13.Love

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Hoseok non dormì affatto bene quella notte, la temperatura si stava alzando, e il mal di testa non lo aiutò certo a riposare. Gli incubi si susseguirono uno dopo l'altro, come un horror continuo, e non capiva come mai.
Si calmò solo quando il sole entrò dalla sua stanza, mandando via le tenebre che lo avevano avvolto, svegliandolo finalmente.
Si guardò intorno, in cerca di vita o esseri umani, ma si ritrovò solo in quella stanza bianca.
La flebo al braccio gli aveva provocato un livido decisamente poco sexy, e i suoi pensieri vagarono completamente a caso nelle più strane domande di prima mattina del tipo:

"Ma perchè le sedie si chiamano sedie?"
"Chi ha deciso che una giornata dura 24 ore? Chi ha chiamato le ore ore?"
"Perchè i secondi dell'orologio non arrivano mai prima? Perché i minuti non sono grandi?"

Era decisamente la febbre a fargli fare certi pensieri, solitamente ne faceva di più normali... forse.
Scese dal letto trascinando con sé la flebo, cercando di non avere incontri ravvicinati con il suolo, e andò in bagno. Si sentiva debole, provato, e aveva bisogno di Yoongi.
Sì, gli mancava, era costretto ad ammetterlo.
Sentì qualcuno entrare nella stanza, e poi la voce di sua madre chiamarlo.
Appena finì in bagno, uscì e andò verso la donna, che lo prese tra le braccia poco prima che il rosso perdesse quella poca forza rimasta nelle gambe. "Piccolo mio." sua madre lo fece sdraiare sul letto. "Il dottore mi ha detto che sei riuscito a farti mettere in lista. Intelligente il mio bambino, speriamo in bene."
Hoseok ebbe la forza di rispondere un "grazie, mamma." prima che nella stanza facesse il suo ingresso anche un'altra persona, un ragazzo di nome Min Yoongi, che si presentò subito alla signora Jung.
"È un piacere conoscerti, Yoongi. Mia figlia Sun mi ha parlato di te... prima mi ha detto che pensava fossi il fidanzato di mio figlio, ma poi ha aggiunto che non era così."
La signora si mise a ridere, facendo comparire un piccolo sorriso sul volto del figlio. Yoongi; al contrario, si sentì a disagio. Sapeva i suoi sentimenti, ormai era fottuto e non poteva più scherzare su quell'argomento.
"Come stai, Hoseokie?" la madre del più piccolo si avvicinò al letto.
"Eomma... sto bene, non ti preoccupare, è solo un po' di febbre e passerà." mentì, e il maggiore lo poteva dedurre dal tono di voce, ma riuscì ad ingannare la signora Jung.
Un'ora dopo, più o meno, la donna lasciò la stanza.
"Hyung, non mi aspettavo di vederti." il sorriso che il rosso gli regalò lo fece sentire bene.
"SeokSeok, sono venuto per dirti che sì, questa mattina ho fatto colazione, sono stato bravo?" ricacciò indietro i pensieri che continuavano a dirgli di confessare ciò che provava al più giovane.
"Sì, Yoongs."
Si perse ad osservare quello che, appena entrato, era un ragazzo energico e solare, ma che piano piano si stava spegnendo, stava appassendo come i fiori dopo la primavera.
"E tu, hai fatto colazione?" domandò.
Il ragazzo dai capelli rossi scosse la testa.
"Sei un po' stronzo, Hoseok. Sgridi gli altri, ma poi non pensi a te stesso."
L'altro spiegò che, molto semplicemente, mangiare con la febbre era quasi una costrizione, ma avrebbe mangiato del riso bianco a pranzo e qualcosa a cena.
A quel punto, il maggiore si era imposto contro la volontà dell'amico per mangiare assieme, così da non restare soli.
Ad entrambi mancava stare in compagnia, e Yoongi non ebbe nemmeno bisogno di chiedere a Hoseok come stava, semplicemente lo sapeva. Si limitò quindi a fargli compagnia, nel modo più tranquillo possibile, soprattutto dopo che ebbero entrambi finito il loro pranzo.
Visto che il rosso sembrava non avere mal di testa, Yoongi suonò un po' il violino per lui, c'erano varie composizioni che amava.
Nel brano che eseguì per ultimo, lasciò perdere la musica classica e suonò qualcosa che arrivasse dritto al cuore di Hoseok: la sua meta, ma anche la sua metà... se fosse stato ricambiato, ma era impossibile.
Scelse Symphony, una canzone che combinava la consapevolezza della lontananza e il desiderio di vicinanza.
Nella canzone, si parlava di un amore ormai finito, lontano, ma per Yoongi già essere in due stanze diverse era straziante, ora che era innamorato.
I sentimenti lo avevano cambiato ancora una volta, gli faceva schifo quel sentimentalismo, ma le sue dita si mossero da sole quando presero l'archetto del violino, così come la sua voce, prima timida ed incerta poi sempre più sicura.

I’ve been hearing symphonies 
Before all I heard was silence 
A rhapsody for you and me 
And every melody is timeless 
Life was stringing me along 
Then you came and you cut me loose 
Was solo singing on my own 
Now I can’t find the key without you

Sentiva lo sguardo del rosso su di sè, come se stesse cercando di decifrare le parole in inglese della canzone.

And now your song is on repeat 
And I’m dancin' on to your heartbeat 
And when you’re gone, I feel incomplete 
So if you want the truth

L'unica parola che Hoseok era certo di aver capito era "Dancin'on", ed era più che felice di averla capita, solo che dentro quella canzone sentiva un misto di emozioni confuse... ansia, paura, felicità, e poi l'ultima.
La nostalgia.
O meglio, una futura nostalgia.

I just wanna be part of your symphony 
Will you hold me tight and not let go? 

Vide le lacrime scendere copiose dalle guance di Yoongi, mentre riponeva il violino nella custodia.
"...Hyung?" lo chiamò, facendogli segno di sedersi sul letto, per poi lasciare che si sfogasse tra le sue braccia.
"M-mi dispiace aver interrotto la canzone, SeokSeok. È che ho paura." spiegò Yoongi, asciugandosi le lacrime.
Sembrava un bimbo piccolo bisognoso di affetto, con gli occhi lucidi e rossi di pianto, e le labbra a formare un'espressione triste, tentando di non mettersi nuovamente  piangere: troppo tenero, secondo il ballerino.
"Che cosa ti spaventa?" chiese il rosso, curioso e in pensiero per l'amico.
Yoongi restò sul vago. "Credo di essermi innamorato di una persona, Hoseok. E ora sono abbastanza spaventato da questo."
Ecco, lo aveva detto. Come avrebbe reagito il più piccolo, alla sua rivelazione?
La mano del rosso strinse la sua, per confortarlo come già era successo.
"Io penso che la tua paura di amare sia più che legittima, Yoongi, ma posso sapere di chi sei innamorato?" il corvino scosse la testa. "Prima o poi te lo dirò, promesso. Ma è normale essere spaventati?"
La risposta positiva di Hoseok lo lasciò quasi senza parole, soprattutto per quello che disse alla fine.
"È normale avere paura di qualcosa che prima ti spinge nel baratro, ma poi tenta di salvarti."
Chiusero lì la questione, per dedicarsi alla cena che era stata portata loro.
Quel giorno le infermiere impararono una cosa: dove mangiava Jung Hoseok, mangiava anche Min Yoongi, ed ovviamente valeva anche il contrario.
Quei due si volevano decisamente troppo bene, si occupavano l'uno dell'altro, ma mentre uno era consapevole dei propri sentimenti, l'altro cercava una risposta ai suoi dubbi: cos'era quella strana sensazione quando il più grande era con lui?

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora