Sembrerebbe un lunedì come un altro.
Sveglia ignorata con conseguente ritardo e una lunga giornata da affrontare.
Uscita da lavoro, Victoria avvicinandosi alla sua auto si accorge di un foglietto incastrato nel tergicristallo. Una multa o un bigliet...
Sono passate tre settimane da quando io e Noah abbiamo rotto, non ci siamo più rivolti parola ne visti. Ogni tanto sentivo sia Peter che Alexis, avevo scoperto che avevano litigato pesantemente con lui, ma dopo aver chiarito mi era stato riferito quanto lui fosse cambiato e stesse male. Mentre per quanto riguarda la denuncia fatta a Micheal non ci sono ancora novità e la mia ansia sta crescendo. Voglio chiudere questo capitolo della mia vita una volta per tutte.
Oltre a questo, oggi è il compleanno di Isabel e per festeggiare ha organizzato un piccolo party a casa sua. Mi faccio una doccia calda per rilassare i muscoli e vado a prepararmi, scelgo un semplice abitino nero con uno stivaletto basso borchiato delle stesso colore, un po' di mascara e sono pronta. Bussano alla porta della mia stanza e sbuca il viso di Thomas.
«Sei pronta piccola?» annuisco, prendo la pochette ed usciamo di casa diretti a casa Evans.
Isabel ha utilizzato un sacco di decorazioni per la casa: la classica scritta "buon compleanno", qualche palloncino sparso qua e la, un angolo dedicato alle foto con maschere buffe, lucine di natale per dare un po' di colore alla stanza. Mi piace molto il risultato finale, appena entro mi stritola in un abbraccio e le consegno il mio regalo.
Saluto qualche altro invitato e ci scambio due chiacchiere passando così la serata, tra chiacchiere e qualche cocktail.
«Vik, puoi venire un attimo con me nella mia stanza?» mi chiede Isabel, la seguo ed entriamo in camera sua, dove ne approfitto per stendermi un po' sul letto.
«Arrivo subito, aspettami qui.» annuisco e la vedo sparire. Ho gli occhi chiusi quando sento sbattere violentemente la porta e subito dopo un'imprecazione uscita dalla bocca di un uomo. Mi tiro su dal letto in uno scatto veloce e non so se ho il coraggio di voltarmi.
«Victoria?» e sì, è proprio lui, Noah. Mi volto lentamente e me lo ritrovo davanti con un'espressione strana, un misto tra lo scioccato e il felice di vedermi lì, e in quel momento i miei piedi diventano così interessanti.
«Rimarrete chiusi lì dentro il tempo necessario per chiarire, quindi vedete di non sprecare tempo!» è Thomas che grida, e lì capisco che tutti e quattro hanno architettato questa cosa per farci parlare ma non so quanto funzionerà. Mi siedo a terra ai piedi del letto mentre lui si siede con la schiena appoggiata alla porta, il silenzio regna sovrano nella stanza e inizia a pesarmi come cosa.
«So che tu non dirai niente, orgogliosa come sei, e anche perché non hai niente di cui scusarti. Quello che si deve scusare sono io, e molto probabilmente non basteranno nemmeno ma è troppo tempo che me le porto dentro e ho bisogno di buttarle fuori.» prende un respiro profondo prima di continuare. «Quella sera mentre ti baciavi con Micheal, il mio cuore si è spezzato in non so quanti pezzi e non ci ho visto più a causa del dolore che provavo. Ho sbagliato a dirti quelle cattiverie, lo schiaffo me lo sono meritato alla grande perché sono veramente un coglione insensibile. Ma..» si blocca e lo vedo tirare indietro la testa mentre si morde il labbro. «Ma mi manchi Victoria, non riesco nemmeno a quantificarlo. Non passa giorno in cui io non pensi a te, alle cose che facevamo insieme, ai progetti futuri che avevamo. Non ti chiedo di perdonarmi adesso così su due piedi perché non sarebbe giusto, ma ti chiedo di pensarci. Se non ho tue notizie sparirò dalla tua vita, lo prometto. Ma sono perdutamente innamorato di te e, grazie a te, per la prima volta nella mia vita ho capito cosa vuol dire amare e sentirsi amati veramente.» noto che ha gli occhi lucidi e accenna un sorriso mentre si alza. Mi dà le spalle mentre bussa alla porta chiedendo di uscire e agisco d'istinto, mi alzo velocemente e lo raggiungo picchettandogli la spalla, si volta e mi tuffo tra le sue labbra.
È un bacio ricercato, come quando ti manca l'aria mentre sei sott'acqua, gli butto le braccia intorno al collo mentre lui mi stringe forte i fianchi. Non scappo Centineo, non questa volta. Nel frattempo la porta si apre rivelando i nostri amici felici e soddisfatti ma non gli diamo assolutamente peso, mi stacco dalle sue labbra e lo guardo negli occhi.
«Sei un coglione Centineo, ma sono fottutamente innamorata di te.»
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Finalmente Victoria e Noah sono tornati insieme, siete contenti?
