5.Lie

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Yoongi era dannatamente indeciso tra l'essere preoccupato, l'essere curioso e la volontà di farsi i cazzi suoi.
Però il suo istinto prevalse: doveva essere diretto con le domande, quindi perchè non approfittare del fatto che anche il ragazzo dai capelli rossi fosse in stanza in quel momento?
"Hoseok" lo chiamò, e lo vide girarsi verso di lui. "Dimmi, hyung."
Il più grande decise di andare dritto al punto, probabilmente la domanda diretta avrebbe lasciato il minore spiazzato, senza possibilità di 《fuga》.
"Vedo che hai spesso la mascherina." disse, severo. "Perchè la tieni? Siamo in un reparto sicuro, non ci sono malattie contagiose qui." il tono di Yoongi non ammetteva repliche.
Il rosso abbassò gli occhi. "Ecco, io... Yoongi, non volevo dirlo a nessuno-" non riuscì a continuare, la sua voce si spezzò, ma non volle piangere. "Avanti, parla. Sono qui apposta." lo invitò il corvino.
"Sono malato, hyung. Sto cercando di dirti da giorni e giorni che ho una merda di malattia rara che si chiama Fibrosi polmonare idiopatica... e fa schifo. So che è un fottuto controsenso, che quella mascherina mi fa solo respirare peggio, ma io ho paura e non riesco a ragionare come si deve, ho così paura, Yoongi..."
Ci fu un momento di silenzio, poi Yoongi realizzò ciò che aveva appena detto. "Su, vieni qui."
Quello fu il loro primo abbraccio.
Yoongi sentì il corpo dell'altro contro il suo, e sentì uno strano calore, quasi confortante. Mentre cercava di calmarlo, poteva avvertire chiaramente i battiti del suo cuore aumentare come impazziti, la paura lo stava assalendo.
"Hoseok, guardami, okay?" prese il viso del più giovane, sollevandolo con una mano. "Non sei solo, non avere paura. Ci sono io qui, per te."
Ricordò di aver già detto quelle parole, ricordò il volto disperato della persona che aveva amato come nessun'altra, di come l'aveva stretto forte per cullarlo tra le sue forti braccia, ed ora stava consolando allo stesso modo quel ragazzo ancora mezzo sconosciuto, anche se di quella malattia non sapeva assolutamente nulla.
"Andrà tutto per il meglio." promise.
"N-non è vero, hyung, io ti ho mentito dicendoti che stavo bene ogni volta che me lo hai chiesto, ma tu non devi dirmi questa grande bugia. So già come finirà tutta la storia..." Hoseok parlava con la paura dentro, ma non piangeva. Forse provava vergogna davanti a lui, ma poteva capirlo.
Nonostante questo, doveva spronarlo a cercare di lottare.
"Hoseok, basta. Guarda in faccia la realtà." Il tono che aveva usato Yoongi era acido, quasi cattivo. "Sei così convinto che non ci sia proprio nulla da fare?"
L'altro si morse il labbro, nervoso, ma non gli venne lasciato il tempo per poter replicare. "Sai, ho conosciuto una persona che ha lottato tanto, contro il tempo, per farlo valere, per far contare ogni fottuto secondo. E sì, quella persona ha la mia stima, e tu non puoi permetterti di fare così. Cosa ne vuoi fare della tua vita, Jung Hoseok?"
Ormai il rosso non aveva scelta, era co le spalle al muro... letteralmente, perchè Yoongi lo stava sgridando e lui si era fatto piccolo piccolo contro una delle pareti della stanza, ed ora erano uno davanti all'altro, si poteva percepire la tensione nella stanza.
"Cosa voglio farne della mia vita..." ripetè Hoseok, giocherellando con l'anello che portava al dito indice della mano destra: un regalo da parte di sua madre per il suo quindicesimo compleanno.
"Esatto, cosa stracazzo vuoi fare della tua vita, rispondi!" la tecnica di Yoongi sembrava funzionare: non voleva essere davvero stronzo o acido, voleva solo tirare fuori il vero coraggio di Hoseok.
Quest'ultimo si tolse la mascherina, e lo guardò dritto negli occhi. Poi, con voce sicura, parlò. "Voglio vincere io. O almeno, provarci. Ho bisogno di ballare e non posso mollare ora, nemmeno per sogno. Sono troppo giovane per farmi condizionare da una malattia, farò tutto ciò che sarò in grado di fare da ora in poi."
Il maggiore sorrise, soddisfatto.
"Perfetto, così andiamo già meglio. Hai qualche idea per rendere la tua situazione migliore?" chiese.
Hoseok annuì. "Chiederò al medico se può mettermi in lista."
Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni, aveva già compreso cosa intendeva il suo compagno di stanza.
"Ah, Yoongi-hyung..."
"Sì?"
Il ragazzo arrossì leggermente mentre poneva la domanda. "Possiamo essere amici? Sono solo qui, e anche tu. Ci guadagnamo in due, no?"
Yoongi accettò senza problemi.
Dopotutto, che cosa avrebbe potuto portare di male l'amicizia con una persona decisamente molto etero e che non sembrava affatto il suo tipo? Nulla, nessun effetto collaterale.

Mentre il suo nuovo amico era a parlare con il medico, lui ricevette la visita di Seokjin, suo fratello adottivo.
"Hey, Yoongs, come stai?" chiese, mentre poggiava sul comodino del fratello un vassoio incartato, dal contenuto ignoto.
"Insomma, diciamo che mi promuoverò da solo al ruolo di consulente personale del mio compagno di stanza." rise, chiedendo dei genitori e di come stava Jin.
"Oh, a casa tutto bene. Io invece ho cominciato ad uscire con un tipo che ho incontrato al corso di cucina. Credo sia il più impedito di tutti, si chiama Kim Namjoon ed è già la terza volta che confonde sale e zucchero." spiegò Seokjin. "Inoltre, non sa tagliare le cipolle, quando sono a metà tiene la parte curva in basso. A volte mi chiedo se sia stupido, ma poi vedo le sue fossette terribilmente carine e lo perdono di tutti i casini che fa nel luogo dove tengo le lezioni."
Yoongi era davvero felice per lui: finalmente, forse, qualcuno avrebbe apprezzato suo fratello Jin per quello che era. Un ragazzo sensibile, che spesso si sottovalutava, altruista, premuroso e con un istinto materno, la cui unica lacuna erano le pessime battute. Seokjin era una bravissima persona; e sperò che Namjoon lo potesse amare esattamente come meritava di essere amato.
Ciascuno meritava amore.
Lesse una poesia con il fratello, la sua preferita, di quelle che Jin aveva scritto quando erano più piccoli.

Ciascuno di noi merita
una grande storia
d'amore perchè
ciascuno di noi merita
di essere amato
per quello che è.
L'amore è veloce
ma è anche lento,
l'amore è tempesta
ma è anche leggero vento.
L'amore è un fulmine
che ti colpisce in pieno,
ti fa sentire le vertigini,
ma solo se è vero.
Amore è solo una parola piccolina
ma ha una forza immensa,
che ti trascina.

Parlarono ancora un po', come quando si trovavano nella stanza di Jin alla sera per raccontarsi le ultime news stile anziane al bar.
Ma era bello avere parte della sua famiglia lì con lui... a mangiare i pasticcini che Jin aveva preparato.

Spazio autrice sadica e stronza :D
(che in realtà vi vuole tanto bene)

Spero che questa Yoonseok vi stia piacendo, ciò che non sapete è che mezza nata da un sogno [vi racconterò meglio nelle note finali, quando terminerò la storia]
Volevo dirvi di andare a spulciare nel profilo di Billify che fa disegni super pucciosi tra cui anche la Sope, e a leggere le sue teorie maggggiche sui BTS.❤
Passate anche dai profili di Yoongsgummysmilee e KimTaeHobis , rispettivamente mia mogliah e la mia figlioletta, le mie ciccine a cui voglio tanto tanto bene, leggete le loro ff che sono belle uwu❤❤

Al prossimo capitolo crudele, la vostra stronza e sadica drammaturga,
~Ely❤

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora