chapter #33

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pow Arizona

Non riuscivo a dire niente, a fare qualcosa o a respirare, ansimavo solamente, guardandolo dritto negli occhi e comprendendo solo ora il dolore che provava. Ciò che feci dopo,credo non sia stato carino nei suoi confronti, dato che svenni sui suoi pedi come un sacco di patate. Io, svenire, non so neanche cosa sta provando lui, cosa centro io? Al solo pensiero di lui chr soffriva mi é venuta una fitta al cuore, e poi un'altra e un'altra ancora. Non ce l'ho fatta a rimanere calma.

Mi svegliai non so quanto tempo, davanti c'era mia mamma con una tazza di té in mano.

"é stato un sogno, vero? Tutto un brutto sogno?" Mugugnai.

"Tesoro" mi sorrise comprensiva, porgendomi la tazza "Te lo dirà lui, okay?" Detto questo entrò Nash, sembrava molto nervoso. Si mangiava le unghie alla velocità della luce. Mia mamma uscì dalla stanza e ci lasció soli.

"Ari..."

"Nash..?" chiesi confusa....poi ricordai.

"É stato un incubo vero? Un tuo incubo in cui ci sono anche io,vero?" Chiesi disperata.

"Ari.." ripeté. Io tirai su col naso. "Piccola, é la verità, purtroppo.." Disse accarezzandomi una guancia.

"Bello, devo essere io a consolarti! E invece sono qui a piangere, perché magari stai soffrendo e io non voglio che tu.."

"muoia?" Finì la frase. Mi fece gelare le vene.

"Ti senta male, cretino! Non dirlo neanche per scherzo se no ti ammazzo io." Risposi seria.

"okay okay ahahah" Vederlo ridere mi rende così piena di vita, non sono vuota come quando sono senza di lui.

"Se riesci, se vuoi, potresti dirmi come é iniziato tutto, cioé....il tuo c'era una volta... non da quando sei nato, intendo quando..quando l'hai"

"Saputo?" Chiese Nash. Io annuii.

"Allora, ho avuto questi sintomi quattro giorni fa."

Lo fermai subito:"Cosa?!?! Solo quattro giorni fa?? Porca trota ma perchè sei venuto qui?!?! Ti saresti potuto sentire male!! Anzi...il bello è che è successo proprio cosí!"

"Arizona, uno si fa di tutto per amore" Mi guardó serio.

"Tutto a parte rischiare la vita." Controbattei.

Lui sbuffó:" Lasciami finire!" Quasi urló. Mi parve di vedere le sue pupille diventare rosse di colpo,come un fascio di luce, ma di sicuro mi sbagliavo.

"Che stavo dicendo? Ah si, io avrei girato il mondo per te, solo per vederti almeno per quanche minuto...e in effetti sono volato dall'altra parte del mondo ahahah. Beh, secondo, io soffro l'aereo. Mi cago sotto quando devo andare a Los Angeles figuriamoci farsi mezzo globo terrestre con quell'affare."

"A quindi non sono stati sintomi del..non sono stati sintomi?" Chiesi, correggendomi subito. Minchia quanto sono impacciata e sbadata.

"No, non credo, era diverso. Comunque ritornando all'inizio.

C'era una volta, tantissimo tempo fa, cioé quatro giorni fa" risi. "C'ero io,che vagavo nei boschi in cerca della strada di casa perché mi ero perso."

"Scusa, ma tu cosa ci facevi nei boschi...che ore erano?"

"Era tardi." Disse solamente.

"Cosa ci facevi nei boschi, di notte, tutto solo?!" Chiesi preoccupata della risposta. É proprio un genio a vagare nei boschi a notte fonda, solo un cretino lo puó fare e, vedo che lo é proprio.

I hate you but I love you || Nash Grier ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora