"Fammi capire. Vuoi un tatuaggio?". "È così assurdo? Dannazione, non hai mai fatto un tatuaggio a una ventenne?". "Ecco, sì, ma...". "Che c'è, non ti sembro il tipo?".
Sigrid sbatté una banconota da cinquanta sul tavolo davanti a sé e disse fra i denti. "Sono tutti tuoi. Ma non una parola sul mio aspetto e fammi quel cazzo di tatuaggio".
Le piaceva il linguaggio di Midgard. La faceva sentire potente.
"Dove lo vuoi?". "Occhio". "Eh?". "Occhio. Sopra e sotto la palpebra. Devi disegnarmi un paio di rune, ti faccio vedere il disegno. Ah, e poi voglio un tatuaggio sulla scapola e uno sul braccio". "Va bene". "Sulla scapola vorrei una fiamma che prende la forma di un drago. Sul braccio voglio una rosa appassita. Una rosa azzurra".
Il tatuatore la accompagnò nella stanzetta attigua e le disse: "Siediti lì. Prima ti faccio braccio e occhio. Poi stenditi sul lettino, pancia in giù, e faccio la scapola".
Non credevo avrebbe fatto così male...
La scapola bruciava, così come la faccia e il braccio. Ma adesso doveva pensare all'ultima cosa. Prese da sotto il letto l'armatura, quella che le aveva regalato Loki.
Ci mise dieci minuti per rendere la rosa sul corpetto irriconoscibile, e poi usò i suoi poteri per trasformare l'argento dell'armatura in rame.
Una visione la avvisò del fatto che Nick fosse poco distante da casa sua. Indossò l'armatura, assicurò la spada alla cintura assieme a diversi coltelli e lo scudo dietro la schiena. Strinse i capelli in una treccia e diede uno sguardo a ciò che aveva dentro la sacca di pelle.
C'era solo una cosa: una cintura di metallo e due braccialetti dello stesso colore. Sorrise furbescamente, fece sparire l'armatura e Indossò quei piccoli aggeggi. Li aveva creati lei, ma voleva aspettare a usarli.
La spada la tenne sulla schiena con lo scudo. Il suono della porta che si apriva la fece voltare lentamente. Fury era lì che la aspettava.
"Vedo che non sei bardata". "La mia spada basta e avanza per metterti a tacere".
L'uomo sorrise e le fece cenno di uscire per prima. Appena fuori si ritrovò a dover bloccare un dardo soporifero diretto verso il suo collo.
"Nick. Provaci di nuovo e giuro su Odino che ti farò fare un viaggio di sola andata verso Hel, razza di vecchio cerebroleso che non sei altro".
L'uomo abbassò la pistola e la rimise al suo posto. "Era solo per essere sicuro. Comunque, bei tatuaggi". Sigrid non rispose e seguì Fury fino alla sua macchina nera.
In poco tempo furono arrivati a destinazione. In realtà era solo un prato erboso.
"Mi stai prendendo in giro? Aspetta...". Sigrid chiuse gli occhi e vide una specie di porto volante fluttuare nel cielo.
"Fammi indovinare, vuoi che ti porti lassù?". "Esatto".
Non aveva mai provato a volare, ma teoricamente parlando Thor poteva, con l'aiuto di Mjolnir.
Estrasse la spada, strinse un braccio di Fury e fece scattare il braccio verso l'alto. Immediatamente si sentì strattonare violentemente, e la terra le sparì da sotto i piedi.
Fury trattiene un grido, e Sigrid rise. "Suvvia, Nick, hai paura di cadere?".
In pochi secondi l'enorme eliveivolo dello S.H.I.E.L.D. fu davanti a lei. Atterrò sulla piattaforma, di fronte a una mezza dozzina di agenti alquanto sbigottiti.
Si guardò intorno. "Allora? Dove sarebbero questi famosi Avengers?".
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Just a moment - Loki Laufeyson
Fanfiction"Come puoi difenderlo? Come puoi essere così ingenua?". "Io vedo cose che altri ignorano. E io so che lui è meglio di quello che finge di essere". "È bastato un momento, una frazione di secondo. E ho capito che sarei rimasta legata a te per sempre".