17.

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Appena arrivati davanti all'hotel Noah mi guarda spaesato e io mi limito a fargli spallucce.
Una ragazza del personale dell'hotel ci ha accompagna di fronte alla stanza lasciandoci le chiavi, così ne approffitto per fargli mettere una benda sugli occhi prima di entrare.

«Vik, inizi a spaventarmi..» mi dice trattenendo le risate.

«Tu non preoccuparti.» gli prendo la mano e lo guido all'interno della stanza accendendo le luci, gli tolgo la benda ed esclamo «Sorpresaa!». Lui si guarda intorno rimanendo senza parole e si volta verso di me sorridente.

«Tu sei pazza.»

«Auguri amore mio.» lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra. Sistemiamo le valigie e, vedendo che è ancora pomeriggio, decidiamo di fare un giro per il quartiere.

Iniziamo il nostro piccolo tour di Chinatown partendo dal Columbus Park, unico spazio verde di questo quartiere, dove vediamo signori anziani giocare a scacchi cinesi oppure alcune persone praticare thai chi. Ci scattiamo qualche foto e proseguiamo verso Mahayana Buddhist Temple dove si può rivolgere qualche preghiera al Buddha, seduto su un fiore di loto, completamente laccato d'oro e che è sempre circondato da doni offerti dai fedeli, arance, fiori e mele. Oppure, pagando un dollaro, si può pescare da una bacinella un biglietto della fortuna. Lo facciamo entrambi e li leggiamo ad alta voce.

«La felicità è amore, nient'altro.»

«Una parola ci libera da tutto il peso e il dolore della vita: quella parola è amare.» mi dice Noah alzando lo sguardo su di me, lo prendo per mano e ce ne torniamo all'hotel.

Mentre lui si stava facendo la doccia ne ho approfittato per ordinare la cena. Ho preso per entrambi la New York steak, che è un taglio di lombo di manzo tra la costa e il controfiletto, insieme alle patate arrosto e due fette di cheescake con una candelina per festeggiare il compleanno. La cena è arrivata poco prima che Noah uscisse dal bagno già pronto.

«Ci sono altre sorprese per caso?» mi chiede indicando la cena, sul tavolo ho aggiunto delle candele per migliorare l'atmosfera.

«Forse.. torno subito.» prendo dalla mia valigia il regalo e glielo porgo.

«Dopo la cena, lo apro, promesso.» ci accomodiamo al tavolo e ceniamo, gli porto la torta con la candelina accesa mentre gli canto "tanti auguri" riprendendolo con il cellulare. Finita la torta prende di nuovo il mio regalo tra le mani e lo scarta. Gli ho regalato un bracciale in argento con all'interno inciso "my prince", lo indossa e viene verso di me.

«È veramente stupendo, grazie mille tesoro!» stringendomi forte a se.

Sistemiamo il carrellino del servizio in camera, lasciandolo da una parte della stanza, e decidiamo di rilassarci guardando un po' di tv. Mentre stiamo vedendo un film a caso trovato facendo zapping, mi dirigo verso il bagno.

«Vado a mettermi il pigiama che inizio ad essere stanca, torno subito.» Noah annuisce e mi chiudo in bagno, indosso il babydoll controllando infinite volte se sto effettivamente bene e poi decido di uscire.

Noah è sdraiato sul letto con una semplice t-shirt bianca e boxer, si volta verso di me guardandomi da capo a piedi, a bocca aperta. Cerca il telecomando e spegne la tv, mentre io lo raggiungo.

Siamo entrambi sdraiati su un lato, uno di fronte all'altra, con un braccio che ci sorregge il viso. Mi accarezza il braccio libero, provocando piccoli brividi che corrono sulla mia pelle, poi con la mano sale fino al mio viso, carezzandolo.

«Sei meravigliosa, Principessa.» poggia poi le sue labbra morbide sopra le mie. Avvicino il mio corpo al suo, che prontamente risponde portandomi su di sé.

Le nostre labbra non si separano mai, mentre le nostre mani navigano le une sul corpo dell'altro le porto ai lembi della sua t-shirt, toccando la parte di pelle sottostante e abbassando l'elastico dei boxer. La sua pelle è calda al tatto, lui si distanzia dalle mie labbra per sfilarsi la maglietta, pensavo tornasse a baciarmi ma invece inizia a lasciare una scia di baci umidi che partono da mio collo fino alla spalla, dove poi mi abbassa le spalline del babydoll. Abbandono leggermente la testa all'indietro beandomi dei suo baci, mentre i brividi non accennano a lasciarmi. Mi sfilo lentamente il babydoll mentre ci guardiamo negli occhi, colmi di desiderio, rimanendo a petto nudo come lui. Lo faccio stendere sul letto accarezzandogli gli addominali, lasciando qualche bacio qua e la, mi avvicino ai boxer e alzo lo sguardo dove incrocio immediatamente i suoi occhi, mi fa un cenno con la testa e glieli sfilo ma, prima che possa fare altro, ribalta le posizioni e il suo corpo sovrasta il mio. Mi poggia delicatamente sul letto e riprende a baciarmi da dove si era interrotto poco prima, arrivando appena sopra l'elastico delle mie mutandine, mi rivolge uno sguardo, come a chiedermi il permesso per andare oltre, e io annuisco. Me le sfila, beandomi di baci in tutta la zona per poi risalire verso le mie labbra, ma non avvicinandosi del tutto.

«Sei sicura? Non voglio che tu ti senta obbligata, posso aspet...» ma prima che finisca lo interrompo.

«Sono sicura, voglio fare l'amore con te.» mi sorride di rimando, cerca poi qualcosa nel cassetto del suo comodino e ne estrae un preservativo. Lo indossa e torna sopra di me baciandomi con passione. La distanza tra i nostri corpi è nulla, le nostre lingue si rincorrono ed i nostri fiati aumentano d'intensità, le mani vagano ancora sui nostri corpi regalandoci dolci fremiti inebrianti. I bacini si scontrano, così come le nostre intimità, lentamente, una dolce tortura che ci fa sospirare l'uno tra le labbra dell'altra. I nostri corpi combaciano alla perfezione, come due metà di una stessa figura.

Noah si solleva leggermente sulle braccia, quella frenetica danza ormai ci aveva resi entrambi desiderosi di qualcosa di più. Non si scosta comunque dalle mie labbra, i dolci baci ormai avevano lasciato il posto ad alcuni più irruenti, così lascia la sua intimità scivolare lentamente dentro di me. Mi mordo le labbra, la schiena si inarca leggermente, il bacio si approfondisce mentre i sospiri ormai somigliano più a flebili gemiti. Le mie gambe si serrano dolcemente sulla vita dell'altro, che inizia muoversi lentamente. Le spinte aumentano gradualmente di velocità insieme al piacere che provo, affondo le unghie nella sua schiena non curandomi dei possibili segni che potrei lasciargli. E infine arriviamo entrambi al culmine del piacere, sussurrando uno il nome dell'altro, ormai privi di fiato.

Sono accoccolata su di lui mentre mi accarezza la schiena nuda e, ogni tanto, mi bacia la nuca. Scosto leggermente la testa per osservarlo meglio e lui fa lo stesso.

«Ti amo Victoria.»

«Ti amo anche io Noah.»







TADAAAAAAAAAN!

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TADAAAAAAAAAN!

Capitolo a luci rosse eheh 😏 è uno di quei capitoli dove mi sono impegnata al massimo per renderlo perfetto, spero apprezziate!

Oltre a queste osservazioni stupide volevo ringraziare ogni singola persona che legge la storia perché abbiamo superato le 1000 visualizzazioni e io non potrei essere più felice! Grazie mille ❤️💋

Un bacione! ❤

Notes of love. ● Noah Centineo ●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora