19.Am I wrong

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Oltre ad essere un normale capitolo, è anche una riflessione personale, io mi vedo molto in Yoongi in questa storia, ma anche e soprattutto in Hoseok.
Quindi scriverò un mio pensiero all'inizio.

Sembra un incubo, ma invece è vero.
A chi è troppo sensibile, se fa un singolo sbaglio si sente a terra.
Non è il mondo ad essere contro di te, ma sei tu contro te stesso/a.
E non basta chiarire, il rimorso rimane.
Rimane per non aver fatto una scelta migliore delle parole.
Chi è troppo sensibile finisce per diventare geloso e offendersi per minime cose, ed è... così.
Perchè la sensibilità non è una cosa che scegliamo di avere.

Non appena entrò nella stanza, Yoongi vide la figura tanto familiare che amava anche troppo.
Hoseok era seduto su una sedia sotto la finestra, il viso chinato su un quaderno per gli appunti, il sole che entrava dalla finestra illuminava la sua pelle pallida.
"Hoseok..." il tono che il maggiore utilizzò era dolce, quasi insicuro.
"Quindi alla fine hai deciso di par-" sussurrò il più piccolo, ma fu costretto a fermarsi poichè la voce gli mancò. Prese un momento per provare a respirare, ma Yoongi era già accanto a lui, visibilmente preoccupato. "SeokSeok, aspetta qui."
Suonò il campanello per chiamare un'infermiera; spiegando la situazione mentre l'altro aveva finalmente trovato, seppur flebile, il respiro.
Fu così che in quella stanza entrò "Il grande ossigeno", nome scelto dalla sorellina di Hoseok in seguito.
Questo apparecchio era un bellissimo e meraviglioso ossigeno portatile in versione trolley da viaggio, dotato di un simpatico tubicino con due altri tubi più piccoli che andavano messi nel naso, per poter respirare decentemente senza interrompere future questioni di cuore.
Il rosso non si oppose alla decisione dei medici, semplicemente accettò le cose per come stavano, senza dire una parola, tranne per un "grazie." a bassa voce, rivolto a Yoongi.
Quest'ultimo gli lasciò un bacio sulla fronte, poi si sedette sul proprio letto; come se nulla fosse successo.
Era vero, amava ancora Hoseok con tutto il suo cuore, ma doveva spiegargli ogni cosa come stava.
Ricordava bene le sue parole. "Io sono solo un sostituto difettoso, sono sbagliato." aveva spiegato durante la loro litigata, con un tono di voce tra l'infuriato e il deluso.
Poi era andato via, perchè il ragazzo dai capelli neri ci aveva messo troppo tempo per pensare le dolci, sincere parole che avrebbe voluto dirgli, ma era rimasto sotto shock dopo ciò che Hoseok aveva detto, e non vi era riuscito immediatamente.
Nel silenzio più totale della stanza, parlò, ad alta voce in modo da essere sentito dall'altro.
"Ascolta, stronzo di un cavallo strafottente che si è permesso di farmi innamorare di nuovo, non sei un cazzo di sostituto. E soprattutto, non sei difettoso, e nemmeno sbagliato, Jung Hoseok. Mi hai reso felice, così felice, mai avrei pensato che l'amore, ciò che mi aveva trascinato in depressione, avrebbe potuto anche sollevarmi. Perchè io ti amo fottutamente tanto, e tu sei ancora convinto che io sia stato con te solo perchè mi manca Jimin. Certo, sento la sua mancanza, ma piccolo, forse non riesci a realizzare ciò che ho capito con il tempo. I morti ormai sono morti, Hoseok, puf. Ci guardano, o forse ci sentono, dal paradiso o da quel cazzo che ti pare, non importa. Diciamo che sono con noi, ma il dolore che proviamo è semplicemente una parte del bagaglio che ci portiamo dietro. Non posso dimenticare Jimin, è ovvio, anche lui è stato una parte di me. E proprio lui mi ha insegnato ad apprezzare quello che il presente mi offre, a non mollare mai. Sai, Hoseok, tu sei il mio fottuttissimo presente, il mio sole, non puoi buttarti giù così. L'amore che provo per te è ciò che mi spinge ad andare avanti, perchè se i morti ci lasciano, i vivi rimangono, e se rimangono accanto a noi, allora vuol dire che ci salvano, o che vogliono essere salvati. Stai male, lo so, e sto male anche io ora, perchè sento le tue emozioni come mie. E sono un coglione perchè... o-ora sto piangendo e n-non avrei dovuto, cioè io-" non riuscì a continuare, il suo piccolo corpo era scosso dai singhiozzi, mentre Hoseok, con fatica, si avvicinò a lui passo dopo passo.
Poggiò il suo indice sulla guancia del maggiore, seguendo il profilo di quel volto rigato da calde lacrime di frustrazione e dolore.
E amore, soprattutto amore.
Gli asciugò il volto, calmandolo con carezze delicate sui suoi capelli scuri come la pece.
"Hoseok tu..." Yoongi si strinse alla sua felpa. "t-tu mi stai salvando di nuovo, okay?"
Senza curarsi di quanto il suo corpo fosse debole e provato, Hoseok andò fino al bordo del letto, e poi si sedette su quest'ultimo, abbracciando il maggiore.
"Ti amo, Min Yoongi."
Con la voce che tremava appena, il più grande sollevò lo sguardo e disse poche, preziose parole. "Anche io ti amo, Jung Hoseok."
Lo baciò in quell'ospedale orrendo, che sembrò tutto d'un tratto un piccolo luogo felice, perchè ora non erano più solo due ragazzi rinchiusi in una struttura ospedaliera, ma erano due ragazzi innamorati che volevano godersi la vita.
La sensibilità e la gelosia di Hoseok avevano reso Yoongi consapevole di quanto il rosso tenesse a lui, di quanto tenesse al suo amore e al suo affetto, a quei loro piccoli momenti.
Con dolcezza spiegò di quanto Jimin lo avesse buttato giù dopo la sua morte, e della sua rinascita quando lui, Hoseok, era entrato nella sua vita.
"Mi dispiace essere stato così stupido." Il ragazzo che amava non smise di piangere, nonostante i tentativi di Yoongi di calmarlo. "M-mi dispiace, io non ho mai voluto offendere Jimin o altro, io ti amo perchè sei tu... e ora ho capito che tu ami me."
"SeokSeok, vieni qui. Non sopporto il sapere che stai piangendo per me."
Lo strinse forte tra le braccia, per poi aspettare che si calmasse.
Unì le loro labbra in un bacio decisamente poco casto, a seguito del quale decise di lasciare un paio di segni sul collo del più piccolo.
Il corvino lo amava più della sua stessa vita, e se non ci fosse stato qu3l cazzo di macchinino per l'ossigeno probabilmente avrebbero fatto del fantastico sesso gay senza confini.
Quel cavallo strafottente con i polmoni di merda gli aveva fottuto la mente, e per lui avrebbe anche potuto fare il passivo: con Jimin non era mai successo, ma Hoseok era Hoseok.
E avrebbe voluto scopare con lui, anche nel bagno, ma non diede voce a nessuno di quei pensieri.
"Senti, Yoongs..."
"Sì?"
"Se riusciranno a farmi il trapianto e guarirò, giuro che il mio letto sarà pronto per te."
Come aveva fatto a leggergli nel pensiero?!
"Cavallo strafottente."
"Beh, grazie. Ma tanto sai che l'attivo sarò io."

Spazio autrice

Scusate per questo finale di capitolo un po' cretino, ma il resto di ciò che avevo scritto mi stava facendo piangere in facoltà.
Anyway, spero via sia piaciuto
~Ely❤

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora