Tempesta.

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Avete presente la quiete prima della tempesta? Quel momento in cui non c'è né sereno ma nemmeno tempesta.
È quel momento di così detta quiete che precede la tempesta.
Quel momento in cui appena alzi gli occhi al cielo e vedi il sole tu convinci che oggi sarà sereno ma quando guardi meglio in lontananza, vedi le nuvole nere. Quelle che mettono pioggia e tempesta, quelle piene di tuoni, fulmini e saette, quelle che spaventano adulti e bambini. Le nuvole nere. Le cattive.
Ecco, in quel momento ti penti di aver detto che sarebbe stata una bella giornata perché realizzi che tra poco arriverà la tempesta pronta a travolgere tutto senza date sconti. Quella che tutti aspettiamo con ansia perché siamo consapevoli che la serenità non esiste. Esiste il momento di calma ma mai il sereno. C'è il momento in cui la tempesta cessa ma si hanno ancora i suoi segni. C'è il momento prima dove si aspetta che la tempesta arrivi. Basta nient'altro. Solo  questo.
Io non so quando la tempesta arriverà ma la sento. La sento fino a contorcermi su me stessa. Fino a sentire dolore alla schiena perché mi sono appallottolata troppo a lungo.
Sento le ossa che chiedono pietà ma io non riesco a concederla perché ho paura della tempesta. Mi sento la sua ennesima schiava. Mi sento una sua vittima e ho paura di farmi male. Male sul serio. Male fino a morire. Stavolta non passa e lo sento. Lo sento bene. Tutta me lo sente e io sto tremando.
Voglio scomparire. Preferisco farlo che sentire questo dolore senza saperne la causa. Odio non sapere.
Devo fermarlo ma non ce la faccio!

Gli alberi pendono tutti da un lato. Si sente l'urlo del vento.
Alberi e vento combattono ma lui vince. Anche lui serve la tempesta.
Tutti sono servi di essa. Tutti la temono in modi diversi.
Foglie danzano seguendo il suo ritmo, la sua canzone.
Tutti la seguono.
È l'unico essere che non possiamo controllare. È più forte di noi, sotto ad ogni aspetto.
Si vedono persone che scappano o che escono.
Esistono tempeste diverse ma tutti in qualche modo fanno sempre più paura ogni singolo secondo.

Mi sveglio ansimante. Guardo l'orologio e scopro che devo svegliarmi tra due minuti.
Mi alzo e spengo la sveglia. Vado sotto la doccia.
Ormai si sta bene. Non né caldo, né freddo.
Mi metto una felpa nera e dei leggins dello stesso colore.
Ho uno strano presentimento. Come se oggi dovesse accadere qualcosa.
Scendo di sotto e prendo un biscotto. Accendo la musica e metto gli auricolari nelle orecchie. Cammino per le strade diretta a scuola.
Ho la testa altrove.
Non so cosa mi senta oggi.
Mi sento strana. Sono preoccupata.
Ho paura. Mi tremano le gambe.
Sto per sentirmi male.
Non riesco a capire.
Scuoto la testa e mi stropiccio gli occhi nel tentativo di calmarmi ma non ci riesco.
Cerco una panchina e solo ora mi rendo conto che sto correndo.
Perché stavo correndo?
Non riesco a deglutire.
Piccole lacrime bagnano ancora una volta il mio viso creando piccoli sentieri bagnati.
Ho i brividi ma non per il freddo. 
Mi siedo e provo a cessare le lacrime.
Stringo forte i pugni.
Sto per scoppiare. 

Mi sento male. Ho un attacco di panico e non so come calmarlo. 

Sento il cuore che batte sempre più forte e la gol ristringersi. Le mani sudare e la bocca seccarsi. Vedo appannato per colpa delle lacrime e per colpa di questa sensazione di paura che mi sta travolgendo. 

Sento che un auricolare mi viene tolto da un orecchio e urlo. Non so nemmeno il motivo. Non so chi sia e cosa voglia ma appena pronuncia il mio nome capisco che posso stare tranquilla. 《Haley?》mi chiama Kyle. Mi guarda negli occhi e io finalmente riesco a calmarmi. 
《Va tutto bene, tranquilla. Ci sono io. Basta.》mi dice abbracciandomi. Continuo a respirare profondamente mentre Kyle mi tiene la mano ma mi sento ancora irrequieta. 
《Va meglio ora?》chiede. Annuisco. Apre lo zaino e ne estrae una bottiglietta d'acqua. Bevo un po' poi chiudo gli occhi e emi appoggio alla sua spalla. 
《Oggi finisce male, Kyle. Me lo sento. Ho bisogno di serenità ma non esiste. Oggi va a finire male, Kyle. Me lo sento. Ho bisogno di serenità ma non esiste. Oggi finisce male, Kyle. Me lo sento. Ho bisogno di serenità ma non esiste. Oggi va a finire male, Kyle. Me lo sento. Ho bisogno di serenità ma non esiste.》continuo a ripetere.
Mi sto facendo paura da sola.
Kyle prova in tutti i modi a calmarmi ma io continuo a piangere e ripetere quelle tre frasi. Oggi finisce male. Oggi finisce male.
《Haley Jonson!》urla lui rissvegiandomi finalmente dalla trance in cui ero caduta. 《Adesso basta! Oggi andrà tutto bene!
Andiamo a scuola, adesso!》urla ancora. Deglutisco e annuisco.
Ne avevo bisogno. Forse, è solo uno stupido presentimento. Non vuol dire che si debba avverare davvero. Giusto?
Ho ancora le mani che tremano compulsivamente.
Kyle mi guarda preoccupato. Ricambio il suo sguardo indagatore.《So che te lo stai chiedendo, Kyle, ma neanch'io so cosa mi stia succedendo. Va a finire male, oggi.》dico ma lui mi ferma di scatto e mi prende il viso tra le mani. 《Oggi andrà tutto bene. Nulla, andrà male. Hai capito?》dice ad alta voce. Annuisco.
Andiamo a scuola. Siamo in ritardo di un'ora ma a nessuno dei due interessa veramente.
Tremo come una foglia appena entrambi entriamo in classe mano nella mano. Siamo seri ed entrambi facciamo fatica a salutare il prof di geografia che ci guarda sorpreso e arrabbiato.
Anche Eric ci guarda strano, percepisce qualcosa ma ora io non voglio parlare con nessuno. Devo solo sopravvivere a questa giornata e cercare di dimenticare questo presentimento che mi sta assalendo.
Nell'aria c'è tensione, non capisco, o forse la sento solo io.
Muovo la gamba sotto al banco e chiedo a Kyle un altro po' della sua acqua che lui mi porge preoccupato. Bevo e poi guardo attentamente tutta la classe.
Vedo le prime due ragazze. More e occhi marroni.
Nel banco dietro due ragazzi. Uno moro e uno biondo.
Nel banco dietro ancora entrambi biondo cenere.
Dall'altra parte, al centro, ci sono un ragazzo moro e una ragazza con un cappellino blu.
Dietro a loro ci sono altri due ragazzi. Uno biondo e uno dai capelli neri.
Dietro di loro c'è Carlos e Lucas. Un suo amico.
Dall'altra parte invece c'è una coppietta molto carina. Lei ha i capelli arancioni e lui marroni.
Dietro di loro c'è il gruppo delle quattro troie. Poi c'è Eric. E infine un ragazzo e una ragazza emarginati per colpa dei brufoli. Ognuno ha la sua vita e non si preoccupa di mostrarla agli altri. Allora perché io non riesco a farcela come loro?
Perché mi sono emarginata dal mondo? Perché sono così chiusa?
Il demone chiama. Devo uscire dalla classe. Mi sento soffocare.
Cosa mi succede oggi?
Esco velocemente senza chiedere il permesso a nessuno. Mi accascio contro a muro e chiudo gli occhi cercando di ragionare lucidamente ma non ricordo come si fa adesso.
Sento la vice di Kyle che cerca di richiamarmi alla realtà.
《Cazzo, Haley per favore. Calmati!》urla. Apro gli occhi velocemente e vedo metà scuola che mi fissa senza pudore.
《Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via. Via.》sussurro disperata mentre altre lacrime rigano la mia faccia. 《Prof, mandi via tutti.》urla Kyle mentre mi scuote. Ha le mani sulle mie spalle.
Ho paura. Non era questo che volevo. Quella sensazione deve andarsene. Sto impazzendo. Devo urlare. Correre.
《Haley ti prego. Guardami.》Mi scongiura Kyle. Riesco a guardarlo negli occhi e a calmarmi ma quella sensazione deve scomparire.
Inizio a prenderlo a pugni sul petto senza che lui c'entri nulla. 《Sono stanca, Kyle. Quella sensazione deve andare via!》urlo disperata.
Arriva la preside. Non la voglio qui. Voglio solo Kyle. Gli stringo forte la mano mentre l'altra la affondo nella mia coscia facendomi un dolore assurdo.
Inizio a indietreggiare. Non ci sto più con la testa. 《Haley. Per favore, ascoltami. So cosa stai provando ora. Lo so meglio di chiunque altro. Sentivo la stessa sensazione quando è morto mio padre ma ascolta. Nessuno oggi ti impedirà di essere felice. Né oggi né mai. Niente rovinerà questa giornata se non sarai tu a farlo. Ma ti prego ragiona. Stai delirando. Sei solo confusa e spaventata. Adesso passa ma devi calmarti. So che stare al chiuso non aiuta ma non possiamo uscire. Devi resistere poi andremo a casa. Resisti un po' e vedrai che il tempo passa in fretta. Ma ti prego, Haley calmati. Stai facendo male a te come a me perché non mi permetti di aiutarti. Ti scongiuro, zucchina. Vieni qui e calmati.》dice con la sua voce calda che saprebbe calmarmi sempre.
Mi aggomitolo contro di lui e cerco di respirare sempre più profondamente. Riesco a calmarmi.
Kyle mi accarezza la schiena e poi mi prende in braccio. Mi dice di chiudere gli occhi e poi andiamo fuori.
Il resto è tutto sfocato. Vedo Joe, credo. Jake. Poi mi posano sul letto. Mi tolgono le scarpe e mi coprono. Sento le mani di Kyle che mi accarezzano e poi sprofondo in un sonno freddo.

《Ha avuto un attacco di panico. Io ne ho avuti tanti dopo la morte di mio padre. Ma non capisco. Lei ha parlato di una sensazione, anch'io l'ho provata ma a lei sembrava che la stessa distruggendo. Non sapevo cosa fare. Era nel completo panico.》Sento dire da Kyle. Mi sono svegliata da sola e quando ho guardato fuori era buio.
Ho freddo.
《K-ky-yle.》balbetto e appena mi vede mi corre incontro. Mi abbraccia forte e poi mi fa sedere sulle sue gambe posando le mani sui miei fianchi. Trattengo il respiro per un secondo poi guardo bene la stanza. In salotto ci sono Joe che parla al telefono e Jake che mi prende la mano rivolgendomi un sorriso un po' triste e preoccupato.
《Come ti senti?》chiedono Jake e Kyle nello stesso momento. 《N-non lo s-so.》dico la verità. Non so come mi sento ma ho male alla testa e freddo.
Mi appoggio al petto di Kyle e chiudo gli occhi. 《Ho male alla testa. Sento che sta per scoppiare. Non voglio scoppiare, Kyle. Se scoppiassi mi distruggerei. Ho p-paura.》dico prendendomi la testa tra le mani e stringendo un po'. Jake mi toglie le mani dalla testa e poi mi fa sedere sul tavolo. I suoi modi sono sempre bruschi e certe volte mi fa veramente paura ma so che non mi farebbe mai del male.
《Ascoltami. Non me ne frega un cazzo se hai una strana sensazione. Tu ora ti riprendi e continui a sorridere. Haley, rilassati perché nulla andrà male. Va tutto bene. Noi siamo con te. Non ti lasciamo sola, sono stato chiaro? Adesso se vuoi la cioccolata bianca devi farmi un sorriso sincero.》dice facendomi scappare un sorriso.
Vedo Kyle sollevato e felice.
《Non provare a scusarti...》Mi raccomanda Kyle e io ridacchio. Mi conosce bene. Abbraccio entrambi.
Loro sono la mia famiglia. Del resto della casa non me ne frega più un cazzo. Loro due sono gli unici che cercano Haley non una ragazzina da modellare.

Verso le nove di sera Kyle torna a casa per colpa della sorella che sta vomitando a causa di un indigestione alimentare. Saluta me e Jake e poi guarda strano Joe che per tutto il tempo è stato al telefono con qualcuno.
Kyle respira profondamente poi gli va vicino. 《Grazie per l'aiuto.》Gli dice Kyle meccanico. Joe annuisce.
Il mio ragazzo moro esce rivolgendomi un sorriso.
Io e Jake andiamo in camera mia a guardare un film. 《Raccontami una storia, Jake.》Gli chiedo mettendo in pausa il film che in realtà nessuno dei due stava guardando.
《Ero appena arrivato in uno orfanotrofio nuovo. Avevo 15 anni?
Insomma giù di lì. Conobbi Jessica che era la ragazza più sexy che avessi mai visto. Aveva...meglio non mi soffermi sui dettagli... Era bellisma e a letto...wow. Persi la verginità con lei, se non mi sbaglio.》dice ma lo fermo subito. 《Ti ho chiesto una storia non dettagli su come hai perso la verginità!》lo rimprovero diventando rossa. Sorride divertito dalla mia reazione ed alza le mani in segno di resa.
《Vado a letto sono stanchissimo. Haley se hai bisogno di qualcosa o se senti ancora quella sensazione o semplicemente non vuoi dormire da sola, sai dov'è la mia stanza e non tenerti tutto dentro o mi incazzo.》Mi ordina. Annuisco e poi lo abbraccio forte.
《Ho paura, Jake ma non so di cosa.》confesso a bassa voce.
《Ricordi cosa ho detto molto tempo fa, quando ti ho raccontato dei miei bulli? È solo paura. Controllala e serviti di lei come un flauto si serve del serpente. Fallo, Haley. Fallo e basta.》
《Se non fossi in grado?》chiedo con le mani che tremano. Mi costringo a respirare.
Non ora Haley, non avere ripensamenti ora. Tu hai un piano da realizzare e io credo in te.

Non sono più sicura di esserne pronta.

Pensa al foglio che hai dipinto. Pensaci e focalizzati su di esso. Fallo! Fallo, per l'amor del cielo!

《Tu sei in grado!》dice deciso.

L'unico problema è che qui, non è essere in grado o meno. Qui la tempesta sta arrivando.
La sento nelle ossa. Fino al midollo. La sento. Non risparmierà nessuno.
Distruggerà la quiete. Farà male. Sarà la fine. Questa volta arriva con un obbiettivo, distruggere tutto.
E nessuno può impedire che avvenga. Questa volta la tempesta distruggerà tutto...

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