19. dinner pt. 1

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«Alison, hanno suonato al campanello! Vai ad aprire, è sicuramente Gionata»

Mia mamma mi urla dalla cucina. Aveva appena finito di cucinare un piatto delizioso di lasagne come primo e avevo decisamente l'acquolina in bocca.
Pensando all'unico amore della mia vita, mi sono quasi dimenticata del fatto che Gionata stesse aspettando davanti alla porta da diversi minuti ormai.

Non so bene il motivo, ma sono infuriata per il tono che ha usato prima in chat. Prima fa tutto il gentile e dolce e poi diventa uno stronzo puttaniere!
Ma da una parte aveva ragione, lui è circondato da pieno di ragazze,data la sua grande bellezza.

Sono caduta anche io ai suoi piedi senza accorgemene e l'ho colto fin troppo tardi, perché lui non ha bisogno di me.

Apro la porta e me lo ritrovo davanti, con un braccio appoggiato sull'angolo alto della porta.
Nell'altra mano tiene un mazzo di rose rosse; si abbinano al suo buonissimo profumo.
Non si sente minimamente odore di fumo, nè erba.
Indossa una felpa nera e dei pantaloni militari grigi e bianchi, con abbinate un paio di scarpe gucci.
Nasconde le collane d'oro nella felpa.

«Ciao piccola»

Mi sorride porgendomi le rose e mi dà un bacio a stampo.
Io ricambio per tenere la scena prendendo i fiori, ma lo saluto con tono freddo.
Lo faccio accomodare e,intanto, mia mamma aveva già preparato la tavola.

«Buonasera signora,tutto bene? ho portato anche per lei un mazzo di rose, spero le piacciano

Mi stupisco altamente del modo in cui si è rivolto a lei e di come riesca a tenere il ruolo da fidanzato alla perfezione. Lo fa apposta per infastidirmi.

«Oh,che gentile! Grazie mille caro, accomodati pure. Sarà sempre un piacere accoglierti qua.»

Dopo la risposta di mia mamma, Gionata mi guarda e mi sorride maliziosamente.
Io gli rivolgo un sorriso finto,scocciata.

Durante la cena, mia mamma ha continuamente chiesto a Gionata della sua vita e della sua famiglia.
Mi è dispiaciuto molto sapere che non è mai stato presente suo padre nella sua vita dopo i 13 anni.
Ho anche scoperto che ha una sorella.
Mangiamo il dolce e,fortunatamente, non ha fatto domande sul come e quando ci siamo conosciuti.

«Tesoro tua sorella mi ha chiesto di andare a prenderla; vi lascio soli se non vi dispiace»

Dice mia mamma soprattutto rivolgendosi a Gionata nell'ultima frase,dato che gli fa un occhiolino.

«Non si preoccupi,ci sono io con sua figlia

Risponde Gion ridendo. È quello il problema... C'è lui con me!

«dammi pure del tu, Gionny

Risponde mia mamma, uscendo.
'Gionny' come soprannome fa altamente schifo comunque.

«Hai finito di tenere il broncio? Sembri una bambina»

«Senti. Inanzitutto non so nemmeno come chiamarti! Se Gion,Gionata,Sfe, Sfera o Sfera ebbasta

«Sfera Ebbasta è solo il mio personaggio... Gionata è per gli amici.»

«Ed è esattamente questo il punto! Perché effettivamente io e te cosa siamo? Niente.
O meglio,io per te non sono nienteRispondo.

Gionata a questo punto mi afferra il braccio e mi fa girare verso di lui;
Successivamente mi lascia un bacio a stampo.

«Se non tenessi davvero a te, io non sarei qui piccola

Gionata mi accarezza la guancia, mi prende il mento e inizia a baciarmi dolcemente. Le nostre labbra iniziano ad incrociarsi e sono come delle calamite;successivamente chiede l'accesso alla lingua.
Durante il bacio alla francese, lui mi prende i fianchi e io gli metto le mie braccia intorno al collo.
Non voglio staccarmi da lui.

Solo con te || Sfera EbbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora