Altro dolore.

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Arrivo alla casa famiglia e mi butto a peso morto sul letto facendomi male.
Piango per alcuni minuti poi do da mangiare a Paco che subito dopo mi fa le fusa e io lo accarezzo. Sorrido.
Mi alzo e vado nel mio bagno a fare una doccia. Mi tolgo i vestiti e mi guardo allo specchio. Mi tocco la faccia, gli occhi, poi le labbra, scendo lungo il collo e le spalle. Poi mi fermo vedendo i lividi. Li conto uno, due, tre...Sono ventinove. Scendo e tocco il seno, la pancia, i fianchi, il sedere, le cosce, i polpacci e i piedi. Mi vengono le lacrime agli occhi e mi domando cosa ho fatto? Inclino la testa da un lato e poi mi squadro da capo a piedi.
Respiro profondamente e poi entro dentro alla doccia e mi rilasso sotto a quel getto bollente. Ripenso ai miei fantastici genitori. Alla mia mamma comprensiva e sorridente. Al mio papà buffo e lavoratore. Ripenso ai loro abbracci. Ripenso alle cene e alle battute. Sorrido. Mi stringo le braccia al petto e aspetto che tutto il dolore di oggi venga spazzato via dall'acqua.
Esco dalla doccia e mi vesto. Metto mutandine e reggiseno, una maglia larga e dei pantaloncini corti. Scendo per pranzare e vedo i miei "fratelli" da ormai tre anni.
Beatrice, riservata e dolce. Con i capelli e gli occhi marroni. È molto robusta ma va alle elementari.
Logan, un ammasso di muscoli. Capelli neri ricci e occhi verdi.
Beck, ragazza mora e occhi marroni. È minuta. Non esce mai senza i suoi occhiali da sole rettangolari.
Jake. Ragazzo biondo e sfacciato. Occhi color caramello e fisico da paura.
Non sono riuscita a legare con nessuno. Sto sempre da sola in camera mia. Sanno dei lividi ma nessuno dice nulla. A me va bene.
I nostri "genitori" sono due brave persone. Amy e Joe. Sono marito e moglie, molto affettuosi.
Pranziamo e poi ognuno va in camera sua a fare i compiti.
Faccio i miei più decido di andare a fare un giro al parco. Mi vesto decentemente mettendo un maglione grigio largo e un pantaloni di tuta neri.
Vago per le strade e poi finalmente trovo una panchina. Mi siedo e vedo un ragazzo. Decido di sedermi su un'altra. Chiudo gli occhi e mi godo il fresco dell'autunno.
Sento che qualcuno mi tira i capelli. 《Il mio errore preferito! Ciao.》dice Carlos. Le lacrime iniziano a scendere sul mio viso. Abbasso la testa e cerco di ignorare i suoi insulti che però arrivano come saette e fulmini sul mio cuore.
Errore inutile. Sgorbio vivente. Bruttissimo pezzo di merda. Sola e senza nessuno che ti voglia bene.
Mi tira i capelli. La mia coda non mi aiuta in questo momento. Mi fa alzare e poi mi spinge contro un albero.
《Basta. Ti prego. Non ti ho fatto nulla. Lasciami.》chiedo disperata. Le lacrime iniziano a scendere sul mio viso. 《Oh, piccolo errore...》dice e poi mi passa una mano sul viso. 《...Non ti lascio andare. Sei un ottimo sacco da box.》continua. Lo guardo intimorita e lui continua a far vagare la sua lurida mano sul mio corpo.
《Sai...un modo ci sarebbe, per...io potrei smettere di picchiarti se tu venissi a casa mia per una sola notte.》
Propone. Lo guardo allibita. La rabbia mi sale fin sopra ai capelli e tutto il mio corpo brucia. L'adrenalina si impossessa del mio cervello fino a farmi offuscare i pensieri e smettere di pensare con lucidità.
《Non verrò mai a letto con te! Mi fai schifo!》urlo. Appena capisco quello che ho fatto inizio a correre. Mi raggiunge in fretta e mi tira per un polso. Mi sbatte contro un albero ripetutamente. Mi tira un ceffone e mi butta a terra. Mi tira calci dappertutto. Se ne va. Sputo il sangue che ho in bocca.
Mi alzo ma appena mi metto in piedi cado sbattendo la testa. 《Hey tutto bene?》chiede una voce dolce. Quasi melodica. Alzo gli occhi e vedo questo ragazzo moro. Ha gli occhi color mare, più scuri dei miei. Il suo fisico è da palestrato ma non eccessivo. Ha dei meravigliosi lineamenti.
Mi porge la mano. 《I-io sto b-bene.》mento. Provo a rialzarmi di nuovo ma niente.
Il ragazzo mi porge di nuovo la mano. Scuoto la testa leggermente. Non riesco più a fidarmi di nessuno. 《Non ce la fai da sola. Forza dammi la mano. Non sono un maniaco.》dice. Gli do la mano e lui mi tira su. Ho male a ogni singolo muscolo del mio fottuto corpo.
Mi prende in braccio e io tremo dalla paura. Mi mette seduta sulla panchina. Mi sorride. 《Non voglio farti male. Rilassati.》dice e mi porge ancora la mano. La prendo, lui ci mette sopra l'altra sua mano e immediatamente mi scaldo. Solo ora mi accorgo che sto morendo di freddo. 《Hai le labbra viola, tieni la mia giacca.》dice. Scuoto la testa. 《No, grazie. Devo andare. Grazie mille.》dico a voce bassa e poi mi alzo. Faccio un passo e gemo dal dolore. 《Ti accompagno.》dice. 《No, sul serio grazie.》dico e vado a casa. Apro la porta e svengo. Vedo solo buio. C'è pace qui. Silenzio. Non ci sono calci o pugni. Non ci sono nemmeno io. È bello qui.
Incomincio a vedere la luce.
Apro gli occhi e vedo Beatrice, Logan, Beck e Jake. 《Haley...tutto ok?》chiede Logan. Annuisco e mi alzo. Jake mi fa sdraiare. Mi fa male e gemo dal dolore. 《Piano, cazzo. Non vedo come è ridotta!》urla Logan a Jake. Lui è sempre stato il leader di questa casa. Sa tenere testa a tutti. Ha 17 anni ed un uomo.
Jake mi chiede scusa e poi mi accarezza la guancia.
Mi prendono del ghiaccio e lo mettono su alcune parti del mio corpo. Chiudo gli occhi e vedo quelli di quel ragazzo. Le sue mani erano così calde.
Mi alzo e vado in camera mia. Beck, la più grande della casa mi aiuta ad andare in camera. 《Non andare a scuola domani. Oggi non cammini, domani sarà peggio. Parlo io con Amy e Joe. Ora riposati Haley.》Mi suggerisce. Annuisco. 《Grazie.》sussurro. Si volta di scatto e poi mi sorride.
Esce dalla stanza e Paco mi viene vicino. Mi lecca la mano e mi addormento.

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