Vicolo.

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Percorro per la sesta volta il vicolo al buio. Ci giro intorno non volendo tornare a casa. La mia nuova famiglia non è male ma a me sembra che io sia il quarto incomodo in quel quadretto perfetto. Amy dopo aver lottato tanto è riuscita a farmi andare via da quel paese di merda, costringendomi anche a lasciare i miei genitori alle spalle. L'avrei fatto in ogni caso se fossi andata via con Jake ma almeno sapevo la destinazione. 

La nuova famiglia è composta da un padre, una madre e una figlia. Lui è grasso, veramente tanto. E' un uomo di quarant'anni, molto simpatico e impacciato. Ha la faccia tonda e gli occhi marroni. I capelli quasi bianchi ma con alcune ciocche ancora color cioccolato e un naso minuscolo. Cerca sempre di far ridere tutti e ci riuscirebbe anche se sapesse fare battute decenti.  Si chiama Paul. 

La madre invece è una campagnola che ama la fatica e il guadagnarsi le cose sudando. Anche lei ha la stessa età del marito. E' molto dolce e disponibile ma se la si fa arrabbiare diventa una belva urlante. E' molto magra per la su età ma si tiene vive facendo molto esercizio fisico. Ha capelli biondi corti e occhi marroni che trasmettono amore per la sua famiglia. Si chiama Melany.

La figlia invece ha quindici anni ed è la loro gioia. Mi piace osservare e ascoltare le loro conversazioni perché mi sembra di vedere i miei genitori che parlano alle me che sono adesso e non c'è niente di più bello di passare qualche secondo con la propria famiglia a parlare del più e del meno. E' veramente bellissima. Ha lunghi capelli marroni e occhi de medesimo colore che scrutano il mondo con una sorta di piccola felicità che invidio, perché non riesco ad avere. E' amata dalla sua famiglia e da tutta la scuola, ed così buona e dolce che penseresti sia fatta di zucchero filato. Si chiama Leila.

Io? Be' io invece sono quella che ero prima. Capelli biondi un po' più lunghi, occhi azzurri e un fisico che sta scomparendo sempre di più. Non parlo più, non ho motivo di farlo; sorrido raramente, non ho veri motivi per farlo; mangio poco e niente, non ho motivi per restare in vita. Jake mi ha abbandonata. Non mi ha più chiamato, più scritto, nemmeno un fottuto segnale di fumo. Ho provato a chiamarlo ma ha cambiato numero aumentando il vuoto che mi logora sempre di più il petto squartandomi sempre di più a metà. 

Tre mesi. Tre mesi di pure e inutile freddo. Ghiaccio puro, iceberg. Non sento più niente, ho escluso tutti i sentimenti dal mio corpo lasciandoli all'aeroporto quando mi sono trasferita. Già. adesso ci sono solo io e il mio demone. Siamo una cosa sola, lui mi ha trasformata in una calotta polare che non ha intenzione di sciogliersi e io l'ho trasformato nel mostro più potente che si possa avere. A distanza di tre mesi, capisco che tutto quel tempo passato a soffrire, a piangere, a deprimermi, a farmi del male, a corrodermi nel mio stesso acido, a stracciarmi sempre di più in piccoli pezzi, fino d avere piccoli granelli di sabbia che con una folata di vento si alzano e si dissolvono per i mondo cercando di rigenerarsi fino a formare un nuovo corpo, è stato tempo sprecato. Tutto tempo e acqua sprecati. Adesso che sono nella mia gabbia di vetro al buio, mi rendo conto che non c'è pace migliore che questa sorta di malinconia che ti logora dentro aspettando la tua fine con ansia, come un vampiro aspetta la sua vittima per rubarle tutto il sangue per nutrirsi. Questa sorta di dolore indolore. Questa sensazione di smarrimento più totale. Questa sorta di stabilità pendente da un lato. Questa strana sensazione di freddo caldo. Brividi caldi che ti bruciano nel corpo aspettando che le fiamme si propaghino dentro di te uccidendoti nei modi più cattivi possibili. Questa triste striscia invisibile che si posa sulla tua anima cercando di ascoltare i tuoi oscuri pensieri, quelli più freddi, più duri, più macabri.

 E allora cosa ci faccio qui, vi chiederete? In un vicolo abbandonato? In piena notte? 

Sto cercando il pericolo. Sto cercando un motivo in più per farla definitivamente finita. Non ho più un motivo per lottare, no? Chi piangerebbe per davvero la mia morte, se dovessi fare quel puff definitivo?

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