2.Agust D

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Se c'era qualcosa che rendeva Min Yoongi più felice del sonno senza interruzioni, era il rap.
Adorava fare casino nella soffitta, quando era a casa dei signori Kim, che non si facevano problemi se il volume delle casse era troppo alto, abitando in campagna. Jin, quello che ormai considerava un fratello adottivo, spesso lo stava ad ascoltare, o lo consigliava sui testi quando il ragazzo aveva qualche dubbio.
Aveva iniziato la sua carriera come rapper nella piccola città di Daegu, pubblicando su Youtube le sue canzoni, con il nome d'arte "Agust D", che aveva poi dato come titolo anche ad una sua canzone. Nonostante il relativo successo della sua musica, ogni volta riusciva a trovare anche il più piccolo difetto in ciò che produceva. Da quando stava in ospedale, il suo Genius Lab era rimasto vuoto, e l'unica persona oltre a Jin che ci aveva messo piede era stato il biondo, ma più che altro passavano il loro tempo assieme in camera. Da bambini, entrambi vivevano in orfanotrofio e condividevano una stanzetta, nella quale parlavano e si confidavano.
Il più piccolo, alla tenera età di cinque anni, aveva tanta paura del buio, e l'altro gli prendeva la mano per portarlo davanti alla grande finestra per fargli vedere le stelle.
"Vedi." gli raccontava. "Forse lassù ci sono i nostri genitori." spiegava, con una maturità che a sette anni ben pochi riuscivano ad avere.
Ben presto, entrambi trovarono casa.
Yoongi dalla famiglia Kim, mentre il più giovane venne ospitato da una donna di mezza età che abitava ad un paio di isolati di distanza, e che gli voleva un gran bene, così come i Kim ne volevano al riservato e spesso freddo Min Yoongi, che aveva saputo del suo cognome per pura casualità, visto che spesso venivano persi i documenti.
Yoongi andava a scuola, nella stessa di Jimin, così si chiamava il ragazzo, nonostante fosse due classi più avanti di lui si vedevano a tutti gli intervalli, assieme a Jin e ad altri compagni.
Si innamorarono pian piano, e la prima volta che si trovarono sul letto di Yoongi completamente nudi, quest'ultimo aveva solamente 16 anni.
Ma non sapevano che quella sarebbe stata la loro unica possibilità per passare quel momento speciale.
Durante una mattina come tante, mentre camminavano mano nella mano verso la scuola, Jimin si sentì male, e venne portato in ospedale d'urgenza: aveva perso conoscenza in pochi secondi.
Yoongi aveva pianto, aveva pianto come un bambino, mentre telefonava alla famiglia del biondo per avvisarli.
Una settimana dopo, la diagnosi che aveva spezzato il cuore di quello che allora era un adolescente come tanti, ribelle e dai capelli di un improbabile azzurro-verde, frutto di una tinta fai da te di quelle del supermercato.
A Jimin rimaneva esattamente un anno, si sperava in un miracolo medico, nulla di più.
Secondo il biondo, era persa in partenza, ma non rifiutò le cure e i tentativi dei medici, era davvero attaccato alla vita che lentamente si affievoliva in lui.
La notte prima di andarsene, aveva parlato con Yoongi per molte ore, ma alcune parole erano rimaste impresse nella mente del maggiore.

"Per favore, non piangere per me.
Yoongi, chi se ne va non può tornare, io voglio solo che tu sia felice. Voglio poter vedere, in un futuro, Min Yoongi sposato e con tanti marmocchietti rompiscatole alle calcagna.
Sorridi, te ne prego, il tuo sorriso è quanto di più bello possa esistere, sai? Trova qualcuno che ti ami come meriti, Yoongi, che sappia trovare il tuo lato dolce sotto la coltre di ghiaccio che porti come un mantello. Baciami un'ultima volta, Yoongi, voglio avere questo bel ricordo di te... e poi, smettila di piangere. Mi fai solo male, così."
Si asciugò le lacrime, poi baciò Jimin delicatamente, su quelle labbra che ormai erano pronte a pronunciare le ultime parole.
"Ti amo tanto, Min Yoongi."
E poi quella stupida macchinetta aveva emesso un lungo suono, così tanto doloroso che il giovane si era tappato le orecchie, e poi non era riuscito a fare ciò che gli aveva detto Jimin: aveva pianto; pianto tanto.
Si era seduto in un angolo di quella stanza, lo avevano portato via di peso.
Perchè lui, lui aveva dei fottuti sentimenti, e l'unica persona in grado di amarlo per com'era, ora era semplicemente... morta.

Yoongi si risvegliò da quei ricordi imponendo a se stesso di non piangere, ormai era diventato bravo, gli riusciva anche parecchio bene.
Respirò profondamente e osservò il nuovo arrivato. Portava il pigiama bianco dell'ospedale, che evidenziava il suo fisico perfetto, da ballerino.
Ascoltava qualcosa nelle cuffiette, muovendo le dita a ritmo di musica.
Sembrava preso davvero da ciò che stava facendo, e Yoongi pensò che quella era decisamente una buona cosa: sapeva apprezzare le persone che trovavano nella musica una via di fuga dalla realtà, qualunque genere di musica Hoseok stesse ascoltando.
Osservò il suo profilo, analizzando ogni dettaglio di quel volto così angelico, davvero particolare.
Per togliersi dalla testa i ricordi di poco prima, cercò su internet qualcosa sul suo compagno di stanza, che scoprì essere vincitore di molte gare di ballo della Corea del Sud. Scoprì anche che un sacco di ragazze urlavano come se ci fosse una guerra tra i loro ormoni mentre ballava, e che aveva anche fatto strage di ragazzi durante le sue esibizioni.
"Per forza." pensò tra sè e sè. "Se si mette dei vestiti così attilati o gli si alza la maglia, altro che strage. Omicidio colposo, direi."
Riflettè un momento su cosa aveva pensato, ma non ci diede molto peso.
Dopotutto, non era decisamente il suo tipo, gli sembrava troppo etero... il far impazzire anche i ragazzi non rendeva qualcuno automaticamente attratto dai ragazzi, ovviamente.
Però lo incuriosiva, quel ragazzo, soprattutto da come il suo comportamento cambiava quando attorno aveva qualcuno: sembrava sorridere di più, quasi come per far sentire tranquilli gli altri, quando era solo invece si perdeva nei suoi pensieri. Per Yoongi, non era stato difficile capirlo: se fosse stato sempre così espansivo di carattere, probabilmente gli avrebbe parlato o avrebbe fatto qualcosa di simile ad un'interazione umana.
Ma Jung Hoseok, a quanto pare, non era così.
Forse, anche lui sapeva nascondere le proprie emozioni quanto Yoongi.
Si assomigliavano di più di quanto credesse.

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora