Inizio e fine.

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Nonostante tutto nella mi vita sono successe talmente tante cose che se ci ripenso una sola lacrima riga il mio viso. Ma quella lacrima, non è dolore o rabbia o rimpianto, è sudore. Sudore che dopo tutto, dopo ogni lotta fatta per sopravvivere per poi vivere veramente la mia vita, scende per ricordarmi che ora posso veramente sorridere nel modo più sincero possibile. Perché sono felice e orgogliosa, nonostante errori, di tutto quello che ho creato e che ho contribuito a creare.

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Avete presente quella frazione di secondi o minuti, o addirittura ora, dove si fissa il vuoto? Fissi il vuoto pensando a qualsiasi cosa.
C'è chi pensa al cibo, chi ai troppi impegni, poi c'è chi pensa al fidanzato che sta in un altro stato, al ragazzo che si piace, al vicino o ad altre mille cose. Pensiamo tutti in modo diverso. Siamo stati creati per essere diversi ma invece ci ritroviamo tutti uguali. Pensare però cambia da persona a persona. C'è chi pensa al bene e chi al male. Chi semplicemente ha smesso di credere i entrambi e ha deciso di non pensare più a niente, o almeno ci prova. Il vero problema è che non siamo in grado di non pensare. Vorremmo essere capaci di controllare il donna nella nostra testa ma è impossibile, è questo che ci frega. La dura verità è che se non pensassimo saremmo macchinette che sparano parole dalla mattina alla sera.
Pensare fissando il vuoto è normale. Spegni il cervello ma fai capire al tuo corpo che sei ancora in un posto. Sei lì fermo e stai aspettando che i tuoi pensieri si plachino.
La mia maestra delle elementari era convinta, o almeno così ci faceva credere, che la nostra testa fosse divisa in cassetti e dentro essi ci fossero tutti i nostri pensieri etichettati per argomento e data. Devo ammettere che ero affascinata quando ne parlava, perché mi faceva ridere il fatto che tutto nella mia testa fosse ordinato mentre io sentivo solo confusione perenne e non mi capacitavo del fatto che tutti riuscissero ad avere anche il loro banco ordinato mentre io ero un caso perso anche nelle cose materiali.
Invidiavo la gente capace di mettere tutte le parole al posto giusto senza pensare o senza avete dubbi sul come fare. Col tempo però ho capito che era tutta apparenza. Le persone pensano. Tutte. Dalla prima all'ultima. Chi più chi meno ma pensiamo tutti. Non è vera, per me, la frase che dice che molte persone non pensano prima di parlare. Per esempio, prima di dire qualcosa, che sicuramente può ferire una persona, ci deve essere una specie di motivo contorto motivo che l ha portata a dire la codesta frase. Perciò, molte persone non pensano prima di parlare, è errato.
È un controsenso. È vero molte volte non pensiamo mentre facciamo qualcosa, non pensiamo mentre facciamo del male o siamo decisi sul fare qualcosa ma prima, prima di agire abbiamo fatto un ragionamento che ci ha portato all'azione successiva. Bloccare i pensieri è come dire che si sta bloccando se stessi. I pensieri ci rappresentano. Gli assassini hanno i pensieri più oscuri mentre le persone cosiddette "buone" hanno pensieri luminosi, dolci.
Non penso che tutti debbano avere lo stesso pensiero su un determinato punto di riferimento ma penso che debbano solo cercare di essere empatici. Posso comprendere tutto ma non ho mai tollerato che qualcuno debba imporre le proprie idee a chi le sue ce le ha già. Comprendo chi per colpa dell'opinione o, in questo caso dei pensieri altrui, si distrugga. Io sono la prima che si distrugge, è più forte di me. Posso dare colpa a Qualsiasi cosa, al mio carattere, alla morte dei miei e genitori, ai medie compagni, alle persona, alle situazioni, alla vita ma il vero colpevole non c'è siamo fatti semplicemente così e che ci piaccia o no è un fatto secondario.
I pensieri nonostante tutto ci nutrono. O meglio, nutrono il fatidico demone. Lui.
L'essere che giace dentro di noi.
Tutti hanno un demone pronto a saltare fuori. Chi l ha tenuto stretto a sé per troppo tempo è assetato, chi l ha sempre usato, è esausto e finisce per annientare il proprietario del demone, chi il demone si rifiuta di accettarlo e prova ad essere buono anche con il più lurido verme che lo assale, chi invece ha solo paura di affrontarlo perciò preferisce distruggere tutto ciò che gli circonda servendosi dei famosi pensieri oscuri o pensieri contorti.
E allora mi chiedo, se sappiamo tutto di tutti com'è possibile che esistano persone capace di non accorgersi che qualcuno, il vicino, il parente lontano, il fidanzato, il cane o chiunque, stia morendo?
Com'è possibile?
Siamo bravi a giudicare, a dare consigli, a ridere, a sorridere in modo falso o vero, caldo o freddo, di scherno o sincero, siamo tutti fenomeni nell'arte dei farsi letteralmente i cazzi degli altri ma nessuno si accorge veramente che le alcuni non c' più speranza. Nessuno che si accorge che alcuni piangono in silenzio nel tentativo di non farsi sentire per motivi differenti, altri non piangono proprio più per paura di crollare definitivamente o perché hanno completamente finito le lacrime. Altri invece muoiono piano consumati dalla voglia di sopravvivenza, dalla forza incondizionata che la ricerca della felicità ti ruba, altri perché sono talmente troppo stanchi da continuare a combattere ma si rifiutano di usare la fretta, altri perché non sanno più come orientarsi in un bosco pieno di alberi e rocce uguali. Siamo tutti diversamente cechi. Non ci importa veramente del vicino. Non ci importa se lui sta male. Non ci importa se magari ha una malattia terminale e che dovrà morire domani, non ci importa. Siamo esseri talmente tanto egoisti da non renderci conto che non esiste la calma e la serenità, esiste solo il periodo prima o dopo una tempesta, come ho già detto. Siamo fragili pezzi carta che continuano a volare pilotati dalla forza del vento senza importarcene se il pezzo di carta che era di fianco a noi sia ancora lì o no.
E mi pongo un'altra domanda. Perché? Perché dobbiamo essere così!?
Siamo pezzi merda luridi e nessuno, me compresa, fa nulla. Abbiamo rabbia, dolore, paura, amore, felicità e altri sentimenti del cazzo e nessuno sa come manifestarsi senza ferire gli altri. Siamo solo dei vogliono che si credono potenti solo perché siamo più bravi di qualcuno e allora ci cominciamo che magari per noi c'è speranza e che non siamo persi come un secondo fa ci sembrava. Siamo tutti esattamente così. Non se ne salva uno. Uno solo. Non sembra tanto ma se quel piccolo uno si impegnasse a farci aprire gli occhi allora, allora forse diventeremo migliori e non avremmo occhi foderati di prosciutto mentre vediamo una persona che ha lo sguardo triste o gli occhi leggermente velati di lacrime o che guarda nel vuoto o che fossa le persone risultando inquuientante. Ci chiederemo perché è così? Posso aiutarla? Vuole aiuto?
Ma nessuno, NESSUNO lo farebbe mai perché a nessuno frega un cazzo. E allora cari i miei lettori, non c'è speranza per nessuno di noi se continuamo a fregarcene altamente il cazzo risultando indifferenti o cechi di fronte a chi ha solo bisogno una spalla su cui piangere o di un semplice abbraccio. Non c'è speranza per nessuno. Nessuno più ha la voglia dai fare veramente qualcosa per ľaltro e allora da lì nasce l'indifferenza.
Ecco come molte persone preferiscono essere asociali o essere nel loro angolo piuttosto che andare a cercare chissà cosa in qualche posto dove ognuno si sente un po' accettato.

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