Capitolo II - Daily News

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Camila si era trasferita a Seattle ormai da una settimana quando arrivò il momento di affrontare il suo primo giorno di lavoro. Lavoro in realtà che avrebbe dovuto ancora guadagnarsi.

Il Daily News infatti prevedeva per i nuovi assunti un periodo di prova massimo di un anno tramite il quale i dipendenti venivano prima valutati e poi smistati a seconda delle capacità che dimostravano di avere.

Una volta arrivata di fronte all'imponente edificio sede del quotidiano più importante di Seattle, Camila si sentì immediatamente trasportata nel futuro.

Nonostante Miami fosse una città all'avanguardia, Seattle sembrava appartenere ad un altro mondo.

Una fiumana di persona camminava a passo svelto da una parte all'altra del marciapiede senza curarsi minimamente di ciò che accadeva intorno a loro con il cellulare in una mano e una valigia ventiquattrore nell'altra. La bruna si sentì parecchio a disagio quando si rese conto di quanto fosse apparentemente diversa da tutta quella gente.

Quella mattina Camila indossava dei jeans chiari, una maglia di cotone a maniche lunghe color panna e Converse bianche ai piedi. Un outfit che la faceva apparire come una semplice ragazza del college e quindi l'opposto delle perfette donne in carriera con i tailleur cuciti su misura e degli uomini vestiti di tutto punto in giacca e cravatta che le sfrecciavano intorno.

In ogni caso non vi era più tempo per pensare di tornare a casa e cambiarsi per cui prese coraggio e varcò la soglia dell'edificio davanti a sé.

Alla reception, dietro l'enorme bancone, vi erano tre donne di età differente intente a premere freneticamente i tasti del computer che avevano di fronte. Ai lati del bancone due uomini della sicurezza tenevano sotto controllo la situazione scambiando di tanto in tanto qualche parola con i propri colleghi, sparsi fuori e dentro l'edificio, tramite degli auricolari.

Camila si avvicinò titubante alla donna seduta sul lato destro della scrivania.

- Buongiorno. Scusi se la disturbo ma questo è il mio primo giorno e non ho idea di come muovermi. Potrebbe aiutarmi? - La donna sollevò immediatamente lo sguardo su Camila rivolgendole un'espressione cordiale.

- Certo signorina. Potrebbe dirmi il suo nome? -

- Karla Camila Cabello Estrabao -. La segretaria digitò il nome della bruna sulla tastiera del computer trovando immediatamente ciò che stava cercando.

- Sì, eccola qui. Deve salire al 44esimo piano. Penultimo ufficio sulla sinistra. Il vice capo redattore Kordei l'attende -. Dopo aver memorizzato nella sua testa le informazioni ricevute Camila andò verso gli ascensori.

Una volta raggiunto il piano e l'ufficio cercati la bruna si soffermò per qualche attimo a osservare la targa incisa sulla porta davanti a sé che recitava "Vice capo redattore - Normani Kordei" e pensò a quanto desiderasse un giorno poterne avere una simile. In realtà le sue aspirazioni erano molto più umili rispetto al posto di vice capo redattore di un giornale. Ricevere un ingaggio come giornalista da prima pagina l'avrebbe resa una donna realizzata.

Bussò alla porta ed entrò solamente quando sentì una voce femminile proveniente dall'interno invitarla ad entrare.

- Buongiorno signorina Cabello. Prego, si accomodi pure -. La donna che Camila aveva di fronte era decisamente più giovane di quanto si aspettasse. Probabilmente non arrivava ai 30 anni di età e inoltre era anche molto bella.

Pelle scura, capelli neri ben acconciati che le ricadevano su una spalla. Occhi castani e labbra piene abbellite da un filo di lucidalabbra bordeaux. Il corpo da modella era fasciato da un abito color porpora aderente di grande classe e grande valore.

Destiny's Game - Il gioco del destino (Camren) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora