Sono a casa che finisco di vestirmi.
Oggi non sono andato al college.
Perciò, è meglio se esco.
Afferro una t-shirt bianca, per poi metterla.
Mi sistemo leggermente il ciuffo, poi afferro le chiavi e il cellulare e esco di casa.
Cammino sbloccando il telefono poi clicco sulla chat tra me e Elena.
J: Ehy, tra quanto finisci di lavorare?
E: Ho quasi finito. Perché?
J: Ti va di vederci al parco?
E: Okay. A tra poco allora.
Riattivo il blocco, poi seguo la strada per andare al parco.Diversi minuti dopo... *
Aspetto a Elena da diversi minuti.
Sono seduto su una panchina ascoltando la musica.
Giro lo sguardo, e noto arrivare Elena verso di me con il passo veloce.
Mi alzo togliendo le cuffie, poi le metto dentro la tasca del jeans.
Elena sorride poi fa una smorfia sistemandosi:"Scusa per il ritardo, però stavo finendo di togliere le cose."Scuoto la testa fissandolo sorridendo:"Non importa."
Lei sorride confusa toccandosi le dita:"Beh, va bene. Allora, dimmi."
Davvero in questo momento devo parlare dei suoi problemi?
Quando siamo soli?
Non voglio.
Assolutamente.
Siamo solo noi, e non voglio rovinare questo momento.
Non le rispondo prendendo le sue mani,toccandole con le mie poi mi avvicino a lei sempre di più.
Mi fissa confusa, e cerca di capire la situazione.
Elena incrocia le sue mani con le mie,e senza pensarci appoggio le labbra sulle sue.Lei ricambia mettendo una mano dietro il mio collo.
Tocco i suoi fianchi stringendola a me, e con le sue mani stringe la mia maglia baciandomi.
Ci stacchiamo e lei mi fissa negli occhi cercando di dire qualcosa poi molla la presa sulla mia maglia.
Non riesco a dire una parola.
Non so il perché.
Ma davvero tocca a me dirlo?
Sarebbe bello dirle che vorrei parlare con suo padre?
Lei rimane stretta a me e subito rompe il silenzio:"Cosa dovevi dirmi ieri?"
Tocco le sue mani, poi non la guardo girando la testa.
Elena appoggia le mani sulle mie guance, poi gira completamente il mio volto guardandomi negli occhi sorridendo:"James?"Devo dire qualcosa.
Non posso guardarla solamente e rispondere.
Perché, giustamente vuole sapere qualcosa.
Tolgo le sue mani guardandola poi la guardo serio:"Tua madre vuole che te ne vai da qui."
Elena sta per parlare convinta, poi io la interrompo socchiudendo gli occhi:"Domani."
Mi guarda attentamente poi scoppia a ridere:"Davvero pensa di farlo?"
La fisso confuso cercando di dire qualcosa, poi Elena mi fissa seria:"Vado a parlare con lei, ci vediamo dopo okay?"
Afferro Elena dal polso parlando veloce:"Forse non mi sembra il caso. Cioè, se vuoi parlo io."Lei mi guarda confusa e intuendo qualcosa, molla la mia presa:"È una questione tra me e lei,James."
Poi si volta andandosene.
La parte peggiore è tra lei e Laurel.
Non posso starmene qui o senza far niente.
Devo fare qualcosa.Elena POV:
Cammino veloce andando verso il porto e trovo lì mia madre.
La raggiungo nervosa alzando la voce:"Davvero vuoi che io me ne vengo con te, domani? Te ne puoi andare anche da sola."
Lei mi fissa seria guardandomi e venendomi incontro:"Elena, possiamo ricominciare da capo. Qui non ti merita nessuno."
Mi fermo andando faccia a faccia con lei nervosa:"Qui sto bene. Ho i miei amici, e ho.."Lei ride ironicamente interrompendomi e subito torna seria:"Amici? Amore, io eviterei dire 'amici' dopo ciò che mi ha detto Laurel, ieri. Oh, e James ha ascoltato tutta la nostra conversazione."
La guardo rimanendo in silenzio poi incrocio le braccia:"Ah, davvero? Allora dimmi."
Alza un sopracciglio guardandomi in modo freddo:"Beh, semplice. Le ho detto che dovevi partire con me, e le avevo chiesto di dirlo. Ma sai cosa mi ha detto? Che non è un suo compito. Infatti, a quanto ho notato che non te l'ha nemmeno detto, ma James."
Ah.
Fantastico.
Non voglio vedere che mi importa.
La fisso seria alzando le spalle:"Beh, ha fatto bene."Mia madre mi guarda mantenendo la borsa:"Sai, Elena, dovresti ammettere che qui, soffri ancora di più rispetto a prima. Perciò è meglio se te ne vai con me."
Poi se ne va voltandomi le spalle.
Afferro il telefono con gli occhi lucidi, poi digito il numero di mio padre.
Ho bisogno di mio padre.
Sono stanca di questa situazione.
Aspetto che risponde, però improvvisamente parte la segreteria e di mandare un messaggio.
E: Ehy, papà? Ascolta, ho bisogno di te.
Almeno una volta rispondimi. Passa qui da me, a New York. Devi aiutarmi. Ci sentiamo.
Spero che ascolterà il messaggio in segreteria.James POV:
Intanto a casa di Bryan e Laurel...*
Sono a casa di Laurel, con lei e Bryan.
Per essere preciso io e Bryan consoliamo Laurel.
Le ho raccontato tutto, quindi Laurel si è pentita del suo comportamento.
Elena mi ha mandato un messaggio e ha detto che sta arrivando.
Laurel piange parlando toccandosi al al lato del viso:"Che razza di migliore amica sono?"
Scuoto la testa mettendo una mano sulla spalla:"Non dire così."
Lei annuisce non rispondendo, poi appoggia la testa sulla spalla di Bryan in silenzio.Sento suonare e mi alzo velocemente per aprire la porta.
Apro la porta e Elena mi fissa seria:"Ehy."
La faccio entrare poi nota Laurel con gli occhi lucidi.
Elena la fissa un'pò poi cambia lo sguardo su di me:"Andiamo? Parliamo fuori."
Sto per parlare e Bryan gesticola:"Si, ma Laurel.."
Lei lo interrompe parlando starcasticamente:"Oh,è il tuo compito sostenerla, no?"
Bryan si alza nervoso e io mi metto in mezzo a loro:"Okay, ragazzi non è il momento!"
Incrocio le braccia poi faccio cenno a Bryan di portare nell'altra stanza Laurel.
È meglio che vanno via, altrimenti succederà una discussione.Elena POV:
James, mette le mani in faccia poi parla fissandomi:"Allora? Cosa farai?"
Alzo le spalle poi fisso in un punto:"Non voglio andarmene. Io amo New York. E voglio parlare con mio padre. Ho bisogno di lui."
Mette una mano sulla mia spalla:"Se mi dai il numero parlo con lui."
Ah davvero?
Pensa che non sono grado?
Lo fisso nervosa poi tolgo la sua mano:"Davvero pensi che se parli tu, la situazione finisce? Non ti conosce nemmeno, perciò non ti coinvolgere troppo in questa situazione."
Poi gli volto le spalle uscendo da casa di Laurel.Mi segue chiamandomi e io continuo a camminare.
Mi ferma velocemente poi mi gira verso di lui:"Voglio semplicemente aiutarti, perché lo eviti?!"
Faccio un sorriso finto guardandolo poi mollo la sua presa con gli occhi lucidi:"Perché non è un vostro compito."
Poi riprendo il passo.
Se davvero sono un problema per gli altri, è meglio se me la vedo da sola.Mike POV:
La sera....*
Sono arrivato al Bar dove lavora Elena.
È giusto per salutarla.
Ma penso che stanno chiudendo.
Mi avvicino alla vetrata però vedo solo una luce accesa.
C'è solo Elena che beve solamente.
Strano.
Come mai è da sola?
Entro chiudendo leggermente la porta, poi mi avvicino al bancone e sedendomi accanto a Elena.Sto per parlare, però vedo che si beve almeno il quarto bicchiere di liquore.
La guardo mentre beve e io cerco di parlare:"Ehy, Elena,non dovresti chiudere?"
Mi fissa persa negli occhi, poi gira lo sguardo riprendendo a bere.
Le sarà successo qualcosa molto probabilmente.
Devo agire con le mie maniere allora.
Le tolgo il bicchiere e la bottiglia per poi sbatterle nervoso:"Mi vuoi rispondere?!"
Lei mi fissa alzandosi alzando un sopracciglio:"Che diavolo vuoi?! Vattene."
Incrocio le braccia poi la fisso:"So che ti è successo qualcosa, ma l'alcol, non ti aiuta, okay?!"Lei mi fissa scoppiando a ridere poi prende un altra bottiglia di liquore:"Ma guarda un'pò, Mike Miller che fa lezioni di vita. Proprio tu poi?"
Beh, se per questo lo prendo per un complimento.
Le vado incontro togliendole la bottiglia, poi chiudo a chiave la vetrata delle vetrine per poi appoggiarmi.
La fisso sorridendo:"Lo so. Perciò adesso basta bere. Devi chiudere il negozio."
Elena sorride non ascoltandomi poi mi tira dalla maglia avvicinandomi di scatto a lei.
La fisso facendo un sorrisino, e lei fissa attentamente negli occhi seria poi di scatto lascia la presa.
È meglio chiudere.
Aiuto a sistemare le cose e lei si appoggia su una poltrona addormentandosi.
Ah.
Finirò io allora.
Sicuramente sarà successa qualche discussione.
Devo sapere qualcosa.
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~Happier
Fanfiction[COMPLETA] Elena è una ragazza di New York, e ha 21 anni. È iniziato il college, e la ragazza deve proseguire i studi per almeno altri due anni, ma ha una cotta per il suo compagno di classe di nome Mike, ma è molto egocentrico e un prepotente. Al...