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Dopo aver fatto pace con Noah, siamo tornati entrambi alla festa sotto gli applausi e i cori da stadio dei nostri amici e io avrei voluto ucciderli; infatti ho cercato di farli smettere fulminando tutti con lo sguardo ma non è servito. Peter si è preso uno spintone scherzoso da Noah ma non è servito a niente, anzi ha continuato ad urlare più forte.

Molto probabilmente una qualsiasi altra persona non lo avrebbe perdonato così su due piedi, però mi sono resa conto che quando c'è l'amore non puoi rovinare tutto per delle sciocchezze. Noah ha sbagliato ed ammesso le sue colpe come una persona matura e io non potevo comportarmi come una bambina tenendo il broncio per altro tempo e poi, mi manca davvero tanto. Abbiamo molto tempo da recuperare e cose da dirci.

Dopo il soffio sulle candeline e aver spalmato un po' di torta sulla faccia di Isabel, è il momento dei regali. Appena è arrivato il mio turno gli ho consegnato una busta da lettere rosa, inizialmente Isabel non capiva ma appena ha letto il contenuto della busta mi è letteralmente saltata addosso, le ho preso un appuntamento dal migliore tatuatore dell'Upper West Side dicendole che poteva farsi qualsiasi cosa.

«Tatuati con me.» e lì sono rimasta scioccata, ovviamente, in senso buono. L'ho abbracciata forte e ho accettato senza pensarci due volte. Cosa ci saremmo potute tatuare non lo so, sicuramente sarà qualcosa che ci rappresenta a pieno e io non vedo l'ora.

Sono quasi le due di notte e la maggior parte degli invitati se ne sono già andati, io e Thomas volevamo rimanere a dare una mano ad Isabel per ripulire casa ma non ha voluto quindi siamo usciti di casa promettendo di sentirci il giorno dopo. Eravamo quasi alla macchina quando qualcuno ci richiama.

«Thomas, posso rubartela per questa notte?» chiede Noah giocherellando con le chiavi dell'auto, Thomas sposta lo sguardo da lui a me.

«Penso si possa fare, tu che ne dici Vik?» mi guardo la punta dei piedi mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore, mi sento in imbarazzo senza un apparente motivo.

«Accetto volentieri.» dico sorridendo in direzione di Noah, i due uomini della mia vita si salutano con un abbraccio e io salgo in macchina con Noah. Appena partiti ha posato la mano sulla mia coscia e io ho poggiato la mia sopra stringendola leggermente, era la prima volta che passavo la notte da lui poiché spesso gli chiedevo io di rimanere da me per la notte.
Parcheggia l'auto nel vialetto e mi apre la portiera, come un vero gentiluomo, per poi entrare in casa. Non era cambiato assolutamente niente dall'ultima volta che ero stata lì, poggia le chiavi sul mobiletto vicino alla porta e ci dirigiamo in camera. Mi passa subito una sua t-shirt per dormire, vado al bagno e mi cambio per poi tornare in camera dove trovo Noah, che indossa solo un paio di boxer, seduto sul letto che mi aspetta. Mi guarda più volte da capo a piedi soffermandosi sulle mie gambe lasciate scoperte dalla maglietta e sento le mie guance avvampare. Mi stendo accanto a lui e non perde occasione per avvicinarmi a se.

«Non immagini quanto mi sia mancato tutto questo.» prende una ciocca dei mie capelli, ci gioca un po' e poi la mette dietro l'orecchio, guardandomi negli occhi. Si avvicina lentamente alle mie labbra e i battiti del mio cuore aumentano a dismisura, mi bacia e inizia una lenta danza di baci e carezze. L'abbiamo passata così la notte fino a che non siamo caduti entrambi nella braccia di Morfeo, senza mai allontanarci l'uno dall'altro.

La mattina mi hanno svegliato i leggeri raggi del sole che entravano dalle fessure della serranda, colpendomi dritti in viso. Mi rigiro un po' nel letto accorgendomi che Noah non è al mio fianco, sto per alzarmi per andare a cercalo quando fa il suo ingresso all'interno della stanza mentre tiene tra le mani un enorme vassoio stra colmo di delizie. Si avvicina al letto e ne approfitto per ammirarlo in tutta la sua bellezza: le spalle grandi che mi danno un senso di sicurezza quando sono tra le sue braccia, gli addominali che ricoprono il suo corpo, mi soffermo più del dovuto ad osservare la V nascosta per quasi metà dai pantaloni della tuta.

«Ti ho preparato la colazione ma a quanto pare è più interessante mangiarmi con gli occhi.» mi risveglia dai miei pensieri facendo un sorriso sghembo. Brava Victoria, ti sei fatta sgamare in pieno. Arrossisco di colpo fulminandolo con lo sguardo. Osservo il contenuto del vassoio leccandomi i baffi, ha preparato dei pancake con gocciole di cioccolato, due tazze fumanti di cappuccino, fragole con panna e due spremute di arancia; mangiamo tra una chiacchiera e l'altra, prima o poi gli dirò di Micheal ma adesso non mi sembra proprio il momento, voglio godermi questa serenità più che posso. Ritorno alla realtà perché qualcosa mi ha bagnato il naso, lo tocco e mi accorgo che è panna e l'artefice di tale gesto è il ragazzo di fronte a me che ride di gusto. Con un dito prendo della schiuma dal mio cappuccino e gliela spalmo sul viso, la sua risata si placa e capisco che devo scappare da lì prima che mi faccia il solletico. Scappo in bagno, sto per chiudere la porta quando Noah ci infila un piede nel mezzo impedendomi di mettermi in salvo, mi prende per i fianchi iniziando la tortura del solletico mentre mi fa entrare all'interno della doccia aprendo l'acqua.

«Noah ti prego, lasciami andare non respiro più! E sono tutta bagnata.» lui smette di pizzicarmi i fianchi e siamo entrambi senza fiato per le troppe risate, lo tiro dalla tasca della tuta ed entra in doccia con me. Ormai siamo entrambi bagnati ma felici di essere di nuovo insieme a ridere come bambini, a supportarci nel bene e nel male, a scoprirci a poco a poco ogni giorno che passa. Mi toglie una ciocca bagnata dal viso e mi accarezza la guancia fissando intensamente le mie labbra.

«Non ti lascio più andare via, Principessa.»


Una dolce mattinata per la nostra coppietta! Ci stiamo avvicinando alla fine e un po' mi dispiace

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Una dolce mattinata per la nostra coppietta! Ci stiamo avvicinando alla fine e un po' mi dispiace...

Un bacio a tutti! ❤

Notes of love. ● Noah Centineo ●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora