yoongi... di chi è? Potresti leggermela?" chiese, gentilmente.
Il giovane dai capelli corvini era preoccupato da quella domanda."Leggertela? E come mai? Piccolo, ti senti per caso male?" posò la mano sulla fronte dell'altro, constatando però che non aveva febbre, per fortuna.
"Mi sento solo debole, non ti devi preoccupare. Sono i miei medicinali e i loro stupidi effetti collaterali. Tra poco mi tocca pure riprenderli."
Il maggiore si sedette accanto a lui, leggendogli la lettera, breve ma coincisa.
"Hoseok, so della tua situazione. Spero in un miglioramento. Non Mi dispiace affatto l'essermi separato da tua madre, spero tu possa guarire anche dalla malattia che ti fa piacere il genere maschile, già che ci sei. Era bello parlare di donne con te quando eri più piccolo.
I più cari saluti,
tuo padre."
Hoseok non versò una singola lacrima, cosa che stupì il corvino, non era abituato ad una tale freddezza nello sguardo del ragazzo che amava.
"SeokSeok, hey." passò il dito sulla guancia del rosso, sorridendogli dolcemente. "Vieni qui. So che vuoi un mio abbraccio. I tuoi mi fanno sempre stare meglio, quindi anche io posso provare con te."  Lo tenne tra le sue braccia, accarezzando delicatamente i suoi capelli rossi, dove già si notava la ricrescita scura, per tranquillizzarlo.
"Y-Yoongs... le mie pastiglie." chiese il più piccolo, appena si staccò da quel rassicurante contatto.
Il maggiore gliele passò, aiutandolo a prenderne una alla volta, poi sistemò i cuscini per bene e le coperte.
"Sei carino con me, hyung."
"Perchè ti amo, e mi sento felice quando riesco a farti stare anche solo un po' bene. Lo sarò sempre, piccolo."
Si sedette sul bordo del letto, prendendogli la mano.
"Yoongs-hyung, hai coraggio, davvero. Stai amando qualcuno che potrebbe morire da un momento all'altro. Se quella volta non lo sapevi quando ti innamorasti, questa volta lo hai saputo da subito..."
"SeokSeok ascolta, te lo ripeterò solo un'ultima volta: non mi importa proprio nulla di quello che chiunque potrà pensare di me, okay? È grazie a te se quando mi sveglio la mattina riesco a sorridere, se quando mi prendi per mano riesco a sentire che sei la causa della mia euforia, sei tu che quando ridi mi fai sentire vivo. Sono vivo, grazie a te. Ti amo, e non ho bisogno di chiedere il permesso al destino per poterlo fare, perchè siamo noi che ci dobbiamo costruire il nostro fato e la nostra felicità." dichiarò Yoongi, deciso a far capire una volta per tutte all'altro i suoi sentimenti più sinceri.
"Grazie per tutto, Yoongs." sussurrò Hoseok, e dopo avergli lasciato un bacio a fior di labbra chiuse gli occhi: si sarebbe riposato ancora un po' prima di cena.
I farmaci erano pesanti, si stancava davvero con poco in quel periodo, ma il corvino lo avrebbe aiutato a conservare la felicità in quei bellissimi sprazzi di vita che spesso e volentieri il più piccolo gli offriva, mostrando la parte più energica e solare che possedeva.
Da quando lo aveva conosciuto, Hoseok era cambiato tanto, era diventato più maturo, ma anche più spaventato dalla vita. Stare in un ospedale aveva influenzato i suoi pensieri e il suo comportamento... ma non i suoi sogni, questo lo sapeva.
Il suo sogno di danzare sarebbe rimasto intatto, non aveva nemmeno bisogno di domandarglielo.

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora