25.Piece of peace

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Hoseok sentì il suo corpo improvvisamente leggero, era... morto?
Potè udire perfettamente i singhiozzi di Yoongi, del ragazzo che amava e con il quale aveva iniziato una relazione. Del suo primo amore e il suo primo bacio... il suo primo tutto.
Sentì alcuni medici parlare di trapianto di polmoni, di lui che aveva completamente smesso di respirare, di respirazione artificiale e cose del genere.
Le parole dei dottori erano chiare: l'operazione sarebbe iniziata entro breve, ed il giovane era preda del terrore.
Aveva paura, tanta paura, così chiuse gli occhi, sperando di risvegliarsi da quell'incubo orribile e trovare Min Yoongi accanto a sè.
Trovare Yoongi, con la sua pelle lattea e le sue piccole e delicate labbra. Il suo sorriso 《gummy smile》, le sue mani che avevano raccolto tante volte il cuore spezzato e triste di Hoseok, le stesse mani che avevano toccato il suo corpo, lo avevano sfiorato, avevano carezzato i suoi capelli rossi. Il suo hyung, quella risata cristallina, la voce tanto dolce con lui, un piccolo umano con un'anima forte e guerriera, che lo aveva spinto a lottare con tutto sè stesso, non poteva certo deluderlo.

Poco dopo fu catapultato in un verde giardino, non sapeva bene dove si trovasse nè come fosse arrivato in quel luogo così strano.
Attorno a lui, alberi di frutta di ogni tipo e farfalle colorate si alternavano ad alcuni roseti, creando un'atmosfera quasi irreale, troppo irreale.
Una figura lontana, piano piano si avvicinò: era un ragazzo biondo, con indosso una maglia ed un paio di pantaloni bianchi, gli sembrava di conoscerlo.
"Chi... chi sei?" chiese il più grande dei due, quasi spaventato. "D-dove sono?" si guardò attorno confuso, mentre il biondo lo prendeva per mano, portandolo in giro per quel giardino fiorito. "Ti piace?" domandò, mentre Hoseok osservava sopreso un piccolo soffione.
"Quel fiore è così delicato..." sussurrò, inquieto. "mi fa quasi paura."
Jimin sorrise. "Lo so, quel fiore sei tu, Hoseok-hyung."
Gli occhi del rosso si fecero lucidi.
"S-sto per morire?! Come puoi dirmi questo?!"
Il biondino gli strinse la mano. "Ehi, non ti devi preoccupare, non morirai. I soffioni sono delicati, certo, ma se vengono raccolti con dolcezza rimangono, lui con te lo ha fatto. Yoongi ha bisogno di te; ma devi desiderarlo tu, senza aver paura. Io sono Jimin, ti ha parlato di me, no? Inoltre, sei venuto a farmi visita."
Hoseok fece segno di aver capito. "Sei stato anche nei miei sogni!" esclamò.
Jimin annuì. "Io vorrei che voi due foste felici, ci tengo a vedere il mio Yoongi sorridere; e tu ci riesci." il biondino si asciugò una lacrima. "Ti prego, per favore, prenditi cura di lui. So che ancora un pezzo del suo cuore è per me ma ti prego..." cominciò a piangere. "N-non avertene a male, l'amore non si dimentica."
Il più grande sorrise. "Jimin, ci ho messo un po' a capirlo, ma ho compreso, alla fine, te l'ho detto quando ti sono venuto a salutare. Vorrei realizzare il tuo sogno, lo farò, . Come posso tornare alla vita ora? Ho tanta paura..."
I due si abbracciarono, ed Hoseok sentì la tristezza nel petto mentre l'altro piangeva. "Tornerò in qualche modo sulla terra, hyung, stanne certo. E so che tu mi riconoscerai... tieni." Gli regalò un piccolo ciondolo a forma di soffione, e ne tenne uno per sè.
"Ricordatelo." sorrise, sciogliendo l'abbraccio.
"Grazie di tutto, Jimin!" disse il rosso.
"Buona vita!" Jimin lo salutò, portandolo davanti ad una porta. "Aprila, Hoseok-hyung. La vita è proprio qui, davanti a te, okay? È tutto nelle tue mani."
Fece come detto da Jimin, poi lo salutò con la mano: come aveva potuto essere geloso di un ragazzo che lo aveva sempre, seppur da lontano, incoraggiato ad amare Yoongi?
Tutto d'un tratto, ogni cosa attorno a lui diventò bianca, per poi ritrovarsi
sulla cima di una grande montagna, non sapendo come scendere, si guardò intorno. Vide un piccolo paracadute, e si ricordò che a volte esisteva una seconda possibilità: ebbene, quel paracadute era la sua.
Era spaventatissimo, ma aveva ancora qualcosa da fare nel mondo dei vivi.
Tempo prima aveva promesso a Yoongi di fargli ascoltare Piece of Peace completa, e non intendeva rinunciare al suo obiettivo. Gli mancava, il suo hyung.
E poi, doveva parlare di Jimin a Yoongi.
"Posso farcela."

Sentì la voce di sua madre, quella di sua sorella e poi... e poi sentì ciò che mai avrebbe voluto sentire.
Yoongi piangeva.
Per lui.
Continuava a ripetere il suo nome con la voce rotta dal pianto, e l'unico desiderio del rosso in quel momento era di prendere la mano al suo ragazzo e non lasciarla mai, di farlo smettere di soffrire con un bacio.
Si avvicinò al precipizio, sistemando il proprio paracadute.
"Yoongi." pensò. "Amore mio, sto arrivando."
Chiuse gli occhi e saltò, nel vuoto più assoluto. Le orecchie gli fischiavano, lui odiava le altezze, poteva chiaramente udire il suo nome da tante voci diverse, tutte conosciute.
Quelle tante persone che tenevano a lui, che lo avrebbero riportato nel mondo a cui apparteneva, il suo giorno non era ancora arrivato e non avrebbe sprecato la grande possibilità che il destino gli aveva concesso.
Jimin contava su di lui... il loro angelo custode.
Sentì il vento attorno a sè, e si sentì un po' più libero del solito, come se quel volo fosse parte integrante della sua anima sperduta tra la vita e la morte.
La luce bianca diventò sempre più forte, fino a quando ne venne accecato, e non riuscì a vedere nulla...  aprì gli occhi.
E vide, davanti a lui, un volto così familiare che quasi sembrò un miracolo il trattenere le lacrime.
Era lì, per davvero, per lui.
Lo amava come nessun'altra persona al mondo, e quel forte sentimento era reciproco, riusciva a scorgere il suo viso tra i tubi che lo avevano tenuto stretto alla vita fino a quel momento, e il cuore fece almeno mille capriole.
E il suo volto tra il sorpreso e il felice, con ancora le lacrime che rigavano quelle guance pallide, fece sentire Hoseok in tanti modi diversi.
"Hey, Yoongi."

𝐌𝐲 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora