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8 Luglio, New York.

Oggi è finalmente arrivato il gran giorno, ammetto che sono parecchio agitata perché non so bene cosa potrebbe accadere. Anna mi ha aiutata a trovare uno dei migliori avvocati di tutta New York, mi guardo più e più volte allo specchio lisciando con le mani la gonna nera che indosso; Noah fa capolino da dietro la porta della mia camera avvertendomi che è ora di andare, ancoro le mie dita tra le sue ed usciamo di casa.
All'udienza saranno presenti anche Isabel, Thomas, Alexis e Peter nessuno di loro voleva lasciarmi affrontare tutto questo da sola.

"O la va, o la spacca" continuo a ripetermi mentalmente.

Sono ormai ore che siamo in aula e ancora non ho testimoniato, hanno dato la precedenza alle altre due ragazze chiamate, Kate e Roxy, entrambe le aveva conosciute dopo che ci eravamo lasciati.
Kate, ha un paio di anni meno di me, si sono conosciuti ad un evento perché lei è una modella. Dice che dopo essersi conosciuti a questo evento lui ha iniziato a chiedergli di uscire, nonostante lei fosse fidanzata, e lei rifiutava ogni volta. A Micheal non è mai piaciuto che qualcuno andasse contro il suo volere, lo faceva imbestialire. Ha iniziato a riempirla di chiamate non capendo come fosse riuscito ad avere il suo numero e si appostava fuori dai set in cui lavorava. Una sera uscendo tardi da un set fotografico venne trascinata in una via buia e stava per essere violentata se non fosse passata una pattuglia della polizia a fare dei controlli.

Roxy, invece, aveva conosciuto Micheal tramite un amico in comune. Avevano iniziato a frequentarsi, niente di serio fa intendere, ma una sera lui la vede a fare aperitivo insieme ad un altro e iniziarono i drammi. Riceveva messaggi minatori mentre era a casa, a lavoro oppure fuori con gli amici. Cercava di bloccare il suo contatto su qualsiasi piattaforma social ma lui riusciva sempre a rintracciarla e prima che la cosa degenerasse ha deciso di denunciarlo.

«Chiamo, adesso, a testimoniare la signorina Victoria Martin.» Noah, che è stato per tutto il tempo accanto a me, mi bacia il dorso della mano e vado a sedermi. Alzo lo sguardo verso Micheal che mi guarda insistentemente e mi lancia un bacio, potrebbero venirmi i conati di vomito. Mi chiedono di alzare la mano e fare il giuramento promettendo dire solo e solamente la verità, come se potessi mentire in casi come questo. Mi chiedono come ci siamo conosciuti, quanto siamo stati assieme, se prima di questi episodi lui avesse avuto atteggiamenti simili, se fosse stato violento nei miei confronti. Le mie gambe tremavano come foglie a ripensare a tutto quello che mi ha fatto passare, in alcuni momenti del racconto ho anche gli occhi lucidi e la voce incrinata. Mostrano il materiale che io e le altre ragazze abbiamo raccolto come prove contro di lui e a leggere i messaggi che lasciava anche a loro mi viene da vomitare. Guardo Micheal e lui mi ride in faccia, come se tutto questo per lui fosse un gioco, ma non sa che sta giocando con il fuoco e potrebbe bruciarsi da un momento all'altro. Finisco la testimonianza e mi fanno tornare a sedere al mio posto, mentre chiamano l'artefice del mio dolore a testimoniare. Sono proprio curiosa di sentire cosa ha da dire a sua discolpa.

Si ritiene innocente per le accuse di noi tre e quasi mi verrebbe voglia di picchiarlo. La sua scusa è stata "Forse non so gestire la rabbia e sono un po' geloso ma non sono un mostro", Noah da quando sono tornata seduta mi stringe la mano e mi accorgo che, dalla rabbia, gliela sto completamente stritolando così allento la presa. Mi carezza l'avambraccio per farmi calmare nel miglior modo possibile ma con scarsi risultati, la testimonianza di Micheal è finita e torna al suo posto lasciandoci qualche minuto di pausa mentre il giudice e la giuria si ritirano per parlare del verdetto ed usciamo tutti dall'aula, continuo a camminare avanti e indietro sotto lo sguardo dei miei amici, ho l'ansia e agitazione a livelli estremi.
Sto per tornare indietro quando sbatto contro qualcosa, sto per rispondere male alla persona in questione ma poi mi accorgo essere Noah che mi protegge tra le sue braccia.

«Sta calma, sta andando alla grande.» poggia il suo mento sopra la mia testa mentre mi carezza in capelli per calmarmi.

«Le persone facenti parte al caso 452, sono pregate di rientrare in aula.» ci avvertono rientrando tutti all'interno della stanza.
Il discorso pre verdetto finalmente mi sembrava davvero infinito ma quando sento quelle parole, tutto intorno a me si ferma.

«Dichiariamo il signor Micheal Collins, colpevole.» dovrà scontare 7 anni in carcere senza la possibilità di uscire con la condizionale per le accuse di stalking, violenza e tentato stupro. Mentre viene portato via lancia insulti a destra e a manca, soprattutto a me, che sono la causa della sua incarcerazione ma non mi tocca minimamente, finalmente respiro aria nuova.
Ringrazio infinitamente il mio avvocato e l'agente che si è occupato del caso per il lavoro svolto affinché venisse fatta giustizia. Appena fuori dall'aula mando un sms ad Anna dicendole l'esito del processo.

«Andiamo a festeggiare?» propone Isabel.

«Tutti a casa mia, ordiniamo qualche pizza e ho abbastanza birra per tutti in frigo.» decide Peter e noi non possiamo fare altro se non accettare. Saliamo tutti sulle rispettive macchine in direzione casa Harris.

La serata passa piacevolmente, ne necessitavo proprio, dopo questa situazione. Sono seduta sugli scalini della porta che dà sul retro mentre mi fumo una sigaretta. Non sono una fumatrice accanita, ogni tanto però non mi dispiace gustarmene una in solitudine. Essendo luglio, qua a New York fa un caldo torrido ma stasera fortunatamente tira un lieve venticello fresco, sono assorta nei miei pensieri quando qualcuno si siede vicino a me.

«Come mai qui sola soletta?» mi chiede Peter.

«Avevo bisogno di una boccata d'aria.. Mi piace casa tua, soprattutto questi scalini nascosti, c'è molta pace.»

«Vero, infatti ogni tanto vengo qua quando sono troppo pensieroso. Noah lo sa?» mi chiede indicando la sigaretta che ho appena portato alle labbra, aspirando un boccata di fumo.

«Sì ma non fumo molto spesso. Oggi ne avevo bisogno dopo la giornata intensa che ho passato. Grazie mille per essere venuti, non vi ho nemmeno ringraziato appena finito il tutto.»

«Vai tranquilla, abbiamo capito non fosse per niente facile per te.» si volta verso gli schiamazzi provenienti dal salotto «Sono contento che tu e Noah abbiate chiarito. Da quando sta con te ha smesso di andare dallo psicologo per il suo problema.» mi confida.

«Non sapevo che avesse smesso da quando ci siamo messi insieme.»

«Penso la persona giusta sia quella che prima ti fa innamorare di lei e poi di te stessa. E credo proprio tu sia la sua.»



Micheal ha avuto ciò che si meritava e Victoria può tornare ad essere tranquilla!

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Micheal ha avuto ciò che si meritava e Victoria può tornare ad essere tranquilla!

Abbiamo superato le 2mila visualizzazioni, vi ringrazio di cuore♥️

Alla prossima ❤

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