Capitolo 23

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Sigrid arrivò nel laboratorio troppo tardi, quando il litigio era già al culmine. "Smettetela! State facendo esattamente il gioco di Loki, non lo capite?". "Sembri conoscerlo meglio di tutti, tu. Ci devi raccontare qualcosa?".

Sigrid mosse gli occhi su uno schermo che mostrava chiaramente dei progetti per armi nucleari. "Perché invece non racconti qualcosa a me, Fury? Che diavolo avevate intenzione di fare con il Tesseract?". "Non cambiare discorso".

La ragazza guardò Natasha, poi gli altri Avengers. Alla fine fece per parlare, ma non riuscì nemmeno ad aprire la bocca, perché un'esplosione li mandò tutti a gambe all'aria.

Sigrdi si rialzò, cercando a tastoni la propria spada che era caduta; la trovò nel peggiore dei modi, tagliandosi il braccio con la lama.

"Che è successo?". "Non lo so, ma metti l'armatura". "Inizio a stancarmi di questa frase".

Sigrid non indossava l'armatura completa, aveva una semplice casacca di stoffa verde che si era portata da Asgard e che usava per allenarsi. Però aveva la cintura e i bracciali che aveva costruito, così li attivò e si ritrovò ricoperta da metallo leggero.

Cercò una via d'uscita attraverso il posto in cui era finita, probabilmente una sala macchine sotto al laboratorio, ma si ritrovò davanti a un Bruce Banner nel pieno di una crisi di rabbia.

Lo spazio era troppo piccolo per la sua spada, così la ripose a malincuore e sguainò due lunghi pugnali. "Natasha, vai via, io lo...".

Tuttavia fu scagliata lontano da una grossa manata verde. Atterrò con poca grazia su alcuni tubi di ferro, piegandoli nell'impatto anche a causa della sua pellaccia da Asgardiana.

"Promemoria, promemoria per me. Mai più perdersi in chiacchiere". Perlomeno aveva ancora i pugnali.

Rimase intontita per un po'.

"Sigrid, ci sei?". "Ah, più o meno. A Hulk ci penso io, se mi date mezzo minuto per far andare via gli uccellini dalla testa". "Ti dò quindici secondi".

La ragazza si alzò in piedi, appoggiandosi al muro dietro di sé per restare su. Poi vide una specie di flash verde e dei rumori assordanti di metallo piegato, così seguì quelle tracce e raggiunse Hulk appena in tempo per scaraventarlo lontano da Natasha con un fulmine.

"Natasha, maledizione!". "Mi... mi dispiace io non...". "Vai al diavolo, spia professionista dei miei stivali".

La ragazza seguì le tracce di distruzione che Hulk si era lasciato dietro e lo raggiunse nell'hangar, dove stava lottando con Thor.

"Fratello!". "Sigrid, qui me la posso cavare!".

La ragazza annuì e decise di andare direttamente da Fury per vedere se poteva aiutare. Quando arrivò sul ponte, tutto era immerso in una confusione inimmaginabile.

"Fury, che sta succedendo?". "Ci attaccano, opera di Burton, è nell'elivelivolo!". "Hulk è fuori controllo, lui e Thor stanno combattendo nell'hangar".

Fury fece cenno a Hill di evacuare la zona, ma prima che la donna potesse fare alcunché, una granata esplose proprio di fronte a lei.

"Al riparo!" gridò Sigrid impugnando i pugnali e lanciandone uno contro un soldato armato che era appena entrato all'ingresso e salvando involontariamente la vita a Fury. Un'altro soldato fu ucciso alle spalle del Direttore da un colpo di pistola di Hill.

"Ma un attimo di pace è chiedere troppo??"

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora