Capitolo 22

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Fu la sensazione del metallo sotto la schiena a riportarla alla realtà. Doveva essere caduta all'indietro a causa dello shock provocato dalla rottura del collegamento mentale, perché altrimenti non se lo spiegava.

Si tirò su e vide Natasha accanto a sé. "Che è successo?". "Niente". "Non mi pare niente". Sigrid si rialzò. "Non mentiva, lui non sa dov'è il Tesseract". "E tu come lo sai?". "L'ho visto nella sua testa".

Poi fece per andarsene. "Io so che non mi odi". Sigrid si fermò. "Io ti odio. Perché mi hai fatta sentire protetta. E poi mi hai lasciata nel buio più totale, a fronteggiare la solitudine e la paura". "Ma non mi hai dimenticato. La rosa sul tuo braccio ne è la prova". "È appassita. Come il mio amore per te".

Poi corse via, rifugiandosi nella sua stanza. Cadde in ginocchio, mentre lacrime bollenti come lava le solcavano le guance; provò a strapparsele dal viso, ma sembrava che sgorgassero più in fretta, come sangue da una ferita.

È appassita. Come il mio amore per te.

Aveva mentito, e questo lo sapeva. Perché semplicemente non poteva, non ci sarebbe mai riuscita. Non poteva smettere di amarlo, non lo aveva mai davvero fatto, persino quando ripeteva a se stessa che ormai era finita.

Loki aveva ragione, lei non lo odiava.

Aveva vinto lui, e questo bruciava ancora di più.

Si prese la testa fra le mani, ma era talmente nervosa che l'elettricità fluì liberamente fra le sue dita fin nei suoi capelli, rendendoli ricci e difficilmente districabili. Gridò di frustrazione.

Poi la porta della sua stanza si spalancò e Natasha le si avventò addosso, prendendola per il collo.

"Tu sapevi del suo piano?". "Lasciami". "Rispondi". "Ho detto lasciami!". Le afferrò il polso e le diede la scossa.

Si liberò della sua stretta e tossì. "Non so di cosa parli". "Vuole liberare Hulk". "Cosa?". "Le cose che vi siete detti. Tu ce l'hai nascosto sin dall'inizio". Sigrid si mise le mani nei capelli.

"Lasciami in pace!". Natasha la guardò.

"Tu lo ami". "Non lo so! Non so più niente!". La Vedova Nera le si avvicinò. "Dobbiamo avvisare gli altri. Sigrid, mi ascolti? Se non facciamo qualcosa finiremo tutti male!". "Io non so cosa fare...". "Ascoltami, io vado ad avvisare gli altri. Tu fa quello che vuoi, ma sappi che... beh, di sicuro non sono la persona più indicata per un conforto morale, ma almeno ci sono".

Sigrid rimase immobile, mentre la porta sbatteva alle spalle di Natasha. Attese qualche minuto.

Prese un respiro profondo, poi sguainò la spada e seguì la donna.

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora