chapter #15

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3 giorni dopo...

"Arizona, ho una sorpresa per te! Oggi pomeriggio ti dimettiamo, puoi uscire!" Mi disse il dottore.

"Evvai! Bene!Grazie mille." risposi sorridendogli. Finalmente potevo uscire dall'ospedale.

Mio padre non si era fatto piú vedere; Nash l'aveva avvisato. Forse dovrei chiamare mia madre, non la sento da prima di svenire in camera di Nash. E cosa le dico? Che oggi denuncio mio padre per maltrattamento minorile? Poi cosa succederá? Mi spedirá di nuovo in Italia, per sempre. No, non puó succedere...ma lei é mia madre, deve sapere come sto...devo pensarci bene.

Decisi di chiamare Nash

"Hey, oggi pomeriggio vengo a trovarti e..."

"Non c'é bisogno, torno a casa! Mi hanno dimesso! Mi verresti a prendere?"

"Certo! Che bella notizia! Arrivo subito, bella." Chiusi la chiamata e iniziai a mettere a posto le mie cose.

"Pronta?" Mi chiese dopo aver preso la mia borsa.

"Non aspettavo altro." Sorrisi.

"Aspettate! Serve la firma di un genitore o di un responsabile." Ci fermó un' infermiera. Merda. E ora?

Mia madre é in Italia, mio padre non so dove sia e non voglio saperlo...ho solo loro...si, sono nei casini.

"Senta, deve esserci per forza? La mia é una famiglia...complicata. Ho solo la famiglia del mio..." Lo guardai. Lui annuí "Del mio ragazzo." Anche se eravamo in una situazione difficile, dirlo mi diede un senso di felicitá "Sua madre sta con mio padre."

"Ah, sono sposati! Allora in questo caso va bene la firma della madre del suo fidanzato."

Noi la assecondammo e chiamammo Isabel.

"Ma si puó sapere perché avete detto una cosa simile?! L'ho anche lasciato!" Disse sua madre a Nash per telefono. Aveva messo il vivavoce.

"Mamma, se no Arizona non puó uscire! Tanto non lo sa nessuno! Ti prego... mettiti un anello al dito e firma col cognome di Chad, se no sto qui in ospedale con Arizona per sempre; se necessario."

Non so perché, ma sono fiera della sua risposta, aww.

"Okay okay, arrivo."

Dopo aver aspettato 10 minuti nella sala d'attesa, arrivó e firmó con il nome di Isabel Thomson. Portava al dito un banale anello; uno di quelli che trovi nei giornalini: si, era abbastanza divertente.

"Contenti? Adesso possiamo sparire da questo ospedale?"

"Si si." rispondemmo all'unisono ridendo.

"Cosa facciamo con mio padre?" Mi venne in mente di colpo dopo essere tornata a casa.

"Oggi riposati; domani ci penseremo." Disse Isabel.

Io e Nash decidemmo di noleggiare un film divertente.

"Tu prendi il gelato in frigo, io vado al negozio di noleggio dvd."

"Il gelato? Guarda che non sono depressa ahahaha." risi.

"Hey! Guarda che il gelato é il gelato! Si dovrebbe mangiare in ogni momento della giornata, per ogni occasione."

"Scusa, scusa, non volevo profanare il sacro gelato."

"Ahahahah arrivo subito." Mi bació e uscí.

Tirai fuori dal frigo la vaschetta di gelato con i gusti fragola e nocciola: i miei preferiti, che culo! Tornai sopra con l'intera vaschetta e due cucchiai e aspettai.

I hate you but I love you || Nash Grier ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora