Capitolo 21

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Loki la stava aspettando pigramente seduto sul pavimento della cella; i suoi occhi verdi la inchiodarono subito sul posto.

"Speravo che saresti venuta tu. Sei di gran lunga la miglior compagnia che potessi mai sperare". "Non sono venuta qui per farti compagnia". "Ma come? Non ti mancano i vecchi tempi?". Sigrid strinse i denti.

"No". "Non mi sembravi dello stesso avviso un anno fa". "Un anno fa non eri uno spietato assassino". Il dio parve offeso.

"Spietato assassino? No, Sigrid, io sono un liberatore!". "Tu sei solo uscito di senno". "Sei stata tu a farmi impazzire". La ragazza strinse i pugni, mentre Loki si avvicinava al vetro.

"Mi hai fatto impazzire ogni giorno da quando ci siamo conosciuti. Ricordi quel giorno?". "Dimmi solo dov'è il Tesseract e a cosa ti serve". "Stai cercando di evitare il discorso?". "Sto cercando di evitare te". "Perché?".

Sigrid si avvicinò al vetro e fissò i propri occhi in quelli del dio. "Perché mi hai fatta soffrire". Per un istante le parve di scorgere una luce di coscienza nelle iridi di Loki, ma quella luce fu soppressa in pochi istanti.

"Non so dove si trova il Tesseract". "Non ti credo". "Non ti sto mentendo". "Lo vedremo".

Sigrid mormorò poche parole, e i suoi occhi e quelli di Loki si rovesciarono.

Erano su una collina erbosa, battuta da una leggera brezza. Sigrid sentiva il vento spingerle la seta del vestito contro le gambe e le braccia, accarezzandola come acqua.

"Non è questo che voglio vedere" disse ad alta voce. "Non sei l'unica a poter manipolare la mente degli altri. E ti ricordo che questa è la mia". Sigrid si voltò e vide Loki spuntare da dietro un albero secolare. Non indossava armatura.

"Volevo mostrarti questo" disse il dio affiancandola e muovendo una mano verso il panorama di Asgard. "Poteva essere nostro. Tutto questo. Ti avrei dato il mondo, lo avrei fatto per te". "Non mi interessa più". "Non ti credo". Loki si voltò verso di lei, e Sigrid se lo ritrovò a pochi centimetri di distanza.

"Io so che non hai dimenticato quello che abbiamo condiviso". "Non puoi esserne certo". "Lo sono invece". Loki poggiò la propria fronte sulla sua. "Perché io non l'ho fatto".

Sigrid si lasciò sfuggire un singhiozzò, poi sollevò le mani e strinse le tempie del dio con decisione. Entrambi gridarono, e la mente di Sigrid fu attraversata da una serie di immagini.

Lo skyline di una città, le strade e i palazzi in rovina, incendi che scoppiavano ovunque, mostri, Chitauri, che giravano per le strade, Leviatani che urtavano e facevano cadere palazzi.

E poi lui, Loki, in piedi in cima a un grattacelo. Ma prima che Sigrid potesse vedere oltre, un'oscurità senza ritorno la avvolse.

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora