9.Seesaw

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"SeokSeoooook!" una figura saltellante sui cinque anni fece la sua comparsa nella camera di Hoseok, con tanto di mascherina, ed un libro in mano: Yuume, una delle bambine ricoverate in quell'ospedale, alla quale il rosso di solito leggeva qualche storia.
"Ciao Yu! Allora, cosa vuoi leggere oggi?" sorrise, mostrando il suo sorriso a forma di cuore.  "Ieri abbiamo letto l'ultima parte del mago Omji, cosa mi porti questa volta?"
La piccola salì con fatica sul letto, e porse al ragazzo un libro con la copertina blu.
"Oh, le fiabe di Beda il Bardo, ottima scelta."
Si mise a leggere una delle storie del libro, e dalla porta, proprio in quel momento, fece capolino Yoongi.
Il corvino indossava la mascherina, come chiesto dai medici, e Hoseok non si accorse nemmeno della sua presenza, troppo occupato a narrare la fiaba a Yuume. Yoongi trovava quella scena davvero tenera: il ragazzo dai capelli rossi sarebbe stato un buon padre, poco ma sicuro.
Se solo avesse potuto esserlo... il maggiore sapeva benissimo che certe cose non si potevano cambiare, come le malattie potenzialmente mortali.
"E poi, la morte è andata via con il terzo fratello?" chiese in quel momento la piccola. Hoseok annuì. "Sì, i due si sono salutati come due vecchi amici. Mi piace molto questa storia, a te?" la bambina annuì, salutandolo. "A domani, SeokSeok!"
Rimasto solo, si accorse della presenza del corvino.
"Hyung! Non ti avevo sentito arrivare."  Yoongi si avvicinò. "Eccomi qui, come stai oggi? Va tutto bene?"
Hoseok annuì. "Stanotte mi sono sentito poco bene, ma ora è tutto okay." spiegò, con tono tranquillo per evitare di far preoccuare il ragazzo dai capelli neri. "Il dottore ha detto che spesso capita, ma finalmente mi ha messo in lista, non è fantastico?"
Il suo hyung annuì, a metà tra il felice e il dubbioso. "Sei sicuro di stare bene?" chiese.
Il rosso ridacchiò. "Ti ho appena detto che è tutto okay, Yoongi-hyung." ricordò, ma l'altro non era troppo convinto da quella risata, sembrava quasi falsa, forzata.
"Hoseok, ascoltami, è importante che tu ti prenda cura di te stesso, mi capisci?"
Il più piccolo era confuso. "Eh? Hyung, ma io mi prendo cura di me stesso, tutti dovrebbero farlo no?"
Yoongi si sedette sul bordo del suo letto, e rimase in silenzio per un po'.
Sapeva cosa stava succedendo al suo amico, lo sapeva perfettamente, ci era passato anche lui, anni prima.

"Si chiama empatia, non è sbagliato, ma è difficile." aveva spiegato la signora Kim, il giorno in cui Yoongi si era confidato con lei a proposito del peso che sentiva sul cuore.
"Empatia?"
"Sì; tesoro, proprio così. Vedi, le persone empatiche sentono i sentimenti e le sofferenze altrui come proprie, fa male, vero?" aveva chiesto, mettendo la mano sopra quella del figlio adottivo. "Mi fa paura... mamma. Perchè devo stare male per qualcun'altro? Cosa posso fare per smettere di soffrire per Jimin? Dimmelo, mamma, perchè io non lo so! Almeno... almeno un giorno libero da questo peso." la signora Kim aveva cominciato ad accarezzargli i capelli, all'epoca azzurri, mentre Yoongi piangeva lacrime di dolore. Era come se l'empatia lo avesse intrappolato in una gabbia, non riusciva a uscirne; era cosí dannatamente doloroso.

E non era cambiato nulla negli anni, nemmeno quando era arrivato Hoseok: spesso e volentieri lo aveva sentito piangere la notte, nonostante davanti a lui non lo avesse mai fatto, probabilmente pensava che Yoongi stesse dormendo, non voleva disturbarlo con i suoi pensieri.
Erano entrambi sensibili.
Vedeva spesso come Hoseok si prendeva cura dei più piccoli; di come ascoltava i problemi delle persone del reparto, di come le consigliava, i sorrisi dolci che rivolgeva loro.
"A che pensi, hyung?" chiese Hoseok, risvegliandolo dai suoi pensieri.
"Niente, Hoseok, tranquillo. Aspetta, come ti aveva chiamato quella bimba prima? Era abbastanza carino." tentò di distrarsi con un discorso semplice e 《normale》.
"Oh, dici Yuume? Lei e i piccoli mi chiamano sempre SeokSeok. È uno dei miei soprannomi, mia sorella mi chiama Hobi, e Namjoon mi chiama Hope." spiegò.
"Uh, hai parecchi soprannomi. Io non ho questa fortuna, mi chiamano tutti solo Yoongi." disse, lasciando Hoseok stupito. "Davvero, hyung? Allora io ti chiamerò Yoongs, così ne avrai uno anche tu!" propose.
"In realtà, uno lo avrei". pensò Yoongi, nostalgico. "Jiminie mi chiamava sempre 《piccino》 nonostante fosse lui il più piccolo"
"Che hai, hyung? Non ti piace come soprannome? Ti da fastidio?"
Il corvino scosse la testa. "Mi piace." rispose semplicemente, cercando di non perdersi di nuovo nei suoi pensieri.
Quando il più piccolo gli chiese di ascoltare la musica, a Yoongi venne una bellissima idea: sapeva suonare anche il violino, avrebbe potuto portarlo nella stanza dell'amico. Chiese di aspettarlo un momento, poi fece le scale che lo separavano dal secondo piano, per recuperare lo strumento.
Prese con sè lo spartito, poi tornò nella stanza di Hoseok.
"Wow, hyung! Sai suonare tutta l'orchestra per caso?" rise il rosso.
Yoongi scosse la testa. "Magari... però tu sai cantare molto bene!"
tastiera, e suonò una canzone che egli stesso aveva composto: Seesaw.

[Trovate il link qui sotto della versione al violino]

https://youtu.be/E1nx8GqETHQ

Inutile dire che Hoseok ne rimase molto colpito, soprattutto quando la voce di Yoongi si fece sentire, cosa che il rosso mai si sarebbe aspettato di sentire.
Una frase in particolare lo colpì.

facciamo finta di preoccuparci
l'uno dell'altro,
falsità mischiata ad un pretesto.
Non c'è più tempo,
dobbiamo decidere adesso.
Se nessuno di noi ha sentimenti,
se nessuno di noi stava pensando all'altro.
Avremmo dovuto trascinare così a lungo la questione?
Se non ci sono sentimenti ora.
Il punto più alto di questo dondolo è diventato pericoloso, pericoloso...
non pensare più a me.

Con gli occhi lucidi, Hoseok si rivolse a Yoongi, senza lasciar scendere le lacrime. "Hyung, per qualsiasi motivo tu abbia scritto Seesaw, sei stato davvero bravo. Si percepisce come tu riesca a far entrare i tuoi sentimenti nei cuori di chi ti ascolta."
Il corvino scosse la testa. "No, non è vero. Solo chi capisce i sentimenti altrui veramente riesce a sentirli anche attraverso la musica. Tu sei una di quelle persone, sei empatico. Come me, sai?"
Ripose quel violino nella custodia, pronto a chiedere ad Hoseok una cosa davvero, davvero importante.

 

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora