21.Butterfly

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Hoseok si beò dell'acqua calda sul suo corpo, mentre con la mente tornava a ciò che era appena successo.

Una volta ripresosi completamente dal suo fantastico pompino, Yoongi lo aveva tirato verso di sè, per cominciare a palpargli il sedere.
"Yoongi, ma che cazz-" aveva chiesto, per trovarsi pochi minuti dopo con il culo molestato dal membro di Yoongi, che dava delle spinte così forti da far urlare Hoseok con versi degni di una mucca incinta. "I-Il mio cazzo!" aveva esclamato Yoongi, ridendo e rispondendo alla reazione del rosso di poco prima.
"Santa sia quella puttana di tua madre, Yoongi-ah..." il rosso si strinse così forte alle coperte da avere paura di strapparle: quel dannato ragazzo lo aveva reso un passivello di merda.
"Ti piace, SeokSeok, mh?" il corvino si fermò un momento.
"YOONGI, NON SCHERZARE!"
Grazie a dio, ricominciò immediatamente, e... Hoseok non volle ricordare il momento in cui lui e Yoongi avevano urlato come due fighette, mentre lui aveva sporcato le lenzuola del letto.

Si insaponò per bene, ringraziando il cielo per non aver avuto problemi di respirazione o attacchi di tosse mentre si faceva letteralmente bottomizzare da Yoongi, visto e considerato che aveva dovuto togliere l'ossigeno per un po'.
Osservò il suo corpo per un momento: tralasciando succhiotti vari, notò come la pelle fosse diventata più pallida, nonostante i muscoli fossero ancora lì al loro posto.
Una volta finita la doccia, si asciugò e si vestì velocemente, per poi uscire e sistemando la famosa macchinetta, trovando Yoongi addormentato come un bimbo.
Il suo fisico era nascosto dalle coperte bianche, il suo viso di profilo era stupendo, ed era davvero rilassante guardalo dormire. Stava sul letto di Hoseok, perchè il suo aveva le coperte che dovevano essere lavate, e non accennò a svegliarsi nemmeno quando il rosso si avvicinò a lui.
Gli lasciò un bacio sulla fronte con i capelli ancora scompigliati, per poi prendere un po' delle coperte per sè e mettersi al suo fianco cercando di non aggrovigliare il tubicino dell'ossigeno. Era stato fortunato a trovare un ragazzo come Yoongi, e voleva fargli una sorpresa.
Il giorno dopo sarebbe stato il 9 agosto, e decise che lo avrebbe accompagnato al cimitero, sia che il dottore avesse detto di sì, sia che avesse detto di no: gli bastava la delega di sua madre dopotutto.
La chiamò verso sera, e la donna acconsentì senza problemi, ricordando al figlio di non stancarsi troppo.
Proprio verso quell'ora, il corvino si svegliò, lamentandosi di aver interrotto il sogno.
"SeokSeok, mmmh, era così bello, ti stavi spogliando davanti a me~" disse, ancora con la voce impastata dal sonno.
"Buongiorno, o meglio, buonasera." Hoseok gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra.
"Voglio un bacio serio!" protestò il maggiore, alzandosi dal letto. pe
Il rosso ridacchiò. "Lo avrai per premio se mi ascolterai, okay?"
Il corvino annuì.
"Domani avrai una sorpresa." spiegò, ricordandogli che dovevano cambiare ancora le coperte, o avrebbero dovuto condividere quel piccolo letto.
Yoongi scelse l'ultima opzione... dopo un bacio come da regola, ovviamente.

Quella notte, Yoongi sognò il suo Jimin.
I suoi biondi capelli erano inconfondibili, lo sognò su un verde prato, giocavano con un dondolo, quando lui andava su, Jimin scendeva giù, sembravano due bambini.
"Come va con Hoseok?" aveva chiesto il biondino, sorridendo felice.
"Bene, direi." rispose, mentre il dondolo continuava a salire e scendere.
"Hai paura?" Jimin rallentò un poco quella giostra con i piedi.
"Paura?" il corvino era confuso.
"Lo ami, lui ti ama... io ne sono tremendamente felice, piccolo, ma stai di nuovo rischiando di perdere chi ami." Spiegò.
"Jiminie, sinceramente sono terrorizzato, ma credo che ci sia una spiegazione a tutto questo, e forse tu lo sai meglio di me, smettila di fare il finto innocente!" rise Yoongi.
"Che cosa nei sai tu del destino, sei ancora un mortale!" Jimin fermò l'altalena, scese e si diresse verso Yoongi. "Hoseok non è stato un caso. Niente è un caso. Sono il tuo angelo custode, e voglio che tu sia felice."
Prima di andarsene regalò un bacio sulla guancia al maggiore, che si svegliò in quel momento.

Il cuore di Yoongi perse un battito.
Dopo il sogno che aveva fatto, scoprire di avere il permesso di uscire dall'ospedale proprio quel giorno lo rese felice.
Hoseok lo attendeva fuori dalla porta della stanza, era bellissimo.
Alcune piccole ciocche di capelli ricadevano morbide sulla sua fronte, rendendolo più carino che mai.
"Sei pronto, hyung?" chiese, prendendo la piccola mano di Yoongi nella sua. Il corvino annuì, ed entrambi uscirono dalla struttura per dirigersi alla fermata dell'autobus.
Salirono appena il 14 passò, e si sedettero nei sedili sul fondo, non potendo fare a meno di notare le occhiate che le persone lanciavano loro.
Yoongi guardò Hoseok, che se ne stava in silenzio ad osservare il paesaggio che cambiava continuamente fuori.
Probabilmente doveva sentirsi a disagio a causa dell'ossigeno che aveva con sè, e per tutti gli sguardi straniti degli altri passeggeri del bus: possibile che le persone fossero così poco normali da farsi sempre gli affari altrui?
Dal canto suo, nemmeno il corvino aveva molta voglia di parlare, e non disse una parola fino a quando non arrivarono davanti al cimitero.
"Voglio comprare dei fiori, SeokSeok." spiegò semplicemente, andando verso una piccola bancarella poco prima dell'entrata, e scelse un bel mazzo di fiori gialli e rossi.
Il giallo simboleggiava il colore preferito di Jimin, il rosso la stagione in cui aveva lasciato Yoongi solo, ma anche quello che era stato il loro amore. Entrarono in silenzio, camminando fino a quella che era la lapide del giovane ragazzo, e mentre il maggiore sistemava i fiori, Hoseok si fermò a pensare a come doveva sentirsi. Probabilmente il cuore doveva fargli davvero male, da come il corvino gliene aveva parlato, Jimin era stato davvero molto importante nella sua vita. Una piccola farfalla, fragile come la vita stessa, si posò sulla tomba, con la sua colorata livrea arancione che contrastava con il grigiore freddo del marmo.
Un singhiozzo ruppe il silenzio: il ragazzo dai capelli neri stava piangendo, senza riuscire nel suo intento di trattenere le lacrime per sembrare una persona forte, almeno esternamente, e rimase ranicchiato davanti alla lapide fino a quando due braccia familiari non lo abbracciarono da dietro.
"Hyung, va tutto bene. Ti aiuterò io ad affrontare tutto questo."

Spazio autrice
Sono una fontana now.
~Ely❤

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora