Capitolo 30.

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Mi sveglio aprendo lentamente gli occhi poi guardo il soffitto.
Non ricordo niente di ieri sera.
Cosa è successo esattamente?
Mi alzo dal letto, e mentre scendo per andare in soggiorno noto Mike seduto su una poltrona.
Lo raggiungo confusa incrociando le braccia:"Che ci fai qui?"
Mike sorride alzandosi muovendo le spalle:"Beh, hai bevuto troppo e ti ho portato a casa, no?"

Lo fisso incredula in silenzio e lui fa una smorfia fissandomi:"Che c'è? Perché quella faccia?"
Beh semplice.
Da quando è così gentile?
Scuoto la testa poi noto l'orario.
Fantastico tra mezz'ora devo andare a lavoro.
E io sto conciata con le robe di ieri sera, eh.
Faccio un sorriso poi gesticolo indietreggiando con il passo parlando:"Beh, io vado a farmi una doccia tra poco devo andare a lavoro."
Sto per andare in bagno però lui prende la mia mano avvicinandosi a me sorridendo:"Beh, non sarebbe meglio se stiamo un'pò insieme? Non ci troviamo mai insieme."

Si avvicina per baciarmi, però tolgo la sua mano dal mio fianco e mi allontano parlando:"Beh, però adesso non posso. Devo andare a lavoro."
Ma cosa sta succedendo?!
Mi allontano salendo le scale velocemente, e Mike fa un sorriso sforzato:"Come vuoi,ci vediamo allora."
Poi se  ne va chiudendo la porta.
Non so il perché mi metteva ansia.
Lasciamo perdere, devo essere puntuale oggi.

Dopo diversi minuti...*

Sono con James che stiamo andando al bar e io decisamente alzo il passo per la fretta mentre lui non va al college.
Ho raccontato a James di ieri sera, anche se siamo un'pò in discussione per ieri.
Arrivo vicino al bar, e James parla un'pò nervoso:"Quindi Mike ti ha riaccompagnato a casa ieri sera tardi, muh?"
Lo ascolto mettendo il grembiule dalla fretta parlando:"Si."
Faccio il nodo dietro alla schiena e lui alza un sopracciglia:"E tu casualmente non ricordi niente, dato che stamattina te lo sei trovato a casa tua?!"

Chiudo gli occhi sospirando poi mi giro verso di lui:"James, non è successo niente, okay?! Rilassati."
James sospira interiormente:"Come vuoi."
Lo fisso serio e quando mi giro vedo arrivare Jack serio guardandomi:"Io e tu dobbiamo parlare."
Oggi sono tutti nervosi, eh.
Guardo Jack non capendo e lui incrocia le braccia nervoso:"Se ti dico di fare un compito, lo devi fare tu. Non che lo fai fare ad altri che in questo lavoro non sono ammessi."
James non capisce guardando Jack in silenzio e io incrocio le braccia seria:"Scusami?"

Jack fa un sorriso finto poi parla nervoso puntandomi un dito contro:"Ieri sera, qui, ha sistemato un ragazzo che qui non è lavoro. E tu eri presente."
Fantastico.
L'unica cosa che ricordo è che stavo bevendo in continuazione.
Era Mike.
Molto probabilmente.
James abbassa la testa poi mi fissa:"Sarà meglio che io vada."

Mi giro cercando di raggiungere James però Jack mi prende il polso girandomi:"È meglio che lo lasci perdere. Perciò dopo ciò che hai.."
Mi slego il grembiule poi lo lancio contro il suo petto alzando la voce nervosa:"Dopo ciò che ho fatto cosa?! Mi lincenzierai? Mi farai sospendere? Non so vedi tu, perché in questo lavoro vengo sempre sfruttata e non pagata bene."
Poi gli volto le spalle andandomene.
Ho detto le cose come stanno.
Se lo merita, no?

James POV:

Cammino alzando il passo nervoso ma dietro ho Elena che mi segue chiamandomi.
Continuo a camminare e lei mi gira  alzando la voce:" Per favore, basta!! È possibile che noi due discutiamo sempre?!"
Rido nervoso e muovo le braccia parlando:"Ah, lo chiedi proprio tu?! Sei tu che sbagli. Ogni volta che ti vengo incontro, è come se chiudi una porta in faccia!!!"

Incrocia le braccia girando lo sguardo e io riprendo a parlare nervoso:"E se avrei fatto io tutto questo? Non soffrivi?!"
Elena mi guarda per un'pò poi fissa in fondo.
Ha uno sguardo quasi incredulo.
Seguo il suo sguardo e noto un uomo.
O mio dio.
Probabilmente è suo padre dato che accanto c'è Laurel.

Elena POV:

Finalmente.
È qui.
Sorrido guardandolo e entrambi ci raggiungiamo e lo abbraccio appoggiando il mento sulla sua spalla:"Grazie papà."
Lui stringe le mie spalle poi si allontana sorridendo:"Se hai bisogno di me, non posso lasciarti sola. Io sono tuo padre."

Sorrido e lui si mette le mani intorno ai fianchi:"Però, se non fosse anche lo zampino per Laurel e Bryan, non sarei del tutto qui. Per il lavoro, avviso."
Laurel mi lancia uno sguardo e io faccio un sorriso.
Beh,devo ringraziarla.
Ha portato mio padre.
Sento la voce di mia madre e quando la guardo lei, fissa mio padre:"Quasi fa una tempesta per la tua presenza."

Lui sorride poi prende la mia mano  tenendomi accanto a lui:"Dovresti smetterla. É la vita di Elena. Perciò, continua a seguire la strada che stavi facendo."
Stringo la sua mano, poi lei ci fissa entrambi:"È per il suo bene, non merita tutto ciò."
Mio padre allunga il collo facendo una smorfia:"Non merita cosa? Non merita tutto ciò, solo perché lei è qui, senza te perché sta facendo la sua vita da sola? Da padre, né vado fiero perché so che mia figlia è fantastica."
Faccio una smorfia per ridere poi metto una mano sul collo e lei riprende a parlare:"Bene. Te la vedrai tu, con lei. Io non voglio più vedervi."
Poi ci volta le spalle andandosene.
Per ora è meglio che le strade vanno così tra me e lei.

La sera..*

James POV:

Vedo in lontananza Elena con suo padre.
Wow. Sono molto legati.
Sono contento per lei.
Sto per voltarmi per non farmi notare, ma  sento una tosse finta.
Mi giro arreso, e il padre  mi fissa serio:"Tu sei?"
Quello sguardo.
E se ha qualcosa contro di me anche lui?
Mi tocco le dita nervoso poi parlo:"Io, beh.. James. James Levine."

Lui incrocia le braccia cercando di essere più attento:"Precisamente, tu sei?"
Sto per parlare un'pò agitato,ma Elena lo interrompe parlando sorridendo:"È il mio migliore amico."
La fisso serio, poi guardo suo padre:"Si, il suo migliore amico."
Ci fissa un'pò non convinto:"Ah,davvero?"
Elena mi fa cenno di essere più convinto poi annuisco sorridendo:"Si."
Lui fa un sorriso poi allunga la mano verso di me:"Be, io sono Edward Gomez."

Sorrido ricambiando la stretta poi Elena fissa suo padre:"Papà, potresti lasciarci soli?"
Lui sta per parlare però lo interrompo guardando Elena facendo un sorriso finto:"Be, io dovrei andare. Ne parliamo domani, okay?"
Elena non risponde girando lo sguardo, e io mi allontano girando l'angolo.
Non voglio continuare  a discutere.
È meglio lasciar stare.
Non voglio far cattiva figura su suo padre.

~HappierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora