Capitolo 3

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Non credevo che questo palazzo fosse così... Grande.

"Sapevo che ce l'avresti fatta, Sigrid! Lo sapevo!" continuava a ripetere Sif mentre la accompagnava in quelle che sarebbero state le sue stanze per il resto della sua vita.

"Quello che ancora non capisco è come abbia fatto Odino a conoscere sia te che il tuo nome! Io non ti ho mai presentata...". "Chi lo sa... Magari c'è lo zampino di Heimdall". "Forse. Comunque, questa è la tua stanza. Dunque, domani ci sarà l'incoronazione di Thor, e tu starai vicino al trono, più o meno vicino al principe Loki".

Il suo cuore perse un battito a sentire quel nome. "Bene. Grazie, Lady Sif". "Solo Sif. Non sono più la tua insegnante. Adesso credo che saremo amiche, dico bene?". "Certo!".

Sigrid si chiuse la porta alle spalle e sospirò. Grazie, Loki.

Aprì la cassapanca ai piedi del suo letto e tirò fuori l'armatura. Era del tutto diversa dalla propria, con un elmo dalla strana forma.

Se sperano che mi metterò questa roba si sbagliano di grosso.

Si concentrò e in breve aveva addosso le proprie bardature. Uscì dalla stanza e iniziò a vagare per il palazzo.

Inevitabilmente, si perse dopo poco. Incrociò una guardia e chiese: "Scusa, sai per caso... Aspetta, ma io ti conosco!". "Anche io. E in particolare la mia gamba".

Era il ragazzo che aveva ferito. Il senso di colpa si fece prepotentemente strada in lei, ma il giovane le sorrise e disse: "Tranquilla, Sigrid. Adesso sto benissimo. È stato solo un errore, so che non l'hai fatto apposta".

Invece l'ho fatto apposta.

"Oh... Certo. Senti, domani io sono vicino al trono, per l'incoronazione. Tu?". "Stanza delle reliquie. Una noia mortale". "Certo, ma nel caso...".

Sigrid si tolse un bracciale di legno e metallo e lo lanciò alla guardia. Se ti servirà una mano, basta che tu dia un colpetto sul bracciale. Io arriverò.

"Cosa ti fa credere che io abbia bisogno di te?". "Beh, l'ultima volta che ti ho affrontato ti ho praticamente spezzato una gamba. Se non sei in grado di battere una sciocca ragazzina...".

"Va bene, ho capito. Ci vediamo, Sigrid". "Ciao... Ehm...". "Bronn". "Ciao, Bronn".

Quando il giovane scomparve dietro un angolo, a Sigrid venne in mente che ancora non sapeva dov'era la sala degli addestramenti. Una mano gelida le si posò su un fianco, e lei fu rapida a sguainare il pugnale e a portarlo sotto la gola di chi l'aveva toccata.

Loki alzò le mani e sorrise: "Ehi, calma... Suppongo che tu ti sia persa". "Supponi bene, per una volta". "Se vuoi andare in sala addestramenti, ti ci posso portare". "Mmh... Va bene. Fammi strada, cervo". "Come scusa?". "Cervo. Sai... L'elmo". "Questa è la battuta peggiore che io abbia mai sentito".

Sigrid rise e diede una gomitata nelle costole di Loki. "Suvvia, un minimo di umorismo!".

Per il resto del percorso si scambiarono pungenti osservazioni o battute squallide, ma fu piacevole per entrambi. Quando furono davanti alla sala degli addestramenti, Loki disse: "Eccoti qui. Io ti saluto, ho un paio di cosette da fare". Sigrid sentì qualcosa agitarsi nel suo petto, così decise di osare. Prese Loki per un braccio e gli stampò un bacio sulla guancia.

"Ciao, Loki". Ed entrò nella sala.

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora