E così mi ritrovo, ancora rigorosamente in pigiama, sotto all'edificio dove lavoro alla ricerca della famosa cassetta della posta numero 15.
Ci sono un sacco di cassette e giustamente nessuna di esse è numerata, la maggior parte sono contraddistinte dal nome dell'azienda.
Io e Isabel ci mettiamo a contarle, sia partendo dal basso sia dall'alto, e alla fine ne notiamo una senza numero, né nome particolare.«Sarà questa?» chiedo voltandomi verso Isabel.
«Credo proprio di sì. Forza metti il biglietto!» prima di uscire di casa ero riuscita ad inserire il biglietto all'interno di una mini busta per le lettere. Lascio cadere il biglietto dentro la cassetta e decidiamo di tornarcene a casa, anche perché io appunto sono ancora in pigiama, e non è proprio un bel vedere!
Saluto Isabel sul portone principale e rientro in casa. Guardo l'ora: le 11:45 pm, forse è il caso di andare a dormire.
Mi stendo sul letto, e finalmente sento ogni muscolo del mio corpo rilassarsi dopo una giornata così stancante. Ripenso al famoso A.P, e mi frullano ancora una volta in mente un sacco di pensieri,
ma mi arrendo al fatto che scoprirò la sua vera identità soltanto stando a questo strano gioco, o almeno lo spero.Sono chiusa nel mio ufficio quando sento qualcuno bussare alla porta.
«Avanti!» dico alzando forse un po troppo la voce, senza nemmeno alzare lo sguardo da ciò che stavo facendo.
«Da quando siamo così aggressivi signorina Martin?» sento insieme ad una risatina.
Quella voce e quella risata, avrei potuto riconoscerle ovunque.
Mi alzo di scatto, abbandonando ciò che stavo facendo, per saltargli letteralmente tra le braccia.
«Thomas! Torni e non mi dici niente? Come osi?!» affermo in un finto tono furioso mentre lo stritolo in un abbraccio.
Thomas è il mio migliore amico da praticamente sempre. Lui fa il fotografo e questo lo porta a viaggiare spesso, per questo motivo ci vediamo principalmente tramite Skype quando gli impegni ce lo permettono.
Solitamente quando rimane a New York sono io ad ospitarlo, sia perché non voglio che spenda i suoi soldi in una costosa camera d'albergo e anche per godermi la sua presenza al meglio.«Se te lo avessi detto non sarebbe stata una sorpresa, no?» mi dice, scostandosi dall'abbraccio.
Ne approfitto per tirargli un pugno sul braccio, ancora un po offesa per non avermi avvertito che sarebbe arrivato.
«Potevo venire a prenderti personalmente in aeroporto!»
«Comunque sono qui per portarti a pranzo fuori dato che è già l'una di pomeriggio»
«Dovrei finire questo articolo da pubblicare entro questo pomeriggio...» e un velo di tristezza si impossessa di me.
Vedo Thomas rabbuiarsi e sto per dire qualcosa, quando vengo interrotta da un'altra persona.«Va' pure, ci penso io all'articolo e a coprirti con Anna» è Melanie, una delle colleghe di lavoro con cui ho più confidenza.
Qualche volta è capitato, che con l'arrivo di Thomas in città, mi assentassi e lei inventava sempre una scusa diversa per coprirmi. Sapeva quanto ci tenessi a lui e quanto volessi godermi la sua compagnia.
La ringrazio abbracciandola, e poi recupero le mie cose ed esco dall'ufficio.Thomas mi porta nel nostro ristorante preferito, "Diana of Little Chef", detto più comunemente Diana.
Poco distante da dove lavoro quindi ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata.
Ci accomodiamo ad un tavolo, ordiniamo e iniziamo a raccontarci tutte le cose che sono successe in questi sei mesi di distanza.
Mi lascio incantare dai suoi racconti sui posti che ha visitato, i piatti tipici provati, delle ragazze che ha conquistato e sui bei progetti che ha concluso.«Tra quanto riparti?» gli chiedo, so che non è la prima domanda da fare appena uno torna, ma non voglio darmi false speranze.
«In realtà rimarrò a New York per un anno, forse due...» inizio a sentire le lacrime di gioia scendermi lungo le guance.
Finalmente, dopo tre lunghi anni, posso tornare alla quotidianità con Thomas. Non mi sembra ancora vero.«Oh mio dio! Dici sul serio?!»
«Spero che siano lacrime di gioia quelle, altrimenti sono nei guai»
«Certo che lo sono, stupido!» dico fulminandolo con lo sguardo. La notizia di Thomas mi ha proprio cambiato la giornata in meglio.
Usciamo dal ristorante con la pancia piena, e ci incamminiamo di nuovo verso il mio ufficio per recuperare la macchina.
«Vik, ma ti hanno fatto una multa?» chiede Thomas mostrandomi un foglietto.
Finalmente incontriamo Thomas!
Secondo voi come la prenderà la notizia del famoso A.P?Sto mettendo tutta me stessa in questa storia e spero vi piaccia.
Un bacio e al prossimo capitolo! 💖
STAI LEGGENDO
Notes of love. ● Noah Centineo ●
Hayran KurguSembrerebbe un lunedì come un altro. Sveglia ignorata con conseguente ritardo e una lunga giornata da affrontare. Uscita da lavoro, Victoria avvicinandosi alla sua auto si accorge di un foglietto incastrato nel tergicristallo. Una multa o un bigliet...