Alzati.

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Settembre.

Mi alzo dal letto e mi stropiccio gli occhi. Apro l'armadio prendendo i vestiti da mettere e poi vado in bagno. Accendo l'acqua della doccia e mi spoglio.

Deglutisco ed entro. 

Siamo a settembre e come ogni settembre dell'anno la scuola ricomincia e io non sono pronta, né mentalmente, né fisicamente. 

Mi tremano le gambe e ho paura. Ho paura perché...ho paura. Se incontrassi qualcuno come Carlos? Se mi prendessero in giro? Se io non fossi all'altezza di quella scuola? Se non fossi in grado?

Buffo, sono domande che la "vecchia" Haley, si poneva. Adesso sono migliorata un po' ma come si suol dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Esco alla doccia una volta sciacquata e mi avvolgo in un telo bianco. 

Deglutisco ancora mentre guardo le mie gambe e mani tremare e il cuore battere forte. Una lacrima riga la mia guancia seguita da altre. 

Perché sto piangendo? Perché sto ritornando come ero prima? 

Tiro un respiro profondo e mi lavo la faccia. Mi guardo allo specchio ancora un po' appannato. <<Io non tornerò mai quella che com'ero prima. Nessuno mi farà del male perché...i-io ce la posso fare, in qualche modo.>>mi dico guardandomi negli occhi.

Mi asciugo velocemente e metto un paio di jeans e una maglia bianca a maniche corte. Forse si vedranno le cicatrici ma forse, non importa nemmeno. 

Chiudo gli occhi e mi pettino i capelli lasciandoli sciolti. Esco dal bagno e saluto Paul che corre al lavoro. Torno nella mia stanza e metto le scarpe, prendo lo zaino, il telefono e il mio Ipod. 

Scendo lentamente in cucina come un'automa e per un momento mi fermo sullo stipite.

<<Haley, la colazione è pronta, andiamo siamo in ritardo!>>urla mia madre. Corro felice in cucina e mamma mi fa bere il latte nella tazza. <<Mamma, sono una bambina grande,bevo nella tazza con  cuori verdi!>>urlo contenta. Mamma sorride poi andiamo in bagno dove mi fa lavare i denti e mi pettina, legandomi i capelli in due treccine. Mi fa mettere un vestito rosa e mi prende un po' in giro dandomi del confetto. <<Sono un dolce, mamma!>>esclamo alzando le braccia. <<Sei il mio dolce, Haley.>>mi dice abbracciandomi.
Papà corre nella mia camera e mi prende in braccio. <<Scricciolo, io e la mamma dobbiamo scappare. Ti va di stare con la babysitter?>>chiede chiudendo un occhio velocemente.
<<Ma io volevo venire con voi!>>protesto incrociando le braccia. <<Che ne dici, Pam, ci entra nella tua borsa?>>chiede lui. Mi copro il viso con le mani e rido. Mamma tira uno schiaffetto piccolo a papà sulla testa e rido ancor di più.
Alla fine andiamo tutti e tre al ristorante...

Non so perché mi sia venuto in mente questo ricordo ma so che è uno dei più belli. Purtroppo non ricordo molto e spesso sembrano quasi confusi, nonostante ciò è sempre bellissimo ricordarli. 

Quest'estate, ho fatto loro visita. Melany e Mason mi hanno accompagnata e siamo saliti una seconda volta sull'aereo, ma un po' più sereni. 

Sono andata davanti alle loro lapidi e ho raccontato tutto, da Carlos a Mason. Tutto per ore e ore finché non mi sono ritrovata in lacrime. E' stato bello parlare con loro, non sono mai riuscita a farlo veramente. Rimpiangiamo quei momenti che anche se non conosciamo vorremmo tanto farlo.

Certe volte mi trovo a pensare di unirmi a loro soltanto un secondo e venire sfiorata da loro due. La vita è tutta illusione e forse anche loro.

Quando siamo andati al mare mi son posta delle domande sul perché io non avessi saputo reagire nonostante i loro insegnamenti. Sono arrivata alla conclusione che non mi hanno insegnato nulla, in fondo in fondo. Non mi hanno insegnato a vivere ma solo a seguire loro ed è forse per questo che sono così. Forse è per questo che per me è stato difficile ricominciare da zero.

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